Con un comunicato stampa, il Consiglio dei ministri rende noto che, ha deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n.25 del 28 ottobre, su “Istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate”, in quanto alcune norme in materia di tributi eccedono dalle competenze statutarie ed invadono la competenza riservata alla legislazione statale dall’articolo 117 della Costituzione, in materia di “sistema tributario e contabile dello Stato”, violando altresì il principio di buon andamento della pubblica amministrazione di cui all’articolo 97, primo comma, della Costituzione.
L’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, commenta la decisione:”La legge che istituisce l’Agenzia delle Entrate è pienamente operativa in ogni sua parte e quindi va avanti, perché l’impugnazione riguarda solo una norma di prospettiva. L’impugnazione riguarda solo una parte programmatica della legge, ovvero la eventuale futura riscossione diretta dei tributi regionali, una norma in prospettiva scritta nell’articolo 3 nel pieno rispetto delle leggi nazionali e con la clausola specifica di un preliminare e indispensabile accordo con lo Stato”. Spiega ancora l’assessore com secondo lui: “non c’è invasione delle competenze statali da parte di quelle statutarie e non viene violato il principio di buon andamento della pubblica amministrazione, come invece ritiene il Governo che ha deciso di impugnare nonostante una analoga norma sia già prevista dalla Provincia autonoma di Trento. Per la Sardegna l’Ase ha una funzione strategica, perché permetterà di avere costantemente sotto controllo tutto il nostro fisco e di sapere sempre con certezza quanti soldi devono essere versati dallo Stato, una struttura essenziale per la nostra regione e per gli interessi del popolo sardo”.