A Lesbo la situazione è drammatica: occorre evacuare le persone

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La situazione sembra precipitare a Lesbo, dopo che la Turchia ha aperto il confine, lasciando passare migliaia di migranti in fuga dalla Siria; vi sono respingimenti della polizia greca contro i migranti che provano a varcare la frontiera.

Sui social circola un video che riprende il lancio di lacrimogeni che ha creato difficoltà respiratorie a diversi bambini.

Inoltre, la guardia costiera riferisce della morte di un bambino dopo che un’imbarcazione con a bordo 47 persone si è rovesciata proprio vicino all’isola.

Gli appelli delle organizzazioni internazionali si susseguono, perchè gli Organi competenti ed in particolare l’Unione europea intervenga affinche siano rispettati i diritti dei rifugiati.

La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen – attraverso un rafforzamento di Frontex (l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) – promette impegno e sostegno a favore di Grecia e Bulgaria, paesi in questa fase più colpiti da questo esodo.

Occorre però l’apertura urgente di un corridoio umanitario europeo per salvaguardare la vita di migliaia di siriani in fuga dalle bombe.

Stefano Argenziano, coordinatore delle operazioni di Medici Senza Frontiere (MSF) in Grecia dichiara: “Sono passati ormai quattro anni da quando l’accordo UE-Turchia strumentalizza vite umane per motivi politici. Ancora una volta, vediamo che gli stati membri dell’UE vogliono impedire a tutti i costi alle persone di cercare sicurezza piuttosto che fornire assistenza di base a uomini, donne e bambini in pericolo, mettendoli così in una condizione di ulteriore rischio”.

“Questa situazione – prosegue Argenziano – ha portato alla morte di un bambino e all’attacco con gas lacrimogeni contro le persone alle frontiere. Sono inoltre arrivate notizie riguardo la guardia costiera che ha ostacolato imbarcazioni in difficoltà invece di prestare soccorso”.

Le persone stipate nelle isole greche sono 40.000 ed ormai caos, violenze, blocchi nelle strade e attacchi contro chi cerca di dare assistenza, hanno reso insopportabile la situazione di vita, sia per i richiedenti asilo che per le comunità locali, entrambi abbandonati dai leader europei a causa dell’accordo UE-Turchia.

Le persone in stato di necessità sono private dell’assistenza fondamentale perché sia le équipe di MSF che altre organizzazioni hanno dovuto limitare il volume di attività per problemi di sicurezza.

Il governo greco e l’UE devono agire immediatamente per ridurre il livello di tensione, affrontando la vera emergenza di evacuare le persone dalle isole verso i paesi dell’UE, attraverso un valido ed efficace sistema di asilo.

Alberto Porcu Zanda

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