Alessandro Serra e il suo “Act” vince il premio Progetti Speciali 2023 del Ministero della Cultura

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ACT, vincitore del Bando Progetti Speciali 2023 indetto dal MiC / Ministero della Cultura, è il progetto di alta formazione teatrale ideato da Alessandro Serra, regista e drammaturgo di fama internazionale, autore di “Macbettu”, tratto dal capolavoro di William Shakespeare(premio UBU 2017 come miglior spettacolo).

Realizzato in collaborazione con CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, il corso coinvolge 12 partecipanti scelti tra attrici e attori provenienti da tutto il territorio nazionale. Trae ispirazione dalle “Lezioni Americane” di Italo Calvino, di cui ricorre il centenario della nascita, su temi della Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità e Molteplicità.

Il Teatro Massimo di Cagliari ospita dal 30 agosto al 17 settembre quattro Ateliers: tre sono rivolti agli attori/attrici, mentre il quarto porterà avanti l’“Osservatorio” affidato a studenti/studentesse della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari.

Fondamentale il ruolo e la scelta dei docenti: accanto allo stesso Alessandro Serra, che supervisiona anche l’intero progetto, le varie sezioni sono curate dalla danzatrice Chiara Michelini, dal compositore e direttore d’orchestra Bruno De Franceschi e dal giornalista e critico teatrale Alessandro Toppi. Il focus è sulla dimensione autoriale nell’elaborazione di una partitura scenica, individuale e collettiva, in cui l’attore fa scaturire da sé, partendo dalla materia incandescente dei testi e dalle risonanze interiori, un’interpretazione originale.

Si parte dall’Atelier di Alessandro Toppi, che fornisce agli studenti universitari che compongono l’Osservatorio suggestioni e spunti per un approccio più consapevole alle arti della scena: insieme all’analisi del testi, da un punto di vista squisitamente teatrale, il giornalista e critico definisce le coordinate e gli orizzonti culturali in cui si inserisce il lavoro di Alessandro Serra e degli altri docenti e il ruolo dell’attore creativo, capace di inserirsi in un ensemble e di costruire una propria grammatica scenica, nella direzione suggerita dal regista, ma attingendo alla propria sensibilità e alla propria immaginazione. Il compito dell’Osservatorio sarà documentare le varie fasi, durante tutta l’evoluzione del progetto, individuando gli aspetti significativi di una costruzione drammaturgica possibile.

ACT nasce anche dalla consapevolezza di un’assenza: poiché nell’Isola non esistono scuole di alta formazione teatrale. Il progetto rappresenta dunque una duplice opportunità, di formazione e ricerca per un nucleo di artisti che si cimenteranno con la scrittura di scena lavorando sull’idea di una composizione collettiva e sulla possibilità di reinventare e elaborare codici e linguaggi per farli meglio aderire all’opera e farla rivivere attraverso una propria poetica. E per gli studenti che avranno occasione di seguire le fasi di formazione, improvvisazione, creazione, composizione, affrontando insieme agli artisti un viaggio dietro le quinte.

Traendo spunto da “Six Memos for the Next Millennium” dell’autore de “Le città invisibili”, Alessandro Serra ha elaborato un programma formativo articolato in Ateliers, ciascuno dedicato all’approfondimento di specifiche discipline: la danza e il movimento (con Chiara Michelini) quindi l’espressione corporea, la musica e il canto, l’uso della voce e la coralità (con Bruno De Franceschi) per approdare alla composizione e alla scrittura scenica, sotto la guida di Alessandro Serra.

Nello spirito degli antichi artisti (e artigiani) che andavano ”a bottega” dai maestri per apprendere tecniche e segreti, e far pratica della propria arte o mestiere, così nei laboratori gli allievi potranno sperimentare ma anche ritrovare l’armonia fondamentale tra mente e corpo, tra parole e gesto, esercitando la propria immaginazione. Alla “pratica teatrale” si affianca necessariamente la “teoria” perché a fronte di una nuova estetica occorre una consapevolezza derivante dalla conoscenza e dalla capacità di decodificare i nuovi linguaggi della scena: il teatro è l’arte della polis, il luogo del dibattito e del confronto su temi cruciali, ma nell’arte la forma è parte inscindibile dell’opera, ne definisce i contenuti oltre all’efficacia del messaggio, etica e estetica si fondono per generare una visione.

ACT comprende una fase di studio e lavoro sul corpo a cura della danzatrice Chiara Michelini, raffinata performer perfezionatasi con maestri quali Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Masaki Iwana, Julie Stanzak, Carolyn Carlson e con Yoshi Oida, Danio Manfredini, Marco Sgrosso. Per le tecniche teatrali. Un lavoro di “accordatura” e preparazione del corpo dell’attore volto ad affinare una qualità di azione che renda il gesto parola parlante. «il corpo è un mormorio duttile e teso», ricorda Chiara Michelini e occorre «allenarsi all’ascolto delle correnti che lo attraversano, rivolgersi a ciò che non è immediatamente visibile e liberare lo sguardo… praticare allucinazioni e danzare con i fantasmi», fino a «dis-crearsi per divenire forma vuota capace di accogliere un’altra vita, un’altra storia».

Focus su “Corpo Vocale, Voce Corporale” nell’Atelier condotto da Bruno De Franceschi, compositore e direttore d’orchestra, autore di musiche di scena e performances con una rigorosa partitura gestuale, già docente alla Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, che indaga sulle potenziali espressive della voce umana, anche intrecciandole ad altri codici come le arti marziali e la lingua dei segni, oltre a sperimentare il canto armonico e l’uso “teatrale” della parola cantata. Si parte dai fondamenti – come respirazione, posture, emissioni – per studiare i timbri e il rapporto tra suono e movimento, l’intonazione, gli accordi e le dissonanze, ma anche l’intenzione e il “teatro della voce”.

Completa il percorso l’Atelier dedicato alla drammaturgia, alla recitazione, al lavoro sulle immagini e alla creazione diretto da Alessandro Serra, uno tra i più interessanti e apprezzati registi italiani contemporanei, fondatore della Compagnia Teatropersona (Premio UBU per il miglior spettacolo e Premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior scenografo e per il miglior spettacolo per “Macbettu”, Premio Hystrio alla regia e Grand Prix “Golden Laurel Wreath Award” come miglior regista al MESS Festival – Sarajevo). Una intensa fase di studio nella quale confrontandosi con la rigorosa grammatica scenica propria della poetica di Serra, ogni partecipante potrà sperimentare e approfondire le proprie potenzialità creative ed espressive. Il percorso si concluderà con un incontro aperto al pubblico nel corso del quale si affronteranno le tematiche dei tre Ateliers, con dimostrazioni pratiche, in un dialogo con gli spettatori presenti in sala.

Focus sul lavoro dell’attore e sulla scrittura scenica con l’Atelier curato dal giornalista e critico Alessandro Toppi (direttore de Il Pickwick e La Falena, redattore di Hystrio e collaboratore di Repubblica) rivolto ai sette studenti/studentesse iscritti alla Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari (selezionati attraverso una call pubblica, su base curriculare e motivazionale) che compongono “l’Osservatorio”. L’intero percorso sarà seguito, documentato e analizzato dagli aspiranti critici e studiosi di storia del teatro, che produrranno ciascuno/a un reportage e una breve tesi, con valore di testimonianza e riflessione sulle modalità di lavoro, sui contenuti e sulle potenzialità, sulle aspettative e sui risultati, al termine di una vera e propria full immersion in un innovativo progetto di ricerca teatrale.

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