Artigianato e turismo, binomio in crescita

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Dato positivo e ben augurante per il futuro, quello delle imprese artigiane legate al turismo, che crescono come numero: sono 6.638 le imprese artigiane che in Sardegna sono coinvolte nella offerta turistica legata al settore vacanze, nella produzione di beni e servizi e somministrazione di prodotti di altre realtà come quelle del settore agroalimentare, nella ricettività ma anche della manifattura e nell’intrattenimento. L’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI (fonte UnionCamere-InfoCamere 2018), rileva come l’artigianato è interessato dalle attività turistiche nell’isola, che rappresentano il 18,8% del totale delle imprese artigiane con un dato in crescita rispetto al 18.4% dell’anno precedente.

La Sardegna si pone al sesto posto in Italia per incidenza artigiana nel settore relax e vacanze. Il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi, commenta in dati delle imprese artigiane che lavorano a stretto contatto con il turismo: “Legame sempre più forte con gli artigiani puntano sempre più nell’integrazione dei due settori; dalle prelibatezze alimentari ai capolavori della manifattura artistica, non c’è settore e attività in cui l’artigianato sardo non brilli per capacità di attrazione turistica; dal mare alla montagna, passando per le zone interne – continua Matzutzi – c’è l’imbarazzo della scelta per i turisti che vogliono scoprire, gustare, ammirare e acquistare il valore artigiano del bello, buono e ben fatto made in Sardegna”. In ambito regionale, ben 2.656 imprese artigiane operano nel turismo in provincia di Cagliari, in crescita di 44 unità rispetto all’anno prima; 1.243 a Nuoro con un +9 rispetto alla precedente rilevazione; 2.296 a Sassari con un calo di 64 unità; Oristano con un – 40, sconta il non risolto problema della rilevazione dei dati artigiani presso l’Albo Artigiani provinciale.

I dati ISTAT 2017 confermano l’appeal sempre importante della Sardegna nei confronti dei vacanzieri. Sul fronte “turismo”, 14milioni e 222mila presenze totali con il 48,2% di stranieri; il dato negativo è che queste presenze rappresentano solo il 3,4% del totale italiano. La permanenza media del turista nella nostra regione è di 4,6 giorni. “Da molti anni siamo impegnati – continua il Presidente – a promuovere le aziende artigiane a vocazione turistica che danno ricettività e constatiamo che è un settore con un trend in crescita e nel quale si integrano, in una logica di filiera, i pubblici esercizi, le imprese alimentari, quelle del trasporto delle persone; un patrimonio che Confartigianato Sardegna valorizza con le tante attività messe in campo dalle Associazioni territoriali, come gli eventi che producono ricettività, sinergie, itinerari turistici, turismo esperienziale; questi numeri ci dimostrano come il legame tra i due settori sia ormai indissolubile e sempre più complementare – sottolinea ancora Matzutzi – la Sardegna è un’isola a vocazione turistica e tanti artigiani sono pronti per continuare, sempre più ad abbracciare lo sviluppo di queste attività”.

Ciò che occorre fare è: “migliorare il sistema istituzionale che governa questi due settori – commenta Stefano Mameli, Segretario di Confartigianato Sardegna – iniziando da un Assessorato che prenda in giusta considerazione le esigenze e le specificità dell’intero comparto artigiano, così come chiesto in campagna elettorale dalla nostra Associazione ai Candidati Presidente; Inoltre – conclude il Segretario – occorrerà intervenire sulla continuità territoriale, sia marittima che aerea, al fine di rendere più accessibile al turista il trasporto verso la Sardegna che oggi, da questo punto di vista, è meno competitiva di altre mete”.

Alberto Porcu Zanda

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