Banca Etruria, i conti non tornano, Renzi canta vittoria ma..

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Renzi non faccia il furbo, trovare come unico capro espiatorio Bankitalia e Visco non basta a diradare le ombre, che sul caso Banca Etruria e Pd rimangono dense. Il

Segratario può spalmare colpe e responsabilità quanto vuole ma il Pd non può chiamarsi fuori e nascondere l’indifendibile sotto il tappeto. L’attacco a Bankitalia di questi mesi, riaccesosi in Commissione banche, segue un clichet collaudato: scatenare la fanfara mediatica per distrarre l’attenzione dalle responsabilità del Pd. Incolpare “chi non ha vigilato”. Ma, come analizza il Giornale in un’inchiesta dettagliata, nelle cause del dissesto dell’ex popolare dell’Etruria ci sono eccome ingerenze da parte del Pd, che rimandano al ben noto giglio magico renziano.

Renzi canta vittoria, ma…

Tutt’ora le relazioni “improprie” tra Banca Etruria e la famiglia Boschi non sono state chiarite. Quelle, per intenderci, descritte dall’ex direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli, nella sua autobiografia: “la moral suasion di Maria Elena Boschi presso l’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, affinché trovasse un partner per l’allora periclitante banca di cui il padre era vicepresidente”. Circostanza non chiarita, un filo che rimane sospeso. Ancora. “Altra ombra: il 3 febbraio 2015, una settimana prima del commissariamento di Etruria – leggiamo sul Giornale- Boschi senior viene intercettato al telefono con il direttore generale di Veneto Banca, Vincenzo Consoli. Boschi padre dice: «Domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata». Legato all’Etruria è il figlio Emanuele, ovvero il fratello di Maria Elena. Ex responsabile dell’analisi dei processi di costo di Etruria dove era entrato nel 2007 (quando ancora il padre non sedeva nel cda), lascia la popolare aretina a marzo 2015, (appena sette mesi prima del dissesto) e si appoggia per alcune settimane allo studio fiorentino di Luciano Nataloni, commercialista ed ex membro del cda della stessa Etruria”. I vasi comunicanti sono tanti. “Nataloni è stato indagato per conflitto d’interessi dalla procura di Arezzo per i finanziamenti erogati dalla banca a 14 società vicine a lui e all’ex presidente Lorenzo Rosi, che avrebbero causato 30 milioni di euro di buco. Nel giugno 2015 Emanuele Boschi si trasferisce a pochi passi, al civico 9 della stessa via, chiamato da Francesco Bonifazi (avvocato, parlamentare e tesoriere del Pd nonché ex fidanzato di Maria Elena) per ricoprire la carica di presidente del cda della Mantellate Nove Srl, che offre servizi aziendali rivolti a studi legali e contabili”.

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