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Il Rapporto CRENoS 2024 fotografa l’economia della Sardegna tra luci e ombre. Cresce il turismo, ma persistono squilibri territoriali e ritardi strutturali in lavoro, istruzione e produttività. Il capitale umano resta fragile e l’innovazione fatica a fare sistema. Serve una visione integrata per trasformare i dati in politiche di coesione.
«I dati del Rapporto CRENoS 2024 evidenziano segnali di vitalità per il turismo in Sardegna, ma senza una visione integrata e territoriale rischiano di non produrre coesione. Bisogna trasformare i dati in leve concrete di sviluppo», afferma Tiziana Mori, Coordinatrice del gruppo di ricerca MOVERE – Mobilità, Valori, Relazioni e già Assessora alle Politiche Sociali a Monserrato.
«Con il progetto TAPTA – Talenti per l’Arte, il Turismo e l’Agrifood, selezionato tra i dieci migliori progetti nazionali nel 2023, EWA – Empowering Women in Agrifood, programma promosso dall’EIT tramite la Knowledge and Innovation Community (KIC) Food. Il gruppo sta lavorando in Sardegna per attivare nuove competenze femminili legate al turismo sostenibile, alla cultura e all’economia locale. In un anno abbiamo già formato oltre 20 donne, rendendole protagoniste nei territori. TAPTA dimostra che esistono modelli di empowerment replicabili, capaci di generare impatto sociale reale. Quello che serve ora è una visione politica lungimirante e una governance che sappia unire dati, esperienze e persone.»
In qualità di Coordinatrice del gruppo di ricerca MOVERE, Mori sottolinea l’importanza di portare avanti un lavoro multidisciplinare che integra ricerca, partecipazione civica e sviluppo locale. Come le recenti partecipazioni a importanti bandi europei come Cassini e Emodnet, a dimostrazione del fatto che anche dai territori periferici si può contribuire alla transizione digitale e verde dell’Europa.»
Per Mori il Rapporto CRENoS offre numeri, ma la vera sfida è tradurli in pratiche di sistema, costruendo comunità resilienti e inclusive.
