Cagliari. Grande successo per l’Open Day emicrania all’ospedale SS. Trinità

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Cagliari. Grande affluenza all’ospedale SS. Trinità per l’Open day dedicato alle donne che soffrono di ceefalee ed emicranie. A partire dalle ore 9 di ieri mattina, infatti, nella UOC di Neurologia dell’ospedale di via Is Mirrionis, diretta dal Dott. Antonio Milia, sono oltre 100 le donne che si sono sottoposte ad un check up gratuito.

“Il fatto che in poco tempo siano arrivate così tante persone ci fa capire la dimensione  del fenomeno – commenta il Direttore dela Neurologia Antonio Milia – . L’età media delle donne che abbiamo visto nel corso dell’open day è quella dai 20-45 anni, persone quindi che ricadono in una fascia giovane e che soffrono di mal di testa, una patologia che colpisce 15 milioni di persone, con un’incidenza tre volte superiore nelle femmine rispetto ai maschi, considerata dall’OMS la seconda malattia più disabilitante nel mondo”.

L’iniziativa si è svolta in contemporanea nazionale con l’(H)-Open-day Emicrania organizzato dalla Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale che dal 2005 è attivamente impegnato nella promozione di un approccio alla salute orientato al genere, con particolare attenzione a quella femminile. L’ospedale Santissima Trinità, grazie all’attività svolta dalla UO Ginecologia e Ostetricia, diretta dalla Dott.ssa Eleonora Coccollone, da anni è uno dei presidi ospedalieri maggiormente sensibili a tali tematiche.

“La maggior parte di queste pazienti, non trovando una soluzione, spesso ricorre all’autosommistrazione di farmaci, che talvolta aggravano il quadro della situazione e il dolore. E’ importante, invece, che chi soffre di “mal di testa” si affidi a specialisti neurologi per un corretto approccio diagnostico e terapeutco al problema – aggiunge Milia – . A volte la cefalea si associa ad altre patologie, come endometriosi, epilessia, malattie cardiovascolari. Senza creare allarmismi, è importante che ogni caso venga seguito da un medico esperto”.
“Sino ad oggi la patologia era poco considerata e poco dignosticata – conclude il neurologo -. Oggi, per fortuna, se ne parla di più, si può curare e si può tenere sotto controllo per migliorare la qualità di vita delle pazienti, nella loro sfera sia lavorativa che relazionale”.

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