Cagliari. Dopo le mobilitazioni del 28 maggio, in seguito alla quale gli studenti hanno ottenuto solo risposte evasive e fuorvianti da parte del presidente dell’ERSU Michele Camoglio, e dell’8 giugno gli universitari son riusciti, grazie anche all’occupazione simbolica della hall dello studentato di via Trentino, a ottenere qualche risposta – del tutto insufficiente e insoddisfacente – da parte dell’ente.
Le rivendicazioni rimangono le stesse:
– rimborsi delle rette d’affitto e dei pasti mensa non goduti;
– anticipo della seconda rata della borsa di studio;
– abbassamento della soglia di merito per accedere alla borsa di studio;
– tempi e modalità di rientro degli studenti nelle case e riapertura delle mense;
-chiarezza, trasparenza e tempestività nella comunicazione con gli studenti attraverso l’utilizzo dei canali ufficiali ERSU.
Gli studenti sono consapevoli che senza la loro effettiva e crescente pressione nei confronti dell’ERSU nulla si sarebbe mosso, hanno portato ai vertici dell’ERSU le istanze, comuni a centinaia di studenti, che rischiano di vedere compromesso il proprio percorso universitario e il proprio diritto allo studio.
Gli universitari vogliono risposte chiare, scrivono nel comunicato stampa “non cederemo a compromessi e non torneremo indietro di un passo sulle nostre rivendicazioni. Non siamo disposti ad accettare nessuna mediazione e nessuna giustificazione basata su rimpalli istituzionali o cavilli burocratici volti ad ostacolare il riconoscimento delle nostre legittime richieste.
Facciamo un appello a tutti gli studenti e a tutti coloro che abbiano a cuore la lotta per la difesa del diritto allo studio, affinché si uniscano alla nostra giusta lotta.
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO. “