
Danza, teatro, comicità, canto: Car/Men è tutto questo. Lo spettacolo dei Chicos Mambo, compagnia francese fondata nel 1994 a Barcellona, nella sua prima serata al Massimo, riesce a fare sintesi con successo giocando e vincendo con l’anima “burlesque”.
Il grosso merito di questo successo va condiviso fra il suo ideatore e direttore Philippe Lafeuille, gli otto differenti ed eclettici danzatori (Antoine Audras, Antonin Tonbee Cattaruzza, Phanuel Erdmann, Jordan Kindell, Samir M’Kirech, Jean-Baptiste Plumeau, Lucas Radziejewski, Stéphane Vitrano) e il tenore Antonio Macipe nel ruolo di Carmen.
Facilmente intuibile dal titolo, e’ tutta al maschile questa parodia dell’Opera Lirica. In una coreografia dove domina il rosso inequivocabilmente riconducibile al mondo andaluso, si fa uso di ventagli, mantille, nacchere, rose e del cappello del torero. Non c’è una lingua ufficiale perché il francese, l’italiano, lo spagnolo e l’arabo si inseriscono volta per volta.
Si comincia “ a pois” quando fondale e costumi si abbinano prima che emerga l’icona di Bizet che, “Libera è nata, libera morirà”, trovi l’estro nella duplice voce di Antonio Macipe, a volte stridula, a volte forte, quasi a metaforizzare l’animo umano a cavallo fra fragilità e forza.
Sul palco, le danze non sono mai le stesse. Ad accomunarle, sembra esserci una costante voglia di far divertire giocando con gli opposti. Cosi, dopo l’esibizione di tre danzatori in perizoma, è surreale il contrasto fra i mezzi militari in visione sul fondale e i ballerini in divisa e col tutù rosso. E se la zingara balla mentre quattro danzatori litigano per poi unirsi in un giro tondo, il quadro successivo è quello in cui un uomo nudo, spalle al pubblico, danza davanti a un toro.
Ma è altrettanto curiosa anche l’alternanza fra le musiche dell’opera di Bizet e alcune canzoni italiane come “La solitudine” di Laura Pausini o “Ti amo” di Umberto Tozzi. Cosi come dal flamenco, di botto, si passa alle sonorità balcaniche di “Kustino Oro”.
Ad accomunare tutto, c’è un corpo di ballo che sa anche recitare e un tenore che va oltre gli schemi tipici della Lirica. I petali rossi, sono tutti per lui nel finale mentre gli applausi calorosi sono per tutti. Anche per Lafeuille, che uscito per assicurarsi che il pubblico di oggi sia sia “carmenizzato”, invita tutti a cantare sulle note dello spettacolo.

Giornalista