Carceri della Sardegna. Il bilancio della UIL: è stato un 2023 tragico

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Per la Polizia Penitenziaria della Sardegna è stato un 2023 drammatico per una serie di eventi che
hanno messo a dura prova la tenuta del sistema penitenziario sardo.
Si sono susseguiti in rapida successione eventi che hanno letteralmente stravolto le vite, non sono
professionali degli Agenti. Prima la clamorosa evasione dall’Istituto nuorese di un esponente di spicco
della criminalità organizzata pugliese, poi il tragico incidente del Direttore Incollu e dell’Assistente
Peppino Fois.
Da contorno la malagestione da parte del DAP che non ha ancora assicurato l’invio di un Comandante
e di un Direttore negli Istituti estremamente complicati come Sassari e proprio in quello di Nuoro.
Un bilancio impietoso quello del segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna
Michele CIREDDU che aggiunge: “ Durante l’anno abbiamo visitato tutti gli Istituti della Sardegna ed
abbiamo constatato come la disorganizzazione, la disparità di trattamento nei confronti del
personale, le violazioni amministrative da parte di alcune direzioni e le condizioni precarie delle
strutture, siano purtroppo una costante. In tutti gli Istituti si viola in maniera spudorata il protocollo
di intesa regionale, realizzato tra l’Amministrazione e le OO.SS. e l’accordo quadro nazionale,
soprattutto nella parte in cui prevede il rispetto della pari opportunità nei turni di servizio. Il
Provveditore uscente, nonostante le ripetute denunce della UIL, non ha assicurato nessun intervento
e non ha più convocato la commissione arbitrale regionale per giudicare le violazioni delle Direzioni
denunciate dalla parte sindacale. Questa inerzia probabilmente, ha creato in qualche direttore la
consapevolezza di poter agire in netta violazione delle regole, nelle più totale impunità.
A nostro avviso il mancato rispetto delle regole e delle leggi, ha contribuito in maniera significativa
alla disfatta dell’intero sistema penitenziario sardo che si dovrebbe reggere e dovrebbe basarsi
proprio sul rispetto di questi principi. Continuano invece le violazioni a discapito dei poliziotti che
combattono contro i mulini a vento per mantenere in piedi un sistema ormai fallimentare!
A nulla è servito inoltre l’invio di decine di Sovrintendenti se, come nel caso di Sassari, la responsabilità
della sorveglianza generale continua a ricadere sui ruoli Agenti assistenti, un corto circuito gestionale
che abbiamo denunciato sia ai vertici dell’Amministrazione, al Prefetto che alla Procura della
repubblica. Lo stessa problematica si stava verificando nel carcere di UTA dove a seguito della nostra
segnalazione, gli Ispettori ed i Sovrintendenti pare si stiano impiegando in maniera più funzionale. Ma
proprio nell’Istituto cagliaritano c’è urgente bisogno, a nostro avviso, dell’invio di un Comandante che
sappia e voglia riorganizzare l’Istituto che fa acqua da tutte le parti.
Dal 7 gennaio p.v. il Nuovo Provveditore Antonio GALATI inizierà il proprio percorso alla guida
dell’Amministrazione penitenziaria sarda. Durante l’incontro di presentazione, oltre agli auguri di rito,
gli abbiamo fatto notare che eredita una situazione catastrofica ma sotto questo livello e’ ormai
impossibile scendere, possiamo solo risalire! Ci aspetta un 2024 difficile, dovremmo rivedere i
protocolli di intesa che disciplinano la vita organizzativa dei poliziotti, dovremo riorganizzare l’intero
sistema penitenziario sardo con massima attenzione per gli Istituti in sofferenza. C’è necessità di
rivalorizzare le colonie penali e la nostra recente visita in quel di Isili, ha fatto emergere che la
struttura ha urgente bisogno di interventi di ristrutturazione ed il comandante attuale per risollevare
l’Istituto, ha bisogno di un Direttore in pianta stabile che possa contribuire, con le autorizzazioni
economiche ed amministrative di propria competenza, per rilanciare quella che per l’amministrazione
dovrebbe essere una miniera d’oro. Auspichiamo di trasformare il modus operandi
dell’amministrazione regionale che, sin’ora, ha dimostrato disorganizzazione ed estrema
burocratizzazione anche delle cose semplici, con quello che ha dimostrato il Prefetto di Nuoro, che

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nelle occasioni in cui abbiamo richiesto il Suo intervento ha dimostrato sensibilità, pragmaticità e
concretezza!
Non voltiamoci a guardare un 2023 estremamente disastroso ma ripartiamo dagli esempi positivi e
puntiamo al 2024 dove si intravede un barlume di luce che fa ben sperare!

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