Chi gestisce un sito web può essere condannato per i commenti dei lettori

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Chi gestisce un sito web è responsabile dei commenti di utenti e lettori, anche quelli che postano in forma anonima. Come riporta l’Adnkronos.

Lo stabilisce la sentenza 54946 della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dal gestore del sito agenziacalcio.it. Sulla community del sito, un utente ha pubblicato un commento relativo al presidente della Figc, Carlo Tavecchio: il numero 1 della federcalcio è stato definito nella circostanza “emerito farabutto” e “pregiudicato doc”. Al commento, come si legge nella sentenza, “l’utente allegava il certificato penale”. Il gestore del sito è assolto in primo grado e condannato in secondo. La Cassazione ha confermato la sentenza che prevede il pagamento di 60mila euro al presidente della Figc, per “concorso in diffamazione”. Non troviamo niente di strano in questa sentenza. I commenti che pervengono ad un giornale o ad un blog vengono “parcheggiati” in automatico e rimangono in attesa di approvazione da parte dell’amministratore (nei piccoli blog è lo stesso gestore e nei giornali il direttore responsabile o una figura della redazione incaricata)

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