Chikungunya. Un caso anche nelle Marche: un uomo di 62 anni, di ritorno da un soggiorno nel Lazio, contagiato dal virus

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Si tratta di uno di 65 anni, di Castelplanio Ancona,  ricoverato all’ospedale di Fabriano al rientro di un soggiorno di tre settimane in una città del Lazio. L’uomo all’atto del ricovero presentava febbre molto alta e dolori muscolari e articolari che hanno fatto subito ipotizzare la diagnosi di Chikunngunya. Il contagio è stato poi confermato dagli esami effettuati presso il centro di riferimento regionale di Virologia dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
Il paziente è stato già dimesso, con esito di guarigione completa. Il caso è quindi molto probabilmente correlato con l’epidemia in corso nel Lazio. L’Asl della provincia di Ancona ha immediatamente attivato le procedure per le disinfestazioni a Castelplanio e Fabriano. E’ stato allertato anche il centro di riferimento entomologico dell’Istituto Zooprofilattico Umbria Marche per la “cattura” di zanzare adulte e verificare i focolai larvali.

La chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette. La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia, attribuibile forse allo stesso agente virale. Dopo un periodo di incubazione di 2-12 giorni si manifestano improvvisamente febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti, che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Altri sintomi includono dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. Il dolore alle articolazioni è spesso debilitante, generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi per alcune settimane. Inoltre, il virus della chikungunya può causare malattie acute, subacute o croniche. La chikungunya si trasmette da persona a persona attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Aedes, come Aedes aegypti ed Aedes albopictus (la zanzara tigre).  Non esistono trattamenti antivirali specifici e le cure si focalizzano primariamente nell’alleviare i sintomi. Al momento non è in commercio un vaccino contro la chikungunya.

Sono 64 i casi accertati dal SERESMI (Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive) di Chikungunya nel Lazio. Di questi 54 sono i casi che hanno residenza ad Anzio o che hanno soggiornato nei 15 giorni precedenti ad Anzio, 7 casi sono a Roma e 3 casi sono a Latina. In tutti i comuni sono state già avviate le disinfestazioni straordinarie, come chiesto anche dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Bisogna disinfestare con forza e con convinzione – ha detto – e anche la tempestività in questi casi, laddove si manifesta il primo caso di contagio”.

 

 

 

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