Coldiretti Nord Sardegna: secondi in Italia per numero di capi di bovino da carne

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Il bando sui riproduttori e fattrici di qualità pregiata registrati nei libri genealogici o nei registri di razza, per migliorare la produzione e incrementare la qualità delle carni bovine, ha inciso e contribuito concretamente alla crescita del settore (bovino da carne) in Sardegna, oggi al secondo posto in Italia per numero di capi, dopo il Piemonte, ed al quarto posto per numero di allevamenti dopo Piemonte, Lazio e Sicilia.

Il patrimonio dei bovini da carne in Sardegna è composto infatti da oltre 100.000 capi (il 10,40% nazionale) e da circa 3.700 allevamenti (8,76% nazionale).

Settore che in 10 anni (2011 – 2021) è cresciuto del 5,7% in numero di capi, mentre gli allevamenti sono diminuiti dello 0,58, a conferma dell’evoluzione, crescita e specializzazione che si è avuta.

“Il bando sui riproduttori ha dato un apporto notevole per il miglioramento della qualità dei bovini da carne portando il settore, non solo numericamente ma anche qualitativamente, ai primi posti in Italia” sostiene Michele Filigheddu, allevatore e dirigente di Coldiretti Nord Sardegna, che con i colleghi si sta preparando per gli appuntamenti fieristici ormai alle porte che stanno riprendendo dopo due anni di stop, come quello nazionale di Bastia Umbra (dal 1 al 3 aprile) e la fiera regionale dei bovini da carne Charolaise e Limousine in calendario il 23 aprile dopo la ripartenza dell’autunno scorso.

Molti allevatori, in attesa del nuovo bando dei riproduttori e fattrici per il quale ha deliberato la Giunta regionale il 24 marzo scorso programmando 3.500.000 euro anche per le domande inevase del 2020, non hanno appunto ancora ricevuto il contributo delle domande dello scorso anno cosi come qualcuno anche degli anni precedenti.

“Oggi per una impresa è fondamentale avere certezze sui tempi di ricevimento dei contributi – afferma il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti -. A soffrire di questa aleatorietà sono soprattutto settori come questo del bovino da carne che negli anni è cresciuto e professionalizzato notevolmente. È diventa vitale in periodi storici come questi in cui la liquidità è vitale dopo due anni di pandemia ed il caro prezzi record delle materie prime che hanno portato i costi di produzione alle stelle. Siamo però fiduciosi, dopo la delibera della Giunta che a breve si possano liquidare le domande arretrate e avere il nuovo bando”.

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