Commissione Trasporti: audizione dell’Amministratore Unico dell’Arst sul Trasporto Pubblico Locale

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L’Arst è un grande operatore del trasporto pubblico locale (soprattutto extra urbano) ed una delle aziende più efficienti d’Italia, ma ha bisogno di investimenti per migliorare la qualità di un servizio fondamentale per la Sardegna.
Lo ha dichiarato piccolo l’amministratore unico di Arst Chicco Porcu alla commissione Trasporti, presieduta da Antonio Solinas (Pd) che ha dedicato una seduta alle problematiche del trasporto pubblico locale.
Nella sua relazione, Porcu ha sottolineato fra l’altro che “la principale emergenza dell’azienda è quella di rinnovare il parco-mezzi, che ha una età media di circa 13 anni: ci vorrebbero 100 bus nuovi all’anno, ma attualmente possiamo contare su 100 mezzi ogni 10 anni ed è davvero troppo poco”. L’amministratore di Arst ha quindi prospettato alla commissione la possibilità di dare corso ad una articolata operazione finanziaria attraverso la quale l’azienda, rivolgendosi al mercato del credito, anticiperebbe i 125 milioni necessari al rinnovamento della flotta, recuperandoli nel tempo tramite l’accesso ai fondi Fsc per i quali gli assessorati dei Trasporti e della Programmazione hanno già dato la loro disponibilità. Il problema, ha spiegato Porcu, “resta quello di fare presto, perché le gare di acquisto e la fornitura, che viene realizzata ad hoc, richiedono un tempo medio di 18/24 mesi, ma noi abbiamo bisogno della nuova flotta subito per dare una risposta ai circa 70.000 utenti giornalieri che hanno diritto ad un servizio migliore”.
Dal punto di vista finanziario, ha messo in evidenza l’ing.Porcu, “abbiamo una situazione complessa perché, pur avendo fatto un grande sforzo per ottimizzare la gestione, lavoriamo sottocosto con perdite crescenti (la voce più critica è quella del trasporto extraurbano su gomma), dai 6 milioni del 2017 ai 15 previsti per il 2018; è un tema non più rinviabile perché appena il 20% dei nostri costi è coperto dai biglietti e l’attuale algoritmo di calcolo RAS penalizza proprio gli operatori in ambito extra urbano”.
Chiediamo quindi al Consiglio regionale di intervenire, ha aggiunto, “già dal prossimo assestamento di bilancio, in modo da poter guardare al futuro con una prospettiva nuova che metta al centro la nostra missione al servizio della Sardegna”.
Per questo, ha ricordato l’amministratore di Arst, sempre nell’ottica di rendere più efficiente la nostra organizzazione, “abbiamo deciso di dare in sub-appalto alcune linee in aree marginali della Sardegna che potranno essere servite da mezzi di piccole dimensioni, e di accompagnare alla pensione 80 dipendenti favorendo l’ingresso di 80 nuove unità, soprattutto giovani”.
L’ultima parte della relazione dell’amministratore dell’Arst è stata dedicata agli scenari futuri del trasporto locale perché, a partire dal dicembre del 2019, il settore dovrà adeguarsi alla nuova normativa europea che prevede una nuova disciplina del servizio fondata sui principi dell’efficienza e della concorrenza.
Sul punto l’ing. Porcu, che ha consegnato alla commissione uno studio giuridico predisposto dall’azienda, ha dichiarato che “in Italia non esiste un vero e proprio mercato del trasporto pubblico locale, come hanno dimostrato i risultati di una privatizzazione spinta iniziata a partire dagli anni ‘90”. La stessa normativa europea (il
Regolamento 1370 del 2007)”, ha poi ricordato, “consente alle autorità competenti una scelta discrezionale sulle modalità di affidamento del servizio e tratta le gestioni in house alla stregua dei contratti stipulati attraverso procedure ad evidenza pubblica.”
La Regione, ha concluso, “si trova perciò davanti ad un bivio: privatizzare tutto o puntare al rafforzamento di una società pubblica che sta sul territorio, ne conosce le specificità, sa trovare le migliori sinergie con le altre componenti del sistema pubblico”.
Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Alessandro Collu, Valerio Meloni, Cesare Moriconi e Giuseppe Meloni del Pd, Eugenio Lai e Paolo Zedda di Art.1-Sdp e Gian Filippo Sechi dell’Udc.

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