Condannata l’Agenzia delle Entrate: Google Maps non basta per cambiare la categoria catastale di un immobile

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Basandosi su un estratto di Google Maps, grazie alla quale si intuiva la presenza di un giardino, l’Agenzia delle Entrate aveva cambiato la classificazione catastale di un’abitazione dalla categoria A3 alla A7. Ma sulla vicenda è intervenuta la Corte di giustizia tributaria di Lecce che ha annullato il provvedimento e ha condannato l’Agenzia al pagamento delle spese. Secondo il tribunale, infatti, se Maps può essere un elemento utile per gli accertamenti delle Entrate, non può essere sufficiente, ma deve essere accompagnato da un sopralluogo dell’immobile.

Al centro della sentenza c’è un’abitazione ubicata a Ugento, in provincia di Lecce. La direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate aveva inviato al proprietario un avviso di accertamento per comunicare l’avvento cambiamento della categoria catastale dalla A3 (abitazioni di tipo economico) alla A7 (villini). La ragione? Un rilievo effettuato con Google Maps tramite il quale emergeva la presenza di un terreno, erroneamente identificato come giardino. Invece di recarsi in loco per verificare la correttezza dell’informazione, l’Agenzia delle Entrate aveva provveduto a notificare il riclassamento dell’abitazione, con conseguente aumento di rendita catastale e imposta sull’immobile.

Il proprietario ha però fatto ricorso al Tribunale di Lecce e la Corte di giustizia tributaria gli ha dato ragione, annullando l’avviso di accertamento e condannando l’Agenzia delle Entrate anche al pagamento delle spese. La Corte, infatti, ha stabilito che l’Agenzia, per effettuare il cambio di classe dell’immobile, si era basata unicamente in una “mera aerofotografia ricavata da Google Maps, da cui si evincerebbe la pertinenzialità di un terreno agricolo all’immobile oggetto dell’accertamento, che avrebbe pertanto le caratteristiche di villino”.   La consulenza di parte prodotta dal proprietario ha invece dimostrato che la casa non aveva nessuna caratteristica di pregio, ma rifiniture mediocri, e che il terreno era stato solo erroneamente attribuito al villino, ma che in realtà non aveva nessun collegamento con lo stesso.

Fonte: idealista.it

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