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“Forza Italia in maggioranza? Valuteremo…”. E’ un’apertura a suo modo clamorosa quella del premier Giuseppe Conte nei confronti del partito di Silvio Berlusconi. Dalle colonne del Foglio, infatti, il presidente del Consiglio certifica le difficoltà numeriche della maggioranza ipotizzando, per la prima volta, un soccorso azzurro al suo esecutivo.
“Una maggioranza composta da Pd, M5S e Forza Italia, come quella che in Europa ha votato per Ursula von der Leyen? Se si dovesse verificare questa condizione e questa premessa la valuteremo. Si tratterebbe di un passaggio senz’altro significativo dal punto di vista politico”. Queste le parole del premier. Che seguono, peraltro, quelle pronunciate alcuni giorni fa dal ministro della Cultura Dario Franceschini, che aveva definito gli anni di governo di Berlusconi “certamente migliori rispetto all’operato di Salvini”. E dato che Franceschini non parla mai a caso, ma in un certo senso anticipa le tendenze politiche del futuro, appare sempre più scontato come la maggioranza, preoccupata per gli smottamenti in casa grillina, si stia attrezzando per correre ai ripari. Cercando responsabili nelle file forziste.
L’invito, infatti, più che all’intero partito di Berlusconi, sembra rivolto a quella parte degli azzurri che non vuole “morire salviniana”. E che fa capo, principalmente, alla vicepresidente della Camera Mara Carfagna.
Si vedrà. Per ora si registra lo stop immediato della capogruppo forzista alla Camera Mariastella Gelmini. Che boccia senza appello la proposta: “A Conte rispondiamo di continuare a navigare tranquillo a braccetto con Zingaretti, Di Maio, Renzi e Fratoianni. Non saremo certo noi a togliere le castagne dal fuoco al premier giallorosso. Per quanto riguarda la politica estera e le crisi internazionali, da forza responsabile, siamo pronti al dialogo e a dare il nostro contributo in Parlamento, ma per tutto il resto Forza Italia si colloca fermamente all’opposizione del Conte Bis e di qualsiasi governo che abbia al suo interno Pd e M5S. Giusto per essere chiari e trasparenti davanti al Paese e davanti ai cittadini elettori”.
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