Covid. Nuovi criteri per la zona gialla, uso del green pass al chiuso

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Le Regioni, ieri si sono riunite per elaborare le proposte da portare al tavolo del governo prima del Consiglio dei ministri per varare il nuovo decreto legge sulle modalità di utilizzo del lasciapassare, sui nuovi criteri per definire i colori delle Regioni e sulla proroga dello stato di emergenza. Il green pass dovrebbe essere mantenuto anche per una sola dose con l’invito stringente ad accelerare la seconda.

Si lavora per cercare soluzioni condivise che contribuiscano a tenere sotto controllo la variante Delta e consentano all’Italia di restare in fascia bianca almeno fino al 15 agosto.

I governatori si sono confrontati durante la Conferenza delle Regioni e propongono di utilizzarlo fuori dalle zone bianche per ristoranti e locali al chiuso e dovunque per consentire l’accesso nei luoghi più affollati, come in discoteca. Ma se sulla necessità del pass per i grandi eventi c’è un accordo di massima, si discute ancora sui ristoranti e locali pubblici al chiuso. Un possibile compromesso allo studio potrebbe essere quello di accontentarsi, in questo caso, di una sola dose di vaccino, mentre ne servirebbero due per le occasioni con maggiore assembramento.

 Altro capitolo è il cambiamento dei parametri che determinano i colori delle Regioni. Rt e incidenza settimanale dei casi sono destinati a passare in secondo piano, lasciando che siano gli ingressi in terapia intensiva e le ospedalizzazioni a pesare sulla classificazione delle aree a rischio. Speranza vorrebbe che il passaggio in zona gialla, e quindi il ritorno alle restrizioni, avvenisse quando si supera il 10% dei posti letto occupati nei reparti ordinari e il 5% nelle terapie intensive, ma i governatori considerano questa ipotesi troppo restrittiva e spingono per alzare le soglie al 20% per le degenze ordinarie e al 15% per le intensive, con la possibilità di introdurre elementi di flessibilità per le Regioni più piccole.

Nelle raccomandazioni che saranno poste all’attenzione del governo, anche la valutazione del peso della popolazione vaccinata e il numero dei tamponi.

Quanto allo stato di emergenza in scadenza il 31 luglio, il governo sta valutando di estenderlo fino alla fine dell’anno. Una decisione legata alla recrudescenza del virus e alla tornata elettorale d’autunno. La decisione ultima verrà presa dalla cabina di regia prima del Consiglio dei ministri.

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