Covid: proteste Canada e non solo si allargano a macchia d’olio, chiudono fabbriche Toyota e Ford

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Due delle più grandi case automobilistiche del mondo, Ford e Toyota, hanno annunciato la chiusura temporanea delle loro fabbriche in Canada a causa delle proteste dei camionisti no-vax che stanno bloccando l’arrivo di componenti.

Anche il gruppo Stellantis, che controlla Fiat Chrysler, ha annunciato ritardi nella produzione nella sua fabbrica in Ontario per la mancanza di pezzi.

I camionisti stanno bloccando da giorni l’Ambassador Bridge, il più importante valico di frontiera tra Usa e Canada, dove passa circa un quarto del commercio tra i due Paesi. Si stima che la paralisi del commercio costerà 300 milioni di dollari al giorno.

Dopo l’Ambassador Bridge, i camionisti canadesi no-vax hanno occupato un altro importante valico con gli Stati Uniti, quello di Emerson. Lo riferisce la polizia di Manitoba su Twitter precisando che in questo momento “tutto il traffico è bloccato sia da nord verso sud che viceversa”. Il valico di Emerson collega Manitoba con il Nord Dakota. Da due settimane i manifestanti, che protestano contro le restrizioni anti-Covid e l’obbligo vaccinale per i camionisti che devono attraversare il confine con gli Stati Uniti, hanno paralizzato la capitale canadese Ottawa bloccando le strade del centro. Da lunedì hanno iniziato a prendere di mira alcuni punti strategici come l’Ambassador Bridge, che collega la città di Windsor in Canada a Detroit negli Stati Uniti. Su questo ponte, fondamentale per l’industria automobilistica, transitano circa 40.000 persone e 323 milioni di dollari di beni al giorno. A causa del blocco oggi Toyota e Ford hanno annunciato la chiusure delle loro fabbriche in Ontario, mentre Stellantis ha parlato di gravi ritardi nei suoi impianti. 

Le proteste contro le restrizioni imposte per contenere la pandemia, che in Canada sono state promosse dai camionisti,  si allarga ad altri Paesi. Le autorità del Belgio vieteranno l’accesso a Bruxelles ai cosiddetti ‘convogli della libertà’, nuova protesta contro le restrizioni anti-Covid ispirata ai ‘Freedom convoy’ dei camionisti canadesi che hanno bloccato il centro di Ottawa. La decisione, riportano i media belgi, è stata presa dopo una riunione tra il ministro dell’Interno belga Annelies Verlinden, il ministro-presidente di Bruxelles Rudi Vervoort e il sindaco della città di Bruxelles Philippe Close. “Metteremo in campo i mezzi per impedire il blocco della capitale”, ha spiegato Close. Per la manifestazione, prevista lunedì non era stata ancora chiesta l’autorizzazione alle autorità del Belgio, che hanno comunque deciso di intervenire. I ‘convogli della libertà’ sono partiti ieri da due differenti punti del Sud della Francia e sono attesi per il fine settimana a Parigi. Nelle scorse ore però i manifestanti avevano fatto fatto filtrare la decisione di proseguire, il lunedì, verso Bruxelles, facendo convergere altri veicoli da tutta Europa.

Scontri in nuova Zelanda tra no vax e polizia durante lo sgombero di un presidio davanti al Parlamento, con oltre 50 arresti. La polizia ha deciso di intervenire dopo tre giorni di assedio e vari tentativi di sciogliere l’assembramento pacificamente; gli attivisti, circa 150, hanno cantato l’haka maori e opposto resistenza. Gli agenti sono stati presi a pugni e calci tra grida di “questa non è democrazia”, “vergognatevi” e “non obbedite agli ordini”. La protesta è iniziata martedì sull’onda delle manifestazioni in atto in Canada con centinaia di camion e camper che bloccavano le strade nel centro di Wellington. Molti dei conducenti dei veicoli hanno abbandonato la proteste dopo 24 ore, ma un gran numero di attivisti è rimasto sul prato davanti al parlamento, affermando di voler rimanere “per tutto il tempo necessario”. Il consiglio comunale di Wellington, che nelle prime fasi della protesta aveva evitato di intervenire, ha annunciato che comincerà ad emettere multe contro i veicoli che bloccano le strade cittadine. E il vice primo ministro Grant Robertson ha chiesto alla polizia di agire per liberare le strade bloccate.

Fa scuola anche in Usa “Freedom convoy”, la protesta dei camionisti canadesi contro l’obbligo di vaccino che ha paralizzato Ottawa ed altre citta’ del Paese, oltre al ponte commerciale piu’ trafficato con gli Usa. Negli Stati Uniti e’ stato organizzato il “People’s Convoy”, un convoglio di mezzi pesanti che si radunera’ il 4 marzo in California per dirigersi poi verso la capitale americana. Lo scrive Politico. La mobilitazione, sostenuta da influencers di estrema destra e politici conservatori, compreso Donald Trump, ha guadagnato l’attenzione dei gruppi estremisti e suprematisti. Online stanno gia’ circolando diversi messaggi criptati con consigli sulla logistica, il fundraising ed altro supporto tecnico per bloccare varie citta’.  

I camionisti no vax americani potrebbero tentare di paralizzare Los Angeles nel weekend in occasione del Super Bowl, prima di dirigersi nella capitale americana nel giorno in cui il presidente Joe Biden terrà il suo discorso a Camere riunite sullo Stato dell’Unione, previsto il primo marzo. E’ l’allerta lanciata dal dipartimento per la sicurezza interna. 

La Polizia di Parigi ha annunciato oggi che vieterà i cosiddetti ‘convogli della libertà’ nella capitale francese, una nuova forma di protesta popolare contro le restrizioni sanitarie anti Covid sul modello del ‘Freedom convoy’ lanciato dai camionisti in Canada. “Verrà messo in atto un dispositivo specifico… per impedire il blocco delle strade, verbalizzare e arrestare i trasgressori di questo divieto”, ha reso noto la Polizia in un comunicato. Decine di veicoli si sono messi in marcia ieri da Bayonne e Nizza in direzione di Parigi, con l’obiettivo di “bloccare la capitale” da domani. 

Convogli della vergogna“: il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clément Beaune, intervistato dalla tv francese LCI, ha bollato così i cosiddetti ‘Convogli della Libertà’ in marcia verso Parigi, una nuova forma di protesta contro le restrizioni sanitarie anti Covid sul modello del ‘Freedom convoy’ lanciato dai camionisti in Canada. “Non sono convogli della libertà, quei convogli sono convogli della vergogna e dell’egoismo, non sono patrioti, ma irresponsabili” ha avvertito il fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, deplorando questo “ennesimo episodio degli antivax”, che in “certi casi credono che il vaccino sia un complotto internazionale”. Alcuni membri del movimento esprimono anche rivendicazioni in termini di potere d’acquisto e lotta all’innalzamento del costo del carburante. “Non facciamo passare un movimento complottista antivax per un movimento sociale che esprimerebbe auspici legittimi o preoccupazioni”, puntualizza Beaune nell’intervista alla tv francese. Oggi, la Polizia di Parigi ha annunciato che intende vietare i cosiddetti ‘convogli della libertà’ che intendono convergere domani nella capitale francese per poi arrivare, per alcuni di essi, il 14 febbraio a Bruxelles, nel tentativo di una “convergenza europea” della lotta. A Parigi “verrà messo in atto un dispositivo specifico… per impedire il blocco delle strade, verbalizzare e arrestare i trasgressori di questo divieto”, ha reso noto la Polizia in un comunicato. Decine di veicoli si sono messi in marcia ieri da Bayonne e Nizza in direzione di Parigi, con l’obiettivo di “bloccare la capitale” da domani.

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