Covid. Valle d’Aosta: seconde case, stop per chi viene da fuori

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ERIK LAVEVAZ

Con l’Ordinanza 117 del 13 marzo.pdf, il presidente della regione autonoma della valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ha deciso di chiudere le frontiere dalla possibile invasione che potrebbe verificarsi nella settimana di Pasqua da parte dei tanti che hanno casa a Courmayeur e nel resto della regione. Una precauzione per mettere al riparo la regione da un possibile impennata dei contagi.

 «Fatti salvi – si legge – i casi di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute, a coloro che non risiedono nel territorio della Regione non sono consentiti gli spostamenti in entrata in detto territorio per recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (cosiddette seconde case)».

L’ordinanza è stata varata dunque in contemporanea al nuovo decreto varato dal governo, che ha dato via libera al movimento per le seconde case, anche da e per una regione in zona rossa. Secondo il decreto entrato in vigore il 6 marzo ed in vigore fino al prossimo 6 aprile, anche in zona rossa è possibile raggiungere la seconda casa, anche in un’altra regione (da e verso qualsiasi zona: bianca, gialla, arancione, rossa), purché non vi si trovino altre persone di un altro nucleo familiare. L’unica condizione posta dal governo è che per potersi spostare occorre poter comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile prima del 14 gennaio 2021 (sono escluse quindi le locazioni brevi non soggette a registrazione).

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