Cronache culturali di una piccola Comunità Pittori a Milis di Sergio Vacca

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Era tra le intenzioni dell’allora candidato sindaco di Milis curare la valorizzazione dei beni storici e artistici del paese. In una posizione d’onore del programma, era scritto che l’amministrazione eletta si sarebbe occupata della sistemazione degli edifici storici, come l’antico palazzo Boyl, che giganteggia nella piazza principale del paese, bisognoso di cure manutentive, di qualche restauro, ma soprattutto di essere aperto.

Ma l’Amministrazione si sarebbe occupata anche di valorizzare le tradizioni popolari e le espressioni dell’ingegno.

Il palazzo Boyl – splendida miscela di parti di un bellissimo edificio gotico-aragonese secentesco, con un ottocentesco fabbricato neoclassico piemontese – chiuso da anni, mostrava e in parte ancora mostra i segni dell’incuria.

Sfidando le reiterate minacce di denunce, a non meglio precisate autorità, il sindaco apre a domanda quello che viene definito un castello di cortesia, ovvero vi organizza eventi culturali, ma anche istituzionali e politici.

Mostre dell’artigianato o del collezionismo anticipano o susseguono a mostre di pittura o a piccoli concerti basati su un pianoforte a mezza coda, che le legende narrano sia stato utilizzato da Fabrizio De André, per comporre alcune delle sue belle poesie musicali.

Mostre di pittura, tra le diverse esposizioni, che cercano di far conoscere artisti, pittori e scultori, privilegiando in primo modo chi opera nel territorio.

La mostra di una pittrice milese, realizzata nell’ottobre 2018, è paradigmatica di un’azione di riconoscimento e pubblicizzazione delle opere degli artisti milesi, ma anche di apertura verso l’organizzazione di esposizioni di artisti non milesi.

Vissuta per lungo tempo nel nord Italia, Virginia Cadoni Scalas, che ama aggiungere Vega ai propri cognomi in omaggio al paese d’origine, si scopre pittrice e scultrice al suo rientro a Milis. In oltre un decennio letteralmente riempie la sua casa, il suo atelier, di quadri e sculture.

Cosa fa Virginia. Racconta in parte se stessa, il suo vissuto,  ma racconta anche del mondo, delle sue sofferenze, degli squilibri planetari; racconta dei vinti. Lo faceva anche il Grande ed indimenticato Francesco, Cicitu, Masala, poeta dei Vinti! Virginia lo fa da testimone, anche perché “informata sui fatti” – come usa il burocratese – ma non piange se stessa.

Lo fa – e questo dimostra la sua forte aderenza ad una auspicata realtà sostenibile – utilizzando materiali di risulta. Li ricicla: tavole abbandonate in campagna, tavole ritrovate sulle spiagge, tele dei sacchi di juta di suo nonno contadino, scampoli di lenzuola o di tende. La tecnica: inimitabile! Uso sistematico della farina e dell’uovo per fare le boiacche, la terra come parte del colore o per dare rugosità ai suoi dipinti. Le dimensioni dei quadri? Una variabile dipendente dalle dimensioni della tavola o del supporto. E’ la base, mi disse una volta, che dà le dimensioni al dipinto, che non sono mai predeterminate. Le cornici: spesso una sfida alle leggi sulla statica e realizzate sempre con materiali di risulta. I colori, brillanti, con una distribuzione sapiente delle tonalità. Le forme sempre riconoscibili, ma spesso risultato di intersecazioni: una vera e propria sfida alla legge sulla “impenetrabilità dei corpi”.

Virginia pesca dalla tradizione regionale interpretando figure umane, ma anche animali, soprattutto cavalli, che dichiara di amare profondamente. Scene, per niente oleografiche, di uomini e cavalli nella grande giostra della Sartiglia. Scene di vita quotidiana. Ma anche racconti di sofferenze, accompagnati talvolta da aforismi sulla vita, sull’amore, sull’amicizia, sulla natura. Interpreta pure la musica attraverso immagini che la rappresentino.

Le sue sculture, sulle pietre che raccoglie nelle sue campagne, sembrano estrarre la forma dal materiale che lavora con lo smeriglio e lo scalpello. Rassomiglianze con forme umane o anche animali? Forse, ma soprattutto interpretazione delle discontinuità formali della pietra, esaltazione di asperità. Sempre con risultati di grande interesse.

Il prossimo evento a Milis, a palazzo Boyl? Un concerto per pianoforte, con musiche di Ludovico Einaudi.

Sergio Vacca Sindaco di Milis

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