Proroga dello stato di emergenza al 30 aprile 2021
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è intervenuto in Parlamento per rendere comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza da Sars-CoV-2.
Il ministro, in apertura e in chiusura del suo discorso, ha rivolto un accorato appello all’unità a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione. “Teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani” ha detto.
Speranza ha poi illustrato la situazione epidemiologica, evidenziando come soprattutto nell’ultima settimana di rilevazione i dati mostrino una ripresa della diffusione del virus. “Attenzione – ha avvisato – in tutta Europa sta montando una nuova tempesta”.
Sulle vaccinazioni il ministro ha informato che alla notte del 12 gennaio sono state somministrate 800.000 dosi di vaccino, che pongono l’Italia al primo posto nell’Unione europea per numero di vaccinati. Speranza ha anche sottolineato che “la campagna nazionale di vaccinazione è una lunga e difficile maratona, non una gara di velocità” e che l’Italia è pronta, non appena arriveranno i nuovi vaccini, ad aumentare il numero di vaccinazioni. E sulla questione di un eventuale obbligatorietà delle vaccinazioni ha dichiarato: “Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani sceglierà di vaccinarsi senza necessità di obbligo”. “Per il Governo – ha proseguito – resta comunque fondamentale l’obiettivo dell’immunità di gregge che perseguiamo con ogni energia”.
Il ministro ha quindi sottolineato che alla luce della situazione esposta il Governo ritiene necessaria la proroga dello stato di emergenza al 30 aprile 2021 ed ha illustrato i principali contenuti del Dpcm che sostituirà quello del 3 dicembre 2020, in scadenza il 15 gennaio 2021.
Le misure previste nel nuovo Dpcm
In sintesi i principali punti del nuovo Dpcm che sostituirà quello emanato il 3 dicembre 2020, in scadenza il prossimo 15 gennaio:
- confermate le misure di contenimento già vigenti e il modello di suddivisione in fasce differenziate di rischio;
- prevista l’introduzione di una quarta area, bianca, in cui potranno rientrare solo le Regioni e Province Autonome con bassa incidenza del virus, vale a dire con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1;
- confermato il divieto di spostamenti tra Regioni, anche per quelle in zona gialla;
- prevista la riapertura dei musei nelle Regioni in area gialla;
- riduzione degli assembramenti negli spazi antistanti i locali pubblici a rischio di aggregazione attraverso la limitazione dell’asporto per i bar a partire dalle 18;
- confermata l’indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi, come già avvenuto durante le vacanze di Natale
- ingresso in area arancione di tutte le regioni a rischio alto, secondo i 21 parametri definiti dal DM del 30 di aprile.