Donne in campo: finanziamenti a tasso zero per le imprese agricole femminili

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Il decreto Donne in campo incassa il via libera della Conferenza Stato-Regioni. In arrivo finanziamenti a tasso zero per le imprese agricole femminili.

Prevista dalla legge di Bilancio 2020, l’iniziativa Donne in campo mira a valorizzare l’imprenditoria femminile in agricoltura, attraverso la concessione di finanziamenti agevolati a sostegno degli investimenti. Il decreto attuativo approvato in Conferenza Stato-Regioni definisce i criteri e le modalità per la concessione di mutui a tasso zero, che potranno andare sia ad imprese agricole femminili, che alle donne impegnate nel settore della trasformazione e della commercializzazione.

L’agricoltura è tra i settori con la più alta percentuale di occupazione femminile. Le imprenditrici agricole in Italia sono oltre 200mila, circa il 28% del totale, ha spiegato la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova. Una quota consistente di queste imprese è guidata da giovani donne under 35, con punte particolarmente elevate in alcuni settori, come l’ortofrutta, dove l’occupazione femminile sfiora addirittura il 70%, ha continuato.

Un trend da sostenere, secondo il Mipaaf, alla luce delle sfide che interessano il settore, dalla maggiore sostenibilità, anche attraverso l’agricoltura di precisione, alla diversificazione del reddito, ad esempio mediante l’agricoltura multifunzionale. Sfide che richiedono nuove competenze, spirito di iniziativa e creatività.

In questa direzione va il sostegno al ricambio generazionale in agricoltura previsto dalla legge di Bilancio 2020 con l’esonero contributivo al 100% per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli under 40, comprese le giovani generazioni di donne, e il fondo dedicato all’imprenditoria femminile.

La manovra 2020 ha previsto l’istituzione di un fondo rotativo con una dotazione finanziaria iniziale pari a 15 milioni di euro per il 2020 dedicato al bonus Donne in campo.

L’intervento del fondo è diretto a sostenere sia la nascita di nuove imprese femminili, che il consolidamento di aziende agricole già costituite, nel settore primario e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

In base al decreto attuativo approvato in Conferenza Stato-Regioni, i mutui sono concessi fino a un importo massimo 300 mila euro, con durata compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 15 anni, comprensivi del periodo di preammortamento.

Il soggetto attuatore dell’intervento sarà l’Ismea, con la possibilità di accettare fideiussioni anche da parte di enti assicurativi e non solo bancari.

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