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Con un’affluenza del 53,75% (+1.47% rispetto a cinque anni fa ), si chiudono le votazioni per l’elezione del Presidente della Giunta e il rinnovo dell’Assemblea regionale sarda.
In attesa di cominciare le operazioni di scrutinio, previsto per stamane alle alle 7, l’ exit poll sviluppato dal Consorzio Opidio per la Rai ipotizza un testa a testa fra il candidato del centrodestra Cristian Solinas e quello del centrosinistra Massimo Zedda. Per il M5S è notte fonda..
Per il senatore sardista, le sue preferenze oscillano tra il 37 e il 41% con la sua coalizione compresa fra il 43 e il 47% dei consensi.
L’attuale sindaco di Cagliari si attesterebbe fra il 36 e il 40% e forse premiato dal voto disgiunto, va oltre la percentuale ottenuta dal suo raggruppamento compresa fra il 27 e il 31%.
Per il M5S l’esordio nelle elezioni regionali non è molto fortunato. Pur confermandosi il primo in partito in Sardegna, il suo candidato governatore Francesco Desogus non sfonda ma affonda. La stima dei voti è compresa fra il 13,5 e il 17,5 %, un valore decisamente distante da quanto ottenuto alle elezioni politiche del 2018 (42,5%).
In merito alle altre liste, Il Pd si colloca tra il 13 e il 17%, la Lega è tra il 12 e il 16%, Forza Italia tra il 6 e il 10% e Fratelli D’Italia tra il 2 e il 5%.
Trattandosi di una tendenza rilevata su un campione di elettori intervistati all’uscita dai seggi, l’exit poll non deve illudere candidati e sostenitori. A tal proposito, occorre ricordare la celeberrima frase di Vujadin Boskov, compianto allenatore della Sampdoria Campione di Italia: “partita finisce quando arbitro fischia”.
Sarà dunque un duello all’ultima scheda quello che andrà in scena nei seggi ubicati in tutta l’isola. La legge elettorale parla chiaro: non esiste ballottaggio e vince il candidato presidente che ottiene un voto in più su tutti.
