Emesso francobollo dedicato al Tetradramma di Gela

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Poste Italiane. Oggi 8 settembre 2020 viene emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato al Tetradramma di Gela, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10 euro.

Tiratura: quattrocentomila esemplari.

Foglio da quarantacinque esemplari

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. 

Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A..

La vignetta riproduce il Tetradramma di Gela, un’antica moneta d’argento del V sec. a.C. raffigurante nel dritto una quadriga lenta con in alto una corona, sul rovescio un toro a testa umana, personificazione del Fiume Gela ed emblema della monetazione geloa.

La moneta è esposta nel Museo Archeologico di Gela.

Completano il francobollo le leggende “TETRADRAMMA DI GELA” e “V SEC. A.C.”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di  Gela (CL).

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.

Per l’occasione è stato realizzato anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata e affrancata e una busta primo giorno di emissione al prezzo di 15€.

Testo bollettino

Dalla narrazione storiografica di Tucidide sulla guerra del Peloponneso, si apprende che intorno ai primi decenni del VII sec. a.C. dei coloni greci, provenienti dalle isole di Rodi e Creta, sbarcarono con le loro navi sul litorale sud-occidentale della Sicilia dove fondarono la polis di Gela che nel corso dei successivi secoli, grazie all’azione dei suoi principali Tiranni Ippocrate e Gelone, diventò una delle città più prosperose e più potenti militarmente, economicamente e commercialmente dell’intera Isola. A coronamento della sua espansione nel territorio isolano, nel 580 a.C. Gela fondò la città di Agrigento e ne divenne madrepatria. La vastità delle necropoli, la ricchezza e il pregio dei corredi funerari venuti alla luce dallo scavo archeologico, indicano le floride condizioni economiche e il grado elevato di cultura dei Greci di Gela (i Geloi). Nel campo dell’agricoltura migliorarono la coltivazione del grano, dell’orzo e delle fave; introdussero la coltivazione della vite e dell’olivo sfruttando al meglio il corso delle acque del vicino Fiume Gela che attraversa tuttora la sua pianura, tant’è che esso diventò oggetto di venerazione e di culto al punto tale che fu divinizzato anche nella monetazione.

Notevole fu il progresso dei Greci di Gela nelle arti e nell’industria; oggetti finissimi d’oro e d’argento, monete e vasi dipinti: anfore e cimeli ritrovati, oggi esposti nelle vetrine del Museo Archeologico locale, ne sono una dimostrazione. Le monete e le medaglie di Gela effigiavano i suoi Tiranni, il toro a testa umana, una spiga di grano ed i cavalieri la cui fama era largamente diffusa nella tradizione degli scrittori antichi.

Strumento indispensabile dell’attività commerciale, la moneta ateniese dall’Età di Pericle in poi ebbe la prevalenza nel mondo greco. Era basata sul “dramma”, un’unità di misura pari a 4,35 grammi d’argento; una delle monete più conosciute oggi è il “Tetradramma di Gela” con la protome del toro androprosopo, cioè a testa umana con attributi taurini, personificazione del Fiume Gela ed emblema della monetazione geloa; su tali motivi gli antichi maestri incisori di Gela esercitarono tra il VI e il V sec. a.C. la loro capacità di creare capolavori tra i più ammirati della numismatica siceliota. 

La moneta in oggetto, che raffigura sul dritto una quadriga lenta con in alto una corona e sul rovescio il toro-dio a sembianze umane con scritta “ΓΕΛΑΣ” sul margine, si trova nel monetiere del Museo Archeologico di Gela, una delle più importanti e ammirate collezioni del mondo. Le antiche monete del conio gelese da più di un secolo per la loro valenza storica e culturale hanno rivestito una notevole attenzione da parte di eminenti studiosi, archeologi e ricercatori di diverse nazionalità, tra essi G.K. Jenkins, P. Orsi, L. Bernabò Brea, G. Schubring, P. Orlandini, e A. Holm.

Tetradramma di Gela: n. inventario 31904, peso g. 16,97, diametro 2,62 cm.

Prof. Nuccio Mulè

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