Fabio Pisacane "Giocatore dell'anno 2016", esempio di caparbietà e onesta per tutti

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La battaglia di Fabio Pisacane contro la sindrome di Guillain-Barrè, ha attirato i riflettori del “The Guardian”, il prestigioso quotidiano inglese ha istituito un nuovo premio che ogni anno verrà consegnato a “un giocatore che ha fatto qualcosa di davvero notevole non solo nel superare le avversità ma anche per aver aiutato gli altri diventando un esempio con il suo comportamento e la sua onestà”.
Secondo il quotidiano inglese, il difensore del Cagliari è il calciatore dell’anno 2016 per essere riuscito ad approdare in Serie A nonostante una malattia che l’aveva costretto a trascorrere tre mesi e mezzo in ospedale, con 20 giorni di coma e la paralisi alle braccia.
Quando ha saputo di aver vinto, Pisacane era quasi incredulo: “Dico sempre che la malattia non era venuta per uccidermi – ha spiegato Pisacane al Guardian – Se fosse stato così, non sarei qui a parlarne invece credo che alla fine sia arrivata per darmi qualcosa di positivo“. Nell’intervista dopo l’incontro con i nerazzurri ci fu un momento di grande commozione: “Penso fosse normale piangere in quel momento perché il giornalista aveva toccato qualcosa dentro di me che mi ha fatto esplodere. Non pensavo al fatto di essere davanti alle telecamere”.
Fabio Pisacane fu scoperto dal Genoa nel 2000,  a 14 anni, e fu subito aggregato alle giovanili rossoblu. Una chiamata di questo genere, sopratutto a quell’età, non può passare inosservata, ed il ragazzo giustamente inizia a sognare in grande. Il calciatore napoletano mai avrebbe immaginato che da lì a poco la sua vita sarebbe cambiata. Una mattina si sveglia è la vita cambia completamente, scopre di avere una patologia in cui il sistema immunitario attacca il sistema nervoso provocando paralisi temporanee e abbattendo il tono muscolare. come raccontaa videloina :”Una mattina mi sono svegliato e non riuscivo più ad alzare le braccia. Ho avuto una malattia che attacca il sistema nervoso e per diversi mesi son rimasto paralizzato. Sono stato anche in coma. Con l’aiuto di Dio, però, sono riuscito a cavarmela e a realizzare il mio sogno». I medici non danno molte speranze alla famiglia, avvertendoli del fatto che molto probabilmente esso non avrebbe più potuto giocare a calcio. Ma Fabio lotta come un leone e comincia lentamente a riprendersi, torna a giocare sul terreno verde di gioco nella stagione 2004-2005 con la maglia del Genoa. Negli anni successivi Pisacane gira diverse squadre approdando nel 2010 al Lumezzane. Qui il calciatore fa intravedere un’altra grandissima dote: la lealtà. Il 14 aprile 2011 il direttore sportivo del Ravenna, Giorgio Buffone, offre a Fabio 50.000 euro per far vincere la propria squadra contro il Lumezzane, ma la lealtà è decisamente più importante. Pisacane rifiuta e denuncia il fatto, viene premiato dalla città di Terni con il “Thyrus D’oro” (riconoscimento alla lealtà sportiva), diviene ambasciatore UEFA (nominato direttamente da Joseph Blatter) e viene chiamato da Prandelli al raduno della Nazionale Italiana in vista di Euro 2012.
Tutti erano sicuri del fatto che avrebbe smesso con il calcio e invece la sua grande caparbietà gli ha permesso di esordire in Serie A. Le sue lacrime sincere hanno commosso un po’ tutto il mondo del calcio, quel 16 settembre scorso quando al termine della partita  che ha segnato il suo esordio nella massima serie, lacrime di gioia versate in un pianto liberatorio  che hanno accompagnato la sua intervista in sala stampa.

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