
La presentazione della c.d. Fase 2, c’è stata ieri ad opera del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte; dal prossimo 4 maggio, si va verso una riapertura ‘attenta’ e ‘cauta’.
Si potrà uscire dalla propria abitazione e spostarsi anche da un Comune ad un altro (ma solo in ambito regionale), oltre che per le altre ipotesi già previste prima, anche per incontrare i ‘congiunti’: è l’articolo 1 del Dpcm 26-4-2020 che lo stabilisce.
Subito, si sono scatenate le ipotesi e le interpretazioni sulla ‘portata’ della parola ‘congiunti’ e che cosa comprendesse; questo perchè il termine utilizzato non è strettamente giuridico: il codice civile individua infatti in maniera chiara i ‘parenti’ (genitori, nonni, fratelli, zii, cugini, nipoti) e gli ‘affini’ (i parenti acquititi da parte di coniuge e cioè cognati, suoceri, nuora, genero, etc.); la legge 76/2016 sulle c.d. ‘unioni civili’, introduce la nozione di soggetti partecipi di una unione civile, definendoli ‘conviventi di fatto’.
Altra cosa è invece il termine ‘congiunto’, decisamente più sfumato, ampio ed incerto; insomma cosa significa e cosa si è voluto intendere? Senza neanche attendere le Faq volte a chiarire tutti i dubbi sul Dpcm – per mettere a tacere la ridda di ipotesi che si è scatenata in queste ore – lo ha chiarito, prima una dichiarazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli e poi direttamente una nota di Palazzo Chigi: “I congiunti sono le persone con le quali si intrattengono rapporti affettivi stabili, compresi i fidanzati”.
Dunque, dal 4 maggio si potrà andare a visitare non solo genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente, ma anche le persone alle quali si sia legati da una relazione affettiva stabile.
Non è cosa di poco conto, dal momento che gli affetti e la vita sociale sono vitali, necessari, imprescindibili; si pensi soprattutto ai giovani, ai nipoti, ai figli, che tra una settimana potranno di nuovo – dopo quasi due mesi -parlarsi, guardarsi, ridere insieme, non più soltanto in videochat, ma di persona.
L’importante è che ci sia – come ribadito dal Ministro De Micheli – da parte di tutti, grande responsabilità individuale, quindi mascherina ed il previsto doveroso distanziamento sanitario.
Alberto Porcu Zanda
