Festival del Passato Remoto – III edizione: dal 23 al 25 luglio a Sorgono, Laconi e Nurallao

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Il Festival del Passato Remoto giunge alla sua terza edizione, dopo essere passato leggero nel 2020 per i noti motivi legati alla pandemia. Il sottotitolo è sempre, significativamente, Sorgono al Centro del Primo Centro del Mondo, per un appuntamento che si ripresenta ai nastri di partenza dal 23 al 25 luglio, ospitatoa Sorgono, per l’appunto, Laconi e Nurallao, con la direzione artistica di Sergio Frau. Il noto giornalista e scrittore, appassionato di archeologia, uno dei fondatori del quotidiano La Repubblica, di cui è stato a lungo inviato per la cultura, è, come si sa, l’artefice di una rilettura della storia della Sardegna nuragica. Lo ha fatto a partire da un libro pubblicato nel 2002, “Le Colonne d’Ercole. Un’inchiesta”, dove con un’intuizione “rivoluzionaria” – che ha fatto discutere, ma ha ricevuto l’apprezzamento di studiosi dell’Unesco, dell’Accademia dei Lincei e di illustri archeologi – ha infranto un po’ di “certezze”, spostando le Colonne d’Ercole dallo Stretto di Gibilterra al Canale di Sicilia.  Poi con “Omphalos. Il Primo Centro del Mondo”, del 2017, dove la Sardegna, secondo una teoria supportata da precisi riferimenti letterari e scientifici, è l’Isola di Atlante e Sorgono l’ombelico, l’omphalos, appunto, del mondo. Secondo la lettura di Frau, la Sardegna fu, dunque, al centro del mondo, fino al XII secolo a. C. un’isola felice, feconda, quando poi venne distrutta da uno tsunami, dallo Schiaffo di Poseidone di omerica memoria, una punizione divina ai danni dei suoi abitanti, divenuti, secondo gli dei dell’Olimpo, troppo superbi. L’Isola si trasformò in terra sventurata, fra malaria e pestilenze, i Sardi nuragici ripararono nella Penisola, in Toscana, Umbria, in luoghi lontani dal mare, dando origine all’altrimenti misteriosa civiltà etrusca. Frau si è mosso dalle parole lasciateci da Omero, Platone, Esiodo, Socrate, Aristotele, Eschilo, Plutarco, alcuni dei grandi autori classici greci della letteratura, della storia, della filosofia.

Di questo ma non solo, anzi, di molto di più, si parlerà nei tre giorni del Festival del Passato Remoto, fra escursioni (alla Reggia Nuragica di Barumini), visite guidate (al sito di Biru ‘e Concas a Sorgono, con i suoi 200 menhir più antichi di Stonehenge o al Museo delle Statue Menhir di Laconi), itinerari, convegni, proiezioni di film, momenti di spettacolo. Terza edizione del FPR che ha avuto un lancio d’eccezione: lo scorso 10 luglio è stata annunciata al Festival dei Due Mondi di Spoleto durante un incontro che ha visto Frau dialogare con Jacopo Fo, “Al di là delle ‘prime’ Colonne d’Ercole – La Sardegna di Atlante, primo centro del mondo”. “Ora anche Unesco, Accademia dei Lincei, Società Geografica Italiana hanno detto sì: le Colonne prima di finire a Gibilterra, hanno avuto una prima postazione al Canale di Sicilia, frontiera tra Mondo Greco e Mondo Fenicio”, specifica Frau.

Sorgono, dunque, al Centro del Primo Centro del Mondo. Sergio Frau spiega: “La mia ricerca – Omphalos, il Primo Centro del Mondo – prova a restituire un senso (ma anche una geografia reale) alle parole e ai simboli degli Antichi. Attraverso testimonianze d’epoca e risultanze geo-archeologiche si analizzano e si confrontano due miti paralleli: quello di Atlante al Centro del Mondo (di cui parlano almeno 15 grandi testimoni greci, fra cui Omero, Esiodo, Eschilo, Socrate, Platone, Aristotele & C.)  e quella di Amleto e del suo Mulino Cosmico, che teneva in ordine tempo e spazio nel Primo Mondo, quello dell’Età dell’Oro di Kronos. Un mito, questo, indagato magistralmente da Giorgio de Santillana (famoso storico e filosofo della scienza). Il racconto di Platone – nel Timeo e nel Crizia – testimonia di un’Isola di un Atlante al Centro del Mondo, strabiliante per la sua civiltà, ferita a morte da cataclismi marini che in un solo giorno e in una sola notte posero fine a ogni felicità…”. E ancora: “…Basta misurare su un mappamondo il 40° parallelo nord (quello della Linea degli Olimpi, della Via della Seta, di Toledo, Omphalos di Spagna…) per rendersi conto che lì, proprio al Centro, perfettamente equidistante dalle coste pacifiche di Giappone (11.350 Km) ed America (11.359 Km), c’è un’Isola che sbuca, a sorpresa, dal mare: un’isola già antica per gli Antichi prima felice – una città galleggiante con le sue 20 mila torri megalitiche e tutti i beni del mondo, ossidiana e argento compresi – poi pestilente, malarica, abbandonata, trascurata persino dagli studiosi di archeologia. Eppure decine, decine e decine i nuraghi sepolti vivi sotto il fango (com’era su Nuraxi di Barumini prima che Giovanni Lilliu gli levasse di dosso quella collina coltivata a fave), mostrano una lontana catastrofe, una vera Pompei del Mare… Omero per la sua Isola d’Occidente, in Odissea, profetizza uno Schiaffo di Poseidone… Finisce nel 1175 a.C. – ce lo giurano gli Egizi e Giovanni Lilliu – la Civiltà Nuragica e la sua storia di quei fabbri sardi continua sui picchi d’Italia. Orte, Orvieto, Cortona, Volterra, Verucchio: un Popolo di Mare il più distante possibile dal mare. Ormai, però, si chiamano Etruschi. Plutarco – in Vita di Romolo – ce li dice ‘Coloni dei Sardi”.


E il giornalista, indagatore di storia e archeologia, sottolinea il senso del festival da lui diretto: “Il Festival del Passato Remoto, fin dalla sua prima edizione, si propone di accendere i riflettori su zone oscure dell’archeologia sarda troppo spesso malintese o trascurate. Ma non solo. Ben venga chi vuole riscoprire antichissime storie, vere geografie, lontani saperi, fantastici sapori. E magari, poi, ragionarci su.  La Sorgono dei 200 menhir più antichi di Stonehenge e del Rosone più grande della Sardegna (quello del santuario di San Mauro), dove ancora è vivo il ricordo della Fiera di San Mauro che un tempo richiamava compratori da tutto il Mediterraneo, è il luogo ideale per questa avventura”.

Il Festival del Passato Remoto è organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, promosso dal Comune di Sorgono, in collaborazione con i Comuni di Laconi e Nurallao, e sostenuto dallaFondazione di Sardegna e dagli Assessorati della Cultura e del Turismo della Regione Sardegna

 “Dopo il 2020, che per il Covid ha fatto segnare il passo anche a questa iniziativa, è importante che quest’anno il Festival del Passato Remoto riprenda vigore”, sottolinea Graziano Milia, presidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. “E’ un segnale forte di ripresa, e di speranza, per le attività culturali di un territorio di pregio della nostra Isola come la Barbagia Mandrolisai, con il suo capoluogo storico, Sorgono. Il Festival offre una grande opportunità: quella di essere non solo una vetrina del prezioso patrimonio archeologico e ambientale di questa parte di Sardegna ma anche un’occasione di crescita culturale ed economica”.

IL PROGRAMMA

La terza edizione del Festival del Passato Remoto prende, dunque, il via venerdì 23 luglio.  Alle 9.30 si parte con l’Educational Tour con Visita alla Reggia Nuragica di Barumini e conil tour “Il Cammino dei Nuraghi sepolti“, condotto da Ettore Tronci, che con il suo drone ha sorvolato i siti archeologici ancora nascosti della Sardegna. 

Dalla Reggia Nuragica di Barumini al Museo di Sorgono (v, scheda allegata), dove, alle 18.30, Sergio Frau, curatore del Museo, terrà una speciale visita guidata (www.museodisorgono.it).

Ancora a Sorgono, ma alle 20, al Teatro Murgia lo scrittore Antonangelo Liori presenta il suo libro “Religione e sesso nella Sardegna antica”. Come si può pensare che l´archeologia si debba confinare nel repertare pietre e ceramiche? La più importante civiltà megalitica del Mediterraneo, e forse del mondo, merita ben più di questo. Un libro rinascimentale, un viaggio tra i grandi pensatori della cultura umana che propone un percorso innovativo nelle immense ricchezze cultuali, culturali e antropologiche della Sardegna antica. Un viaggio interiore, che ci interroga sul nostro rapporto con la natura, con la generazione e con la vita. Interviene Don Roberto Caria della facoltà teologica di Cagliari.

Alle 21, sempre al Teatro Murgia, si terrà la proiezione del film “6 Desires: DH Lawrence & Sardinia”, del regista nord-irlandese Mark Cousins. Presenta la produttrice Laura Marcellino.
Il film è ispirato a “Sea and Sardinia” (Mare e Sardegna), il noto libro di Lawrence,  che rappresenta un resoconto appassionato del periodo passato sull’Isola nel 1921 con la moglie Frieda von Richthofen, sospinto dal desiderio di abbandonare l’Inghilterra e trovare un modus vivendi più primitivo. ”6 Desires: DH Lawrence and Sardinia” è una lettera d’amore, un ritratto del viaggiare e della sete di spaziare, ma anche di un’epoca in cui Mussolini era in ascesa e in cui il cinema stava diventando l’arte dei sogni.

Chiusa la prima giornata, il festival prosegue  sabato 24, con un ricco calendario di appuntamenti che avrà inizio alle 9.15 con la visita guidata al Parco Archeologico di Biru ‘e Concas a Sorgono, comunemente definito la Stonehenge sarda, in cui è possibile vedere oltre duecento menhir. Immerso nei boschi del Mandrolisai e situato nel centro esatto della Sardegna, il sito, risalente a circa cinquemila anni fa, rappresenta il maggiore raggruppamento di menhir del Mediterraneo. 

Biru ‘e Concas, che letteralmente significa “sentiero delle teste”, venne scoperto 33 anni fa dall’ex sindaco di Sorgono Francesco Manca. 

Sempre a Sorgono, ma al Teatro Murgia, alle 10,30, il convegno dal titolo “La Sardegna che non c’era”. Dopo l’apertura di Mario Carta, Commissario straordinario del Comune di Sorgono, parleranno Antonello Gregorini e Giorgio Valdes, con un intervento dal titolo “Geoportale Nurnet: L’Isola dei Nuragici? Una megalopoli nel mare”; a seguire il topografo Alessandro Tilia  con “Le sorprese del Campidano” Rilevazioni e aberrazioni nella Sardegna sepolta”; l’incontro sarà chiuso dagli interventi di Ettore Tronci e Sergio Frau: “Una Pompei del Mare. Il Cammino dei nuraghi sepolti vivi, sotto il fango”. I relatori si ritroveranno alle 16 come guide speciali di una escursione al Nuraghe Nolza di Meana Sardo.

Dopo l’inaugurazione di un percorso in Braille alle 18 al Museo di Sorgono, alle 18.30 al Teatro Murgia si terrà la proiezione del documentario “Omphalos. Al Museo di Sorgono” del videomaker Vincenzo Rodi e alla presenza di Sergio Frau

Il cortile del Museo di Sorgono sarà la cornice, dalle 19.30, dell’incontro con l’archeometallurgo Claudio Giardino che racconterà “L’epopea del Bronzo in Sardegna” e presenterà il libro di Alessandro Atzeni “Gladiatores”, che indaga sull’identità dei Giganti di Mont’e Prama. Di particolare fascino la chiusura dell’incontro con la fusione/spettacolo di un bronzetto realizzato in pubblico da Andrea Loddo, l’artigiano, “tecnico archeosperimentale”, che fa rinascere i bronzetti nuragici.

La mattinata di domenica 25 si apre a Sorgono con un doppio appuntamento, alle 9.30, con la visita guidata ai menhir di Biru ‘e Concas e con la visita alla chiesa di San Mauro. Attorniata da alloggi per pellegrini, perfetta sintesi di arte tardogotica, barocca e rinascimentale, la chiesa sorse intorno al 1120 per opera dei monaci benedettini. Il rosone, in stile romanico, con i suoi due metri di raggio, è il più grande esistente nell’Isola. La visita guidata al monumento sarà accompagnata dall’intervento dei Trombettieri e dei Tamburini di Oristano, che alle 10.30 si esibiranno nel piazzale del Teatro Murgia.

Alle 11 il “Murgia” ospiterà uno dei momenti centrali del festival, il convegno a più voci dal titolo “La Sardegna che sarà.” Numerosi gli interventi. Per “Progetto Sardegna verso l’Unesco” Antonello Gregorini, Tore Sanna, Raffaele Sestu e Sergio Frau. A seguire “Binari: le nuove vene d’argento”, con Gianfranco Damiani e Tore Sanna e una rappresentanza dei 60 sindaci che hanno firmato per la riattivazione delle tratte ferroviarie sarde del Trenino Verde Sardegna. Ma ancora Sergio Frau con “Gli Etruschi? Sardi in fuga dal mare”. L’incontro sarà chiuso dagli interventi di  Claudio Giardino ed Evandro Bexis: ”Sorgono, Salento, Grecia… I menhir del 40° Nord”.

In collaborazione con la Pro Loco di Sorgono, alle 13.15 nel cortile del Museo: “Buonissima Sorgono”, mostra e degustazione delle eccellenze enogastronomiche locali. Interverranno i Trombettieri e i Tamburini di Oristano.

Alle 17 il Festival si sposta a Laconi con la visita al Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna (il Museo delle Statue Menhir), ospitato negli spazi del Palazzo Aymerich, ultima residenza dei marchesi di Laconi progettata a metà Ottocento dall’architetto Gaetano Cima. Undici sale che delineano lo sviluppo cronologico della grande statuaria antropomorfa preistorica sarda, compreso fra il 3800 e il 2000 a.C. 

Al termine della visita, nel cortile del Museo la compagnia Is Mascareddas metterà in scena “Anima e Cuore”, uno spettacolo di varietà in cui i burattini sono interpreti di brillanti sketch da un lato, ma anche portavoce dei disagi quotidiani che tagli alla cultura e crisi economica hanno portato. Nello spettacolo il pubblico diviene parte integrante e interattiva, viene portato in scena il rigore e la raffinatezza di un lavoro scrupoloso nella tecnica e nella poetica, un lavoro rivolto a tutto il pubblico come nella più originale tradizione del Teatro di Animazione.

Da Laconi a Nurallao, dove alle 17, nella Sala Comunale, si terrà la presentazione del documentario “Omphalos al Museo di Sorgono” con l’autore Vincenzo Rodi e Sergio Frau.

Per gli appuntamenti di chiusura il festival torna a Sorgono dove, a partire dalle 19, nel cortile del Museo saranno proposte animazioni didattiche con Claudio Giardino, che presenta il suo libro “Viaggio nel tempo, la Sardegna preistorica”. A seguire “Una Nue ´e Orrosas” (Un nuvola di rose), reading poetico in lingua sarda di Eliano Cau (nato a Neoneli, vive a Sorgono), con la partecipazione straordinaria dello scrittore “enigmista” Liborio Vacca.

La terza edizione del Festival del Passato Remoto sarà chiusa, alle 22, dal concerto “Sardinia caput mundi”, che vedrà la cantante Claudia Aru e la sua band sul palco del Teatro Murgia. La lingua sarda e le storie di vicinato intrecciate alla storia della nostra isola incontrano il Delta Blues del Mississipi, il tango argentino, il manouche francese, lo swing newyorkese, i ritmi africani, le sonorità indiane, le pronunce giapponesi, l’allegria messicana.

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