Festival Dromos, domani il via della 24^ edizione

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Prende il via il lungo cammino di Dromos, appuntamento immancabile e tra i più accreditati dell’estate musicale in Sardegna. Organizzato dall’omonima associazione culturale, il festival si affaccia alla sua ventiquattresima edizione rinnovando la consueta formula itinerante tra vari centri della provincia di Oristano: dallo stesso capoluogo alla sua frazione di Donigala Fenughedu, da Fordongianus a Bauladu, da Villa Verde a Morgongiori, da Neoneli a Cabras con il villaggio di San Giovanni di Sinis e l’area archeologica di Tharros.

Lungo questa rotta si snoderà a partire da domani – sabato 23 luglio – un cartellone come sempre ricco e variegato per generi e stili musicali, con un cast che schiera nomi di caratura internazionale: due leggende viventi della musica afro-cubana come Chucho Valdés e Paquito D’Rivera, in arrivo il 28 luglio a Oristano; Ludovico Einaudi, atteso per tre serate – il 3, il 4 e il 5 agosto – nel magnifico contesto del sito archeologico di Tharros, la stessa cornice che una settimana dopo – l’11 – accoglierà un asso della fisarmonica del calibro di Richard Galliano; la fisarmonica è, insieme al pianoforte, lo strumento di elezione anche di Antonello Salis, di scena il 6 agosto a Morgongiori con l’Orchestra Jazz della Sardegna diretta da Riccardo Fassi e con amici ospiti come la cantante Elena Ledda, il grande maestro delle launeddas Luigi Lai, il Cuncordu e tenore di Orosei; altre sonorità e atmosfere il 12 a Cabras con gli inglesi Incognito, gruppo storico dell’acid jazz; Donigala Fenughedu attende invece l’8 agosto il polistrumentista Baba Sissoko con la sua musica che mescola melodie e ritmi della sua terra, il Mali, con il jazz e altre musiche popolari afroamericane; stessa sede due sere dopo – il 10 – per la violinista e cantante Yilian Cañizares“uno dei talenti più incredibili della nuova generazione di musicisti cubani”, secondo l’autorevole giudizio di Chucho Valdés; la musica black di matrice afroamericana, le sue mille contaminazioni, influenze e declinazioni sono le coordinate del progetto afrofuturista di Khalab, nome d’arte del musicista e produttore Raffaele Costantino, di scena nella cornice naturale del bosco di Mitza Margiani nei pressi di Villa Verde il 13 agosto. Quasi un mese separa l’atteso concerto di Iosonouncane, il 31 luglio a Bauladu per l’unica tappa in Sardegna (in collaborazione con il ‘Du-Bauladu Music Festival), da quello di Alex Britticon Flavio Boltro come special guest, il 27 agosto a Neoneli (in collaborazione con il festival Licanìas).

Come sempre nutrita anche la pattuglia degli artisti sardi: il cantante e chitarrista blues Francesco Piu il 30 luglio a Ortueri (sconfinando quindi per una volta dalla provincia di Oristano a quella di Nuoro); tre impegni per un altro chitarrista, ma sul versante del jazz, Giorgio Crobu, che sarà col suo trio il 31 luglio a Bauladu e il 9 agosto a Oristano, e in duo col trombettista Giovanni Sanna Passino il primo agosto, sempre nella città di Eleonora, dove il 7 agosto è in arrivo anche la cantautrice e polistrumentista Irene Salis in quartetto. Altra voce femminile, quella di Daniela Pes, la cantante e autrice di Tempio Pausania, vincitrice del Premio Parodi nel 2017, che aprirà il concerto di Iosonouncane (il 31 luglio a Bauladu).

Entrambi i concerti saranno preceduti alle 19 nella Basilica di San Giovanni di Sinis, grazie alla collaborazione la Curia arcivescovile di Oristano,dal progetto Climate Space di Ludovico Einaudi a cura di Francesco Cara, uno spazio immersivo dove esplorare le nuove relazioni con una natura che si trasforma sotto l’effetto dei cambiamenti climatici attraverso l’immagine, la musica e la narrazione, ma anche la scienza e l’innovazione. Mercoledì 4 verrà proiettato il cortometraggio “Voice above water” (“La voce sul filo dell’acqua”)di Dana Frankoff, con la sonorizzazione ad hoc del musicista e compositore cagliaritano Daniele Leddagiovedì 5 sarà invece la volta di “Cries of our ancestors” (“Le grida dei nostri antenati”) di Rebecca Kormos e Kalyanee Mam, sonorizzato dal violoncellista Redi Hasa.

Ma sardi sono anche i Freak Motel, una delle formazioni che questo fine settimana aprono ufficialmente Dromos a Fordongianus con la prima edizione del Terme Romane Festival, all’esordio nel cartellone della manifestazione. Si comincia domani sera – sabato 23 – con un dj set (alle 19) a fare da preludio al concerto dei 72-Hour Post Fight (alle 20): Adalberto Valsecchi al sassofono, Fight Pausa alla chitarra e synth, Palazzi d’Oriente al basso, synth e sequencer e Andrea Dissimile alla batteria. Nato nel 2019, anno del debutto discografico sotto La Tempesta International, il gruppo ha consolidato in breve tempo un proprio stile inconfondibile, fatto di atmosfere fluide dove elettronica, interventi jazz, improvvisazione, chitarre affilate e break di batteria di taglio hip-hop convivono in armonia. Altre sonorità ibride nel secondo set della serata (ore 22) con l’ensemble di Neue Grafik, al secolo Fred N’Thepe, compositore, produttore e polistrumentista francese di base a Londra. L’artista transalpino è stato capace di costruirsi una solida reputazione negli ultimi anni, pubblicando dischi su etichette come Rhythm Section, Wolf Music, 22a e CoOp Presents; la sua musica è un mix di jazz, house e hip-hop, influenzato dalle sue origini africane, dalle sue radici parigine e dal suo amore per la ricerca e la costante contaminazione. Con Fred N’Thepe alle tastiere, a Fordongianus ci saranno Faye Thompson al sassofono, Poppy Daniels alla tromba, Asaph Kolakale al basso e Ayman Sinada alla batteria.

Introdotta ancora da un dj set (ore 19), la seconda serata della mini rassegna di Fordongianus, domenica 24, vedrà salire sul palco (alle 20) i Freak Motel, progetto originale formato dai sardi Matteo Sedda (alla tromba), Andrea Sanna (al Rhodes/Synth), Andrea Parodo (al basso) e Nicola Vacca (alla batteria). Il gruppo raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound di difficile collocazione, un misto tra post-rock esplosivo, atmosfere noise e nu jazz, condite da una buona dose di improvvisazione. Ciascun componente del gruppo ha contribuito, con il proprio personale linguaggio musicale, alla creazione dei brani e alla caratterizzazione del suono. “Escape Room” (2018), il loro primo lavoro, è un concept album incentrato sulla tematica dell’isolamento e dell’insularità da cui la musica trae forza e ispirazione, con l’intenzione di viaggiare ed esplorare nuovi orizzonti.

Alle 22 riflettori puntati su Louis Cole, cantautore, produttore e multi strumentista statunitense con base a Los Angeles, celebrato come uno dei batteristi più futuristici, sonici e funk in circolazione. Conosciuto per essere metà del duo Knower con la cantante e polistrumentista Genevieve Artadi, propone un repertorio originale, eclettico, difficilmente classificabile, ra funk e pop. A Fordongianus, con Genevieve Artadi come guest, Louis Cole sarà accompagnato da Chris Fishman alle tastiere (che vanta collaborazioni di prestigio con Joshua Redman, Wynton Marsalis, Flying Lotus, Aaron Parks e Terri Lyne Carrington) e Nate Wood al basso e batteria (membro dell’acclamato quartetto Kneebody, e che ha affiancato artistidel calibro di George Harrison, Chaka Khan, Sting, Wayne Krantz, Donny McCaslin, Taylor Hawkins e Tigran Hamasyan).

Il biglietto per la serata di domani, sabato 23, costa 10 euro; si pagano invece 15 euro per quella di domenica 24, mentre costa 20 euro l’abbonamento per le due serate. Tutti i prezzi sono da considerarsi al netto dei diritti di prevendita. Informazioni nel sito www.dromosfestival.it.

Tanta musica, dunque (ma non solo) per un’edizione di Dromos che si presenta sotto il titolo “Saltimbanchi” prendendo spunto da una nota poesia di Aldo Palazzeschi, “Chi sono?”, in cui lo scrittore e poeta fiorentino, interrogandosi sulla sua identità (“Son forse un poeta? No, certo… Son dunque un pittore? Neanche… Un musico, allora? Nemmeno…”), tratteggiò un autoritratto che negli ultimi versi recita: “Son dunque… che cosa? / Io metto una lente / davanti al mio cuore / per farlo vedere alla gente. / Chi sono? Il saltimbanco dell’anima mia”.

Scrive la critica d’arte Anna Rita Punzo nella sua presentazione del tema di questa edizione di Dromos: «Abbandonata l’autoironica maschera buffonesca, tolti trucchi e ceroni chapliniani, dismesse le logore vesti di lustrini, il saltimbanco di Dromos si rivela, non più personaggio ma persona, proiezione empirica o volutamente iperbolica di un contemporaneo homo viator alla ricerca di se stesso. Questa tensione conoscitiva ed espressiva raggiunge la sua acme nell’immagine palazzeschiana della lente d’ingrandimento che l’artista-saltimbanco pone innanzi al proprio cuore affinché il pubblico possa conoscerne l’essenza più pura e autentica, la matrice originaria che induce all’autocoscienza, alla consapevolezza di essere microcosmo nel macrocosmo, elemento naturale immerso nella natura, responsabile di sé, delle proprie azioni, di ciò che lo circonda e di cui è parte. Sono questi i saltimbanchi di Dromos, anime peregrine di un festival in cammino, profeti e artefici della salvifica forza dell’immaginazione, di una realtà sospesa tra la necessità e l’illusione di voler ancora una volta credere nell’umanità.»

Racconta il direttore artistico di Dromos Salvatore Corona: «Fin dal primo momento in cui lessi la poesia di Palazzeschi, ho pensato che il “saltimbanco dell’anima mia” mi appartenesse profondamente, mi ha trasmesso una purezza senza orpelli. Sulla tela l’artista dovrebbe riportare la purezza, la sua profonda sincerità. Picasso diceva che ogni bambino è un artista. Il problema è poi come rimanere un artista quando si cresce. Diventa difficile tornare all’essenza pura. Il primo artista al quale ho pensato in fase di costruzione del programma della ventiquattresima edizione di Dromos è Antonello Salis. Ho pensato a come si muove, a come suona, a come vive nel suo mondo puro. Quest’anno vogliamo celebrare questo immenso artista invitandolo con un’orchestra, invitando i suoi amici. L’idea essenziale è quella di celebrare il saltimbanco dei saltimbanchi, Antonello Salis, senza orpelli, appunto».

Non solo musica, come sempre, nel cartellone di Dromos. Ecco dunque una minirassegna cinematografica promossa in collaborazione con il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano, in linea con il tema di questa edizione del festival; titolo: “Saltimbanchi, illusionisti e giocolieri della vita“. Per tre serate (con inizio alle 21 e ingresso libero)il proiettore e lo schermo allestito nel Giardino dell’UNLA, in via Carpaccio, 9, saranno i piloni che reggeranno il fascio di luce sul quale mettere alla prova l’abilità e l’equilibrio di ogni presente nel farsi trasportare e vivere le storie che si materializzeranno, come un’illusione, sul telo luminoso. Si comincia martedì 26 luglio con “Pa-ra-da”, per la regia di Marco Pontecorvo e con gli attori Jalil Lespert, Daniele Formica, Evita Ciri, Gabi Rauta, Patrice Juiff e Bruno Abraham-Kremer. In visione venerdì 29 luglio il film di Tizza Covi e Rainer Frimmel “Non è ancora domani (La Pivellina)”, con Patrizia Gerardi, Asia Crippa, Walter Saabel, Tairo Caroli. Martedì 2 agosto, al centro dello schermo ci sarà infine “L’illusionista”, diretto da Sylvain Chomet e interpretato da Jean-Claude Donda, Edith Rankin, Jil Aigrot, Didier Gustin e Frédéric Lebon.

Il rispetto per l’ambiente e le sue tematiche, quanto mai attuale, vede Dromos impegnato anche in questa edizione con il progetto Suonoverde: in stretta sinergia con i Comuni che ospitano il festival, e attraverso le buone pratiche ambientali promosse dall’Agenda 2030, si punta a conseguire l’obiettivo primario della riduzione dei rifiuti attraverso azioni concrete, come l’utilizzo di stoviglie biodegradabili, il potenziamento della raccolta differenziata, l’utilizzo di alimenti a chilometro zero, la riduzione dei consumi energetici e il sempre più ampio ricorso a fonti rinnovabili. Obiettivi che si sposano alle caratteristiche dei concerti del festival, caratterizzati anche quest’anno dalle scenografie modulari di Mattia Enna, ispirate come sempre al tema del festival erealizzate utilizzando materiali riciclati e riciclabili, che spesso nascono per la valorizzazione dei luoghi e della cultura di ciascun territorio. Contribuirà a questo impegno anche l’utilizzo di una vettura elettrica messa a disposizione dalla ditta Lai Automobili di Oristano.

Rientra nel versante “green” di Dromos, che punta a compensare le emissioni di CO2 legate al festival, anche l’iniziativa dell’azienda tessile Mariantonia Urru di Samugheo che offrirà all’organizzazione del festival Dromos una serie di tappetini delle dimensioni di 40×40 centimetri realizzati con gli sfridi della lavorazione al telaio. Posti in vendita al pubblico per poter seguire comodamente i concerti del festival ambientati nei siti naturali, il ricavato andrà a contribuire alla nascita del bosco di Dromos creato con Treedom, il progetto italiano che consente di piantare alberi in diversi paesi del mondo potendo monitorare la crescita delle piante e i benefici nella comunità locale: dunque un modo per compensare le emissioni di CO2.

I concerti di Ludovico Einaudi del 4 e del 5 agosto saranno preceduti alle 19 nella Basilica di San Giovanni di Sinis, grazie alla collaborazione la Curia arcivescovile di Oristano,dal progetto Climate Space, nato da un’idea dello stesso Einaudi a cura di Francesco Cara: uno spazio immersivo dove esplorare le nuove relazioni con una natura che si trasforma sotto l’effetto dei cambiamenti climatici attraverso l’immagine, la musica e la narrazione, ma anche la scienza e l’innovazione. Mercoledì 4 verrà proiettato il cortometraggio “Voice above water” (“La voce sul filo dell’acqua”)di Dana Frankoff, con la sonorizzazione ad hoc del musicista e compositore cagliaritano Daniele Leddagiovedì 5 sarà invece la volta di “Cries of our ancestors” (“Le grida dei nostri antenati”) di Rebecca Kormos e Kalyanee Mam, sonorizzato dal violoncellista Redi Hasa.

Nelle giornate a cavallo dei concerti di Ludovico Einaudi a Tharros, saranno presenti a Cabras la fondatrice del network Instagramers della Sardegna, Alessandra Polo, la travel blogger Lucia Cosseddu, e la food writer e blogger Jessica Cani, da anni impegnate in un lodevole lavoro di promozione del territorio, molto apprezzato per la cura, la passione e l’amore verso una Sardegna che tengono a mostrare oltre il suo bellissimo mare. Uniranno il racconto dell’evento musicale sui loro canali social a una narrazione delle eccellenze paesaggistiche, archeologiche ed enogastronomiche, grazie anche alla collaborazione con diverse realtà lungimiranti del territorio.

Collegato al festival anche il Viaggio in Sardegna con Dromos e Radio Popolare, la proposta turistica di otto giorni – dal 5 al 12 agosto – attraverso alcuni dei più suggestivi luoghi dell’Oristanese, a cura dell’associazione Mariposas de Sardinia con ViaggieMiraggi. Un’iniziativa riuscita, confermata dal tutto esaurito

biglietti per i concerti con ingresso a pagamento si possono acquistare online sul sito di Dromos. Per informazioni, la segreteria del festival risponde al numero di telefono 0783310490, al numero whatsapp 3348022237 e all’indirizzo di posta elettronica info@dromosfestival.it. Notizie e aggiornamenti anche sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos.

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