
Nel libro “Tra i bianchi di scuola” (Einaudi), l’attivista culturale Espérance Hakuzwimana si concentra sulla realtà scolastica italiana, sempre più multietnica. A fronte di questo dato di fatto, però, i diritti e le possibilità non sono uguali per tutti. Il testo, che l’autrice presenterà a Cagliari lunedì 23 giugno, diventa quindi uno strumento per comprendere la transizione di cui è protagonista la scuola passando per temi di enorme rilevanza: la cittadinanza, la lingua, il merito.
Durante l’incontro si parlerà anche de “La banda del pianerottolo”, libro edito da Mondadori in cui Hakuzwimana mette al centro l’amicizia e i sogni di un gruppo di giovanissimi che portano avanti una missione: salvare la magica edicola del bizzarro zio Ruben. L’appuntamento si terrà nella corte Sant’Eulalia, in vicolo Collegio 2, alle 20. Con l’autrice dialogheranno Maria Grazia Rubanu e Andrea Serra.
L’evento è organizzato da Lìberos nell’ambito del festival Éntula con il sostegno del Comune di Cagliari e in collaborazione con CIAI ETS, Efys, La Clessidra, i progetti Accresce e La scuola che vorrei, finanziati dall’impresa sociale Con i bambini, Apriamo le finestre alla Marina Onlus, l’Arcidiocesi di Cagliari – parrocchia di Sant’Eulalia, l’associazione Karalettura, il Sistema museale MUTSEU, la libreria Miele Amaro di Cagliari e Zarcle.
Nata in Rwanda e cresciuta in provincia di Brescia, Espérance Hakuzwimana ha studiato all’Università di Trento e ha poi frequentato la Scuola Holden a Torino, dove ora vive. Ha raccontato la sua storia in “E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana” (People 2019), seguito da “Tutta intera” (Einaudi, 2022), il suo romanzo d’esordio. Nel 2022 fonda il collettivo di professioniste in consulenza e formazione D&I per Na.Co – Narrazioni Contaminate.
Una guida per la scuola che sempre di più ha a che fare con una realtà multietnica. Classi miste che diventano metafore del mondo in quanto a diritti mancati: una quotidianità in cui le parole e le definizioni hanno un peso individuale e collettivo che supera anche i confini dell’aula. Questa per la scuola italiana è una fase di transizione molto profonda che riguarda tanti aspetti, fra cui le origini, le radici e le identità di studentesse e studenti. Mettendoci in ascolto delle loro voci che cosa possiamo imparare? Come possiamo vederli, accoglierli, e vivere questo cambiamento che è già presente e si può fare solo insieme? Espérance Hakuzwimana accompagna queste domande con il suo sguardo e un coro di voci di altri studenti, di altre generazioni con background migratorio. Il nome, la cittadinanza, la lingua, il merito: un’assemblea immaginaria sul futuro reale della scuola italiana.
Per Cami, metà famiglia in Senegal e metà in Italia, gli adulti hanno nuvole al posto della testa e quando vuole cacciare i brutti pensieri le basta far volare in cielo le sue tre clave azzurre. Timo invece ha sopra le orecchie due piccole protesi per ascoltare i discorsi del mondo e nello sguardo una sorta di super potere: vede i fili invisibili che legano le persone. Insieme ai rispettivi fratello e sorella, Sam e Daria, e all’amica del cuore Noki formano una scorribandola, una banda di amici diversi tra loro, pronti a vivere avventure che li legheranno per sempre. La sfida che ora devono affrontare è salvare la magica edicola della persona più bizzarra e colorata del mondo: zio Ruben. Grazie al potere dei loro desideri porteranno avanti la missione, fino a scoprire che “ciò che cerchi non c’è e ciò che speri invece è già in te”.


Giornalista