Giornata Mondiale della Terra – cortometraggio “Prendersi cura insieme della Vita”

0 0
Read Time:7 Minute, 46 Second

“Earth Day – Giornata Mondiale della Terra”, fu istituita dall’ONU nel 1970, e si è celebrata da allora ogni 22 aprile con crescente partecipazione e mobilitazione diventando la più grande manifestazione civica del pianeta. Coinvolge ogni anno soprattutto le scuole e i giovani di tutto il mondo.
Rappresentanti di associazioni e realtà produttive, vogliono celebrare la Terra con la presentazione da parte di 14 donne (Monica Mura, Marina Muscas, Roberta Baraglia, Teresa Piras, Laura Serra, Patrizia Pili, Graziella Angius, Ilaria Pisu, Barbara Mura, Cecilia Guaita, Marta Carusi, Silvana Fontana, Silvia Pischedda, Maura Porru) di un appello per la cura condivisa della Vita.

Un appello di denuncia e di grande speranza nello stesso tempo, che richiama la responsabilità a tutti i livelli, dalle più alte cariche dello Stato e dalle Autorità del territorio, a cui è stato inviato, al singolo cittadino, perché si abbia il coraggio di un cambiamento radicale. Un miglioramento assolutamente necessario per cambiare profondamente la nostra relazione con la Madre Terra, in senso rigenerativo e pacifico.
Un appello che auspica un lavoro comune di tutti i soggetti che operano nel nostro territorio per far fiorire progetti e programmi di valorizzazione delle nostre peculiarità.
L’appello è presentato da un cortometraggio realizzato dal regista Christian Castangia, con la collaborazione di Marina Muscas, nell’ambito del giardino della chiesa altomedievale del Salvatore di Iglesias, uno spazio di aggregazione sociale e di incontro tra produttori e cittadini attenti alla tutela e valorizzazione delle biodiversità e alla salute della Terra e dei suoi abitanti.
In tale spazio si sta dando vita, all’interno del progetto I Giardini della Biodiversità, alla “Comunità Saludi e Trigu! – Rete delle biodiversità naturali e culturali, un Mercato di scambi, relazioni, cooperazione e sostegno alla rete della Vita” che vede protagonisti associazioni, produttori, artigiani, hobbisti/artisti, Comitati per la Biodiversità, cittadini, il Comune di Iglesias e le agenzie regionali Laore e Agris.

L’appello:

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Repubblica
e p.c.
Ai Sindaci dei Comuni del Territorio
Alle Organizzazioni Sindacali
Alla stampa


Un appello che parte da una periferia nel sud ovest della Sardegna ad
Iglesias, da un Giardino di Biodiversità dove cittadine e cittadini si
incontrano per alimentare sogni e speranze e per prendersi cura
insieme della Vita.
È proprio la preoccupazione per la Vita che ci spinge a osare di
interpellare dal basso le più alte cariche dello Stato perché ascoltino la
voce semplice ma intensa di chi non vuole rinunciare alla speranza di una
Terra viva dove abiti la giustizia, la solidarietà e la responsabilità.
È un momento drammaticamente favorevole per dare una solenne sterzata al
corso della Storia e ognuno di noi deve fare la sua parte: una Storia fatta
di politiche predatorie nei confronti della terra e dei suoi abitanti.
Pensiamo che l’elevata competenza e autorevolezza delle loro persone agli
occhi non soltanto degli italiani ma di tutta Europa e ancora oltre il
vecchio continente, possano con coraggio sostenere la realizzazione di
quella inversione e conversione ecologica integrale indispensabile proprio
per avviare processi protettivi e rigenerativi della vita sulla terra,
superando povertà e infelicità. Anche l’istituzione del nuovo Ministero
della Transizione Ecologica ci auguriamo vada in tal senso.
Veniamo al concreto: disinvestire in combustibili fossili e armamenti e
riconvertire con decisione in beni atti a garantire a tutti il diritto
alla salute, al cibo sano e al lavoro diffuso e dignitoso.
Si tratta certo di abbandonare le fonti fossili di energia e passare a
quelle rinnovabili, ma anche di cambiare la nostra relazione con la Madre
Terra, riconvertire anche l’agricoltura e l’allevamento industriale per un
programma agricolo che sostenga la rete dei contadini custodi del
territorio, il ritorno dei giovani alla terra con una agricoltura sana,
naturale, biologica, la valorizzazione della biodiversità, un piano di
sviluppo che metta insieme produzione del cibo, valorizzazione del
paesaggio, riforestazione urbana e tutela e crescita delle foreste (vedi
Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”).
Gli studi scientifici ci restituiscono ormai da decenni la consapevolezza
che il 40% dei gas serra climalteranti provengono da un modello industriale
e globalizzato di agricoltura e produzione alimentare e zootecnica. Per
contrastare il caos climatico è indispensabile quindi rigenerare i suoli,
ritornando ad una agroecologia di piccola scala nei territori.
Per questo come cittadini ci sentiamo impegnati insieme in un’alleanza per
sostenere una economia capace di nutrire, rigenerare e proteggere la rete
della vita.
Rappresentiamo un punto di vista, diffuso e articolato in tante realtà di
cambiamento che si pongono come esempi per il futuro, che chiediamo sia
ascoltato, anche in incontri territoriali, nell’elaborazione attuale dei programmi relativi al Recovery Plan che decidono le vite future nostre,
dei nostri figli e oltre.
Chiediamo che l’intera progettazione sia ispirata in modo trasversale alla
cura del patrimonio naturale e alla rigenerazione degli ecosistemi che
sorreggono la rete della vita dalla quale tutte/i dipendiamo. Da questa
cura può scaturire il nostro lavoro e la qualità della nostra esistenza.
La Pandemia ha accelerato processi di profondo cambiamento, anche di
mentalità e necessità, mostrandoci le priorità. Tutto è apparso più chiaro,
e le scelte fatte in anni passati sono apparse miopi, sbagliate, fuori
dall’interesse generale e dal benessere della popolazione. E sono emerse
maggiormente le urgenze: di salute, di ricerca, di formazione, di
riconversione ecologica, di difesa e tutela di popolazioni, territori e
paesaggi.
Scriviamo da una terra sfruttata nelle sue ricchezze del sottosuolo che
porta ancora le ferite e piange ancora i suoi morti per malattie e rivolte
sociali. Malattie e malessere sociale che si sono ripetuti con
l’industria chimica pesante che ha lasciato ulteriori ferite alla terra:
nel suolo, nell’aria e nel sangue. E tanta cassa integrazione e
disoccupazione.
Terra che si è conquistata così l’attenzione dell’intera Italia: siamo
infatti un SIN (Sito di Interesse Nazionale) ai fini delle bonifiche in
relazione “alla quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al
rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio
sanitario ed ecologico”.
Da questa terra bella, antica, povera e ricca nello stesso tempo, ferita,
emblema dell’intero Pianeta, si leva il nostro grido di denuncia e di
speranza. Di denuncia perché il tempo stringe e non possiamo lasciare
questo debito immane alle nuove generazioni e di speranza perché il
coraggio del cambiamento abbia spazio a tutti i livelli e si utilizzino
tutte le risorse di cui disponiamo per avviare processi realmente
rigenerativi e di bonifica anche con tecnologie naturali di
fitorisanamento. Processi in continuità con modelli di imprenditoria
agroecologica, sostenibile, collaborativa, di lavoro utile e duraturo, di
politica virtuosa che sa costruire prospettive di emancipazione e qualità,
favorendo la riappropriazione da parte delle comunità locali della gestione
del proprio territorio.
Certo anche noi dobbiamo fare la nostra parte dimostrandoci capaci di
progettazione strategica integrata, mettendo insieme serie competenze e la
costanza di un lavoro comune con tutti i soggetti che operano nel nostro
territorio.
Un segnale forte che ci attendiamo, in linea col nostro sistema sanitario
egualitario è la garanzia di accesso alle cure per tutti, anche oltre
Italia. Per questa motivazione riteniamo indispensabile sostenere presso
l’Organizzazione Mondiale del Commercio la richiesta avanzata da diversi
stati e organismi di sospendere la proprietà intellettuale sui vaccini,
sarebbe una presa di posizione in linea con il rispetto dei diritti umani
che tutta l’Europa potrebbe sostenere per riscoprire e realizzare gli
ideali dei suoi padri fondatori.
Pensiamo ad altre scelte politiche forti che abbandonando la logica del
profitto per pochi possano promuovere pace e giustizia per tutti, come
l’adesione al trattato per l’abbandono del nucleare bellico e una politica economica di riconversione del comparto bellico per una difesa civile
nonviolenta al servizio dei bisogni delle comunità.
Da quest’ angolo di terra periferica abbiamo potuto verificare anche quanto
tali produzioni non arricchiscano i territorio economicamente e anzi li
impoveriscano culturalmente e moralmente, lasciando ferite sociali
profonde, dopo avere praticamente concorso a colpire e impoverire suoli e
popolazioni in drammatiche guerre infinite (vedi Yemen).
Che il diritto al lavoro e il ripudio della guerra che nella nostra
splendida Costituzione si incontrano e fortificano reciprocamente in una
visione di alto rispetto della dignità della persona, si possano incontrare
qui in questo territorio.
Che fioriscano con il concorso delle comunità progetti e programmi di
valorizzazione delle nostre peculiarità dal sole, al mare, al paesaggio
naturale e storico/archeologico, alla ricchezza, creatività e abilità della
nostra gente che deve poter lavorare nella propria terra.
I nostri lavoratori e le nostre lavoratrici, i nostri giovani e le nostre
giovani disoccupate, le madri e i padri, le nostre comunità tutte potranno
trovare forza, speranza e fiducia nelle vostre scelte coraggiose, di
sostegno ad una nuova società più sobria ma anche più felice.
Anche noi siamo fiduciose, (il femminile è d’obbligo in un gruppo di
impegno civico nato da alcune donne) che questa nostra non resti lettera
morta ma sia foriera di vita per il nostro territorio e per il mondo
intero.
Scuola Civica di Politica – La città in Comune, Centro
Sperimentazione Autosviluppo, ASD Gennarta, Associazione scuole di
miniera Scu.di.Mi, Arci Sardegna, CIC Arci Iglesias, Umanità Nuova
Sardegna, Associazione Tutto Cambia Liberi di essere, Consulta
Anziani Iglesias, Associazione di mamme ConsultiAmoci, Comitato
Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Assotziu
Consumadoris Sardigna, Marco Piccolo presidente della Fondazione
Finanza Etica, Git Sardegna Sud socie e soci di Banca Popolare Etica,
Azienda Agricola Domusapi Domusnovas, Agriturismo Tupei Calasetta,
Cooperativa Terranuova Siliqua, Comitato di tutela della
Biodiversità del cece di Musei, Azienda Agricola biodinamica Su
Treulu Biu, Agriturismo Sa Reina Masainas, “Gratiserve” hobbistica
di Graziella Angius Iglesias, “Brombolidee” hobbistica di Adele
Cocco Iglesias, Impresa Agricola/Apistica Terramatta Villaperuccio,
“Oll’e Stincu” – produzione hobbistica di olio di lentisco e B&B
S’Arenatzu San Giovanni Suergiu, Azienda Agricola “Sole Frutta della
Valle del Cixerri” Villamassargia, “Lo Zafferano di Terraseo”
produzione hobbistica di zafferano e artigianato tradizionale
Terraseo, Associazione Culturale ContraMilonga Iglesias,
Associazione Culturale Anton Stadler Iglesias, Associazione
“Villaggio Normann”.

print
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

About Post Author

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: