Gremio dei contadini, Sartiglia 2020 da incorniciare

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La Sartiglia 2020 del Gremio di San Giovanni si chiude con un risultato esaltante che passerà alla storia come una manifestazione ricca di grandi emozioni e di successi.

L’anno scorso con settantasette discese, le stelle centrate furono solamente undici. Quest’anno con settantanove discese, sono state il doppio con un bottino di 22 centri, ma la ciliegina sulla torta è arrivata con la stella d’oro di su Cumponidori, che ha fatto centro sia con la spada e sia con su stoccu, imitato dal suo aiutante in seconda, che ha fatto centro anche lui con su stoccu.

La manifestazione è cominciata puntualmente alle 13,30 e dopo i preliminari dell’inizio, alla discesa del capo corsa su Cumponidori, Ignazio Lombardi, la prima stella della giornata era già nel carniere, il secondo centro è stato appannaggio di Andrea Cinus, che martedì sarà il vice Cumponidori del Gremio di San Giuseppe. Alla dodicesima discesa fa il terzo centro Fabrizio Pomogranato, che sarà premiato dal sindaco Lutzu. Alessio Garau, subito dopo si ripete centrando il quarto bersaglio. Passa qualche minuto e questa volta è il turno di Anthony Maccioni, che riceve la stella d’argento dall’Arcivescovo di Oristano monsignor Carboni. Alla discesa successiva, a fare centro è Luca Murtas, quindi fa centro Andrea Solinas per la settima volta e a premiarlo sarà il Prefetto di Oristano e per l’ottavo bersaglio, bisogna aspettare la trentatreesima discesa con Salvatore Montixi, imitato subito dopo da Gianfranco Manuza, che viene premiato con la stella d’argento dall’Assessore regionale al turismo. La decima stella la conquista la bravissima amazzone Emanuela Colombino alla quarantanovesima discesa, subito dopo imitata da Marco Serra che riceve il premio dalle mani dell’Assessore regionale all’industria, quindi fa ancora centro Danilo Casula. In rapida successione ci sono i successi di Nicola Figus, Daniele Ferrari, Salvatore Aru, Michael Casula e Angelo Massidda, che fa centro con una corsa al rallentatore in stile “Melanzana”.

Alla sessantanovesima discesa, Paolo Pipia, porta in saccoccia la diciottesima stella, poi bisogna aspettare sino alla settantasettesima corsa, per vedere il diciannovesimo centro ad opera di Paolo Falchi, nella discesa successiva, è Federico Fenu a conquistare la sua stella d’argento col ventesimo centro.

Fine della corsa con le spade e si cambiano le armi e qui il capo corsa Ignazio Lombardi, supera se stesso facendo il secondo centro personale e conquistando la stella d’oro. La ventiduesima stella arriva per merito del vice capo corsa, Corrado Massidda che fa centro con lo stocco di legno.

La manifestazione si chiude con la discesa di su Cumponidori che elargisce la benedizione alla folla col suo scettro Sa Pipia de Maju, quindi trasferimento del corteo nella via Mazzini, dove la festa è proseguita con la corsa delle Pariglie, caratterizzata – purtroppo – da due leggeri infortuni capitati a due cavalieri di due distinte pariglie, che sono stati inviati al Pronto soccorso dell’Ospedale San Martino, uno con sospetto trauma cranico e l’altro per leggero trauma toracico per un colpo di zoccolo ricevuto da un cavallo a causa di una caduta del cavaliere mentre stava compiendo un’evoluzione.

Tante le dame che indossavano gli stupendi abiti medioevali, accompagnate dagli armigeri e dagli sbandieratori di Asti, ma erano molti anche i gruppi coi costumi tradizionali, provenienti da tutti gli angoli della Sardegna.
Bene ha sottolineato il sindaco Andrea Lutzu, affermando che “queste giornate, profumate di festa, sono l’occasione per apprendere e gustare quanto appartiene e suggella la nostra identità. Tra sacro e profano, la giostra più magica e invidiata della Sardegna, è segno antico e vivo: di fede ed operosità, di devozione e nobiltà”.

Gian Piero Pinna

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