“I colori dell’eternità. Segni del passato sogni del futuro”: studenti e studentesse protagonisti della scoperta e divulgazione di alcune delle più belle Domus de Janas

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Si intitola “I colori dell’eternità. Segni del passato sogni del futuro” il progetto ideato e promosso dal Gruppo Archeologico Karalitano (GAK) in collaborazione con il CeSim (Centro Studi Identità e Memoria) e con la partnership del Liceo classico “Siotto Pintor” di Cagliari, dell’Istituto Comprensivo Ghilarza-Abbasanta e dell’Istituto Comprensivo 2 “Don Antonio Sanna” di Porto Torres.

Finanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia del Consiglio dei Ministri, il progetto, che ha preso avvio lo scorso settembre per andare avanti fino al termine dell’anno scolastico in corso, mira a tenere viva la memoria storica e a valorizzare alcune fra le più interessanti Domus de Janas decorate della Sardegna, e ha come obiettivo primario quello di avvicinare i più giovani al patrimonio archeologico isolano, rendendoli protagonisti della sua scoperta, divulgazione e tutela: “I colori dell’eternità. Segni del passato sogni del futuro” coinvolge dunque diciotto ragazze e ragazzi del “Siotto Pintor” e una cinquantina di studenti e studentesse delle scuole medie di Ghilarza e di Porto Torres, impegnati nello studio di sei fra le più belle “case delle fate”: tre nel territorio di Porto Torres o in siti vicini – le necropoli di Su Crucifissu Mannu, di Mesu ‘e Montes a Ossi, Mandra Antine di Thiesi – e altrettante in località limitrofe a Ghilarza: il Parco dei Petroglifi di Cheremule e le necropoli di Ispiluncas nei pressi di Sedilo e di Brodu a Oniferi; antiche sepolture, con la straordinaria bellezza dei simboli e dei colori che ne decorano le pareti, in alcuni casi risalenti al 4.000 a.C.

Nel concepire il progetto, i promotori hanno ritenuto che far conoscere agli studenti e alle studentesse queste straordinarie testimonianze del passato, candidate a diventare Patrimonio Mondiale dell’umanità UNESCO, fosse il modo migliore per diffonderne presto la conoscenza a livello globale. L’archeologia, con i suoi concetti complessi e il linguaggio tecnico tipico delle discipline specialistiche, può risultare di non immediata comprensione: per questo si è scelto di affiancare come tutor agli alunni delle scuole medie di Ghilarza e Porto Torres, gli studenti e le studentesse del Liceo “Siotto Pintor”, abituati a un approccio di studio più approfondito, facilitando così l’apprendimento e la condivisione del sapere.

Le attività hanno preso il via con un corso propedeutico nelle tre scuole che ha fornito agli studenti le conoscenze necessarie per intraprendere il percorso, illustrando obiettivi e modalità di svolgimento delle attività, e per formare un gruppo capace di interagire in modo collaborativo, superando le differenze di età e di provenienza: venticinque ore spalmate fra il 14 settembre e l’8 novembre sotto la guida di archeologi – Giacomo Paglietti, Maria Giovanna De Martini, Francesca Floris e Luca Doro – ed esperti: la presidente del GAK Maria Spanedda, la psicoterapeuta Cecilia Lamonica e la presidente del CeSim Giuseppa Tanda, da anni impegnata per far sì che ventisei monumenti preistorici della Sardegna, tra cui numerose Domus de Janas decorate, siano inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per il 2025.

Poi, dal 23 ottobre, spazio alle escursioni con gli studenti accompagnati dai tutor Italo Montisci, Valeria Manca, Amilcare Gallo, Maria Francesca Ortu, Maria Spanedda, Donatella Ferrara, Alberto Mannias e dagli archeologi Luca Doro, Maria Giovanna De Martini e Francesca Floris. Le escursioni sono sei in tutto (cinque quelle già effettuate), ognuna con una trasferta di due giorni per gli studenti e le studentesse del Liceo “Siotto Pintor”; accolti ora dai ragazzi e le ragazze della scuola media di Ghilarza, ora da quelli di Porto Torres, visitano tutti insieme le necropoli prescelte: entrano nelle Domus de Janas per immergersi nell’atmosfera di questi luoghi suggestivi, scattano foto, registrano video, seguono le spiegazioni degli esperti, raccolgono informazioni e testimonianze.

Una delle due giornate di escursione è dedicata a raccogliere e selezionare il materiale prodotto: si lavora in presenza, a scuola, in gruppi, a riordinare le descrizioni dei siti, scegliere e catalogare le foto e i video, realizzare interviste e attività creative, confrontando impressioni ed emozioni. Nei giorni e settimane successivi si prosegue con le attività a distanza: i ragazzi del “Siotto Pintor” si collegano in streaming con una classe per volta delle scuole medie: quindici ore tra novembre e il prossimo marzo con quella di Ghilarza e altrettante con quella di Porto Torres.

Il liceali hanno il compito di produrre le schede delle Domus de Janas visitate con il corredo delle immagini raccolte, mentre gli alunni delle scuole medie di Ghilarza e Porto Torres, con il supporto dei loro insegnanti (rispettivamente Valeria Manca e Amilcare Gallo), compongono tabelloni, illustrano le esperienze vissute, scrivono racconti ispirati alle decorazioni e alle leggende delle “Case delle fate”; da gennaio sono anche impegnati in laboratori di carattere ludico-esperienziale, sotto la guida di esperti di teatro e di arti visive (Elga Mangone e Stefano Chessa per la scuola di Porto Torres; la compagnia Le Voci di Astarte per quella di Ghilarza), che culmineranno in una rappresentazione scenica ambientata nei pressi di una delle Domus studiate.

Agli studenti del “Siotto Pintor”, col supporto degli esperti, spetta il compito di raccogliere e organizzare tutto il materiale prodotto nell’arco dell’anno – immagini, descrizioni dei siti, contenuti multimediali, testi ecc. – per il sito web icoloridelleternita.it e per realizzare un opuscolo informativo, una sorta di “quaderno di viaggio” che racconti l’esperienza e possa ispirare la realizzazione di progetti analoghi in futuro.

«La ricerca archeologica richiede documentazione scientifica attenta e grande cultura» sottolinea Maria Spanedda, presidente del Gruppo Archeologico Karalitano: «Il nostro progetto, pur nella correttezza delle informazioni e della metodologia di lavoro, non ha tali ambizioni, si rivolge ai giovani e ai giovanissimi e intende suscitare in loro soprattutto interesse per il passato più remoto della nostra isola. È un primo approccio alla conoscenza dei tesori inestimabili della Preistoria isolana, che preservati e valorizzati, anche grazie al riconoscimento UNESCO, dureranno nel tempo per essere ancora ammirati dalle future generazioni. Ma, soprattutto per i giovani, non esiste conoscenza senza emozione: per questo, oltre allo studio dei monumenti, abbiamo previsto lavori creativi di scrittura, di musica e in particolare i laboratori teatrali dove sarà possibile liberare la fantasia e dare vita al passato in chiave contemporanea».

E a proposito del riconoscimento UNESCO, dichiara la presidente del CeSim Giuseppa Tanda: «Se la candidatura italiana 2025, la nostra candidatura, fosse accolta, la preistoria sarda e le Domus de Janas sarebbero riconosciute come un sito di rilevanza internazionale, aprendo la strada a un turismo culturale che potrebbe rivoluzionare l’economia dell’isola. Per la Sardegna e la sua aspirazione a diventare una meta centrale lungo le rotte del turismo culturale, sarebbe una svolta».

Dopo tanto lavoro, “I colori dell’eternità. Segni del passato sogni del futuro” si concluderà con una festa finale, prevista al Liceo “Siotto Pintor”, durante la quale verranno presentati i video e le fotografie raccolte, oltre all’opuscolo informativo: sarà un momento di celebrazione per tutti coloro che hanno partecipato a questa importante esperienza di scoperta e valorizzazione del patrimonio archeologico della Sardegna.

Per informazioni: tel. 339 76 30 638 • 349 32 45 612; e-mail: karalitano19@gmail.comhttps://icoloridelleternita.it.

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