La Grande Prosa Cedac,“Le Serve”: Eva Robin’s in tournée nell’Isola sotto la regia di Joan Genet

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Eva Robin’s è Madame ne “Le Serve” di Jean Genet, in tournée nell’Isola sotto le insegne della Stagione di Prosa 2024-2025 organizzata dal CeDAC Sardegna: la fortunata pièce, testo cult del drammaturgo francese, nella versione di Veronica Cruciani (una produzione di Nidodiragno / CMC con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e il Teatro Stabile di Bolzano). La prima data in cartellone è quella di mercoledì 5 marzo alle 20.30 al Teatro San Giuseppe / Teatro Bocheteatro di Nuoro. Il giorno dopo, l’appuntamento è alle 20.30 al Teatro Costantino di Macomer e venerdì 7 marzo alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale,

La trama Iè incentrata sul rapporto di odio-amore di due cameriere per la loro padrona, ammirata e invidiata ma anche detestata e temuta al punto di desiderarne e perfino rappresentarne la morte. Ispirandosi a un fatto di cronaca, Jean Genet ha costruito un’affascinante e inquietante allegoria del potere, in un moderno dramma in cui due sorelle, Claire e Solange, interpretate rispettivamente da Noemi Apuzzo e Matilde Vigna, due giovani e talentuose attrici, al servizio di Madame – un’icastica e irraggiungibile Eva Robin’s – in una sorta di “gioco” si alternano nei ruoli della serva e della signora, indossandone gli abiti e mimandone l’assassinio, una sorta di catartica “esecuzione”: «La rivolta delle serve contro la padrona» – spiega la regista Veronica Cruciani, che cura anche l’adattamento, nella traduzione italiana di Monica Capuani – «non è un gesto sociale, un’azione rivoluzionaria, è un rituale».

Ne “Le Serve” si affrontano – in chiave simbolica – temi cruciali e attuali come il potere, il capitalismo e la disparità sociale: «la discrepanza è cosi introiettata dentro di noi che non siamo più in grado di ribellarci e persino di immaginarci diversi da come gli altri ci pensano» – sottolinea Veronica Cruciani –. «La realtà è disegnata dal potere, dal denaro, dall’altra parte ci sta chi non ne ha. E ci resta».

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