Le droghe leggere come portale per altre dipendenze. Pubblicata la ricerca di due docenti universitarie dell’Ateneo cagliaritano

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Arriva ad un anno esatto dalla visita all’Università degli Studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina prof. Eric Kandel la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Cell Reports” del lavoro “Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats”, frutto della collaborazione scientifica tra la prof.ssa Paola Fadda e la dott.ssa Maria Scherma – docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano – ed il gruppo di ricerca del prof. Eric Kandel e della prof.ssa Denise Kandel.

Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche. Kandel fu l’ospite – esattamente il 27 marzo dell’anno scorso – del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla prof.ssa Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche.

I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto alla “Gateway Hypothesis”, l’ipotesi scientifica che era stata oggetto della apprezzatissima lectio magistralis del prof. Kandel all’Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l’utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da “portale” che favorisce l’accesso a ulteriori dipendenze. Negli anni è stato infatti statisticamente dimostrato che un’alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.

Nel lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, i gruppi di ricerca della prof.ssa Fadda e del prof. Kandel – che collaborano da anni – hanno ora dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe.

In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi

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