L’intervento di Stefania Pucciarelli, Sottosegretario al Ministero della Difesa per i 160 anni dell’Unità d’Italia

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Il 17 marzo del 1861, fu proclamata la nascita del Regno d’Italia: fu un cammino lungo e difficile che portò all’unificazione di tante realtà statuali, segnando l’inizio di una storia che dura appunto 160 anni.

Se prima dell’unificazione, l’Italia divisa era una macroregione politicamente insignificante ed oggetto di appetiti espansionistici delle potenze straniere europee, una volta politicamente unita, cambiò fisionomia divenendo via via un Paese moderno dove anche lo sviluppo della società cambiò, passando da una economia agrario-mercantile ad una industriale.

La storia dell’Italia è dunque una lunga lunga storia segnata da momenti focali importanti, il Risorgimento, la Resistenza, la Repubblica, la Costituzione.

Il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli

Per questo oggi si festeggiano quelli che sono i simboli di appartenenza ed un tutt’uno con l’Italia unificata: la Costituzione, legge fondamentale dello Stato; la bandiera, (già simbolo della Repubblica Cispadana, poi vessillo del Risorgimento); l’inno di Mameli e musicato da Michele Novaro, ‘Il Canto degli italiani’, cantato in battaglia, per l’indipendenza e l’unità nazionale e messo al bando durante il ventennio fascista.

In occasione del 160° Anniversario dell’Unità d’Italia, intervenendo a Genova alla cerimonia di festeggiamento, il Sottosegretario al Ministero della Difesa Stefania Pucciarelli sottolinea “Celebriamo oggi, a 160 anni dall’Unità d’Italia, le nostre radici e, con esse, quei valori di coesione nazionale, di libertà, di democrazia che costituiscono energie vitali permanenti per la società e per il Paese”.

“Cerimonie come quella odierna – prosegue il Sottosegretario – hanno il merito di tramandare i valori ed i principi che hanno guidato gli italiani nella fase della costituzione della nostra Patria e di rinnovare gli ideali tipici del Risorgimento; l’evento che stiamo celebrando rappresenta, quindi, una iniezione di fiducia per l’intero Paese che oggi è chiamato ad affrontare questa emergenza sanitaria, la quale, senza lo stesso impegno e lo stesso spirito di sacrificio di allora, sarebbe difficile superare.

“Ma oggi – ha detto ancora Pucciarelli – celebriamo anche la nostra sacra e amata Bandiera, il Tricolore. Con questa solenne cerimonia vogliamo ricordare quei valori per cui tanti Patrioti morirono nel lento processo di unificazione ed indipendenza della nostra Nazione. A loro, come a tutti i Caduti di ieri e di oggi che si sono sacrificati per il bene comune durante lo svolgimento del proprio servizio alla Nazione, va il nostro pensiero e tutta la nostra riconoscenza”.

“Tutti noi abbiamo il dovere nei confronti dei nostri caduti – ha concluso il Sottosegretario – di mantenere alto l’onore di questo Paese, difenderne il prestigio nei consessi internazionali e di essere protagonisti responsabili della Storia. Un dovere che devono sentire tutti gli Italiani e in misura maggiore i servitori dello Stato. A loro guardano tutti i cittadini che dagli uomini di Stato si aspettano: rettitudine, capacità decisionali, assunzione di responsabilità e iniziative, tali da poter far assumere alla nostra Nazione il ruolo che merita in ambito internazionale; quelle stesse qualità e gli stessi valori che le Istituzioni e quanti appartengono alle Forze Armate stanno, in questi mesi, mettendo in campo per aiutare i cittadini ad uscire quanto prima da questa pandemia”.

Alberto Porcu Zanda

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