Mercoledì 4 dicembre il Teatro dallarmadio porta in scena Alfonsina Panciavuota

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Mercoledì 4 dicembre alle 21 il Teatro dallarmadio porta in scena Alfonsina Panciavuota, spettacolo scritto e interpretato da Fabio Marceddu con l’ideazione scenica e la regia di Antonello Murgia, le scene e i costumi di Paoletta Dessì, la collaborazione drammaturgica di Francesco Niccolini e l’aiuto alla regia di Daniela Littarru. Le musiche originali sono composte da Antonello Murgia, le fotografie di scena di Francesca Mu e Davide Pioggia.

Lo spettacolo che ha ricevuto numerosi premi: il Premio del Pubblico e della Giuria dei Tecnici al Festival “Le voci dell’anima 2018”, con il Premio della critica al Festival della Resistenza 2019 al Museo dei fratelli Cervi Gattatico Reggio Emilia e con il Premio della Critica Ermo Colle 2019 a Parma, viene rappresentato di nuovo a Cagliari dopo la trasferta di San Marino.

Alfonsina Panciavuota è il racconto di una vita vissuta fra povertà e soprusi, in una Sardegna attraversata dalla guerra. Un inno agli ultimi, un corale a voce sola, quella di una donna che è tutte le donne che nei secoli hanno sopportato e sopportano in silenzio la subalternità imposta della loro condizione femminile, lasciando andare – quasi rassegnate colpevoli – la propria libertà di scegliere.

Questa è la storia di una donna. Una storia di violenza sulle donne. Una donna che è stata bambina. Una donna madre. Una donna che non ha contato nulla. Questa storia è la nostra eredità storica e sociale, la storia di Alfonsina, la storia di tutti.

In una Sardegna del secondo dopoguerra, alla crisi legata alla caduta del regime si aggiunge la crisi del sistema. In questo contesto si intreccia la tragedia personale di Alfonsina Panciavuota, classe 1932, l’ultima di nove figli, venduta a 10 anni come serva, al padrone della miniera, Caterino Spinetti, a servizio dalle sue tre sorelle. Quattro lunghi anni di soprusi e abusi che segneranno indelebilmente il resto della sua vita. Alfonsina porta sulle spalle tutto il peso di una memoria proletaria offesa, pronta a riscattarsi con dignità rituale e ancestrale. E l’attore, in scena, affronta la storia di quella che è stata una delle tante “pance vuote”, in una paziente e lenta ricerca di un personaggio capace di parlare direttamente alle coscienze di un pubblico che per la maggior parte non ha più ricordo di quando “i figli si vendevano come bestie” perché erano troppi, o di quando la terra e la casa erano gli unici beni capaci di rendere degni di rispetto, cittadini migliori di altri. Un feroce viaggio alla scoperta della parte in ombra della nostra società, raccontata tra bisbigli e sussurri. Quasi in punta di piedi.Nonostante la morsa dei denti degli ingranaggi della storia, della politica e dei falsi valori morali, Alfonsina riesce a trovare la forza per opporsi e tentare di cambiare il proprio destino. Si innamora di Efisio il minatore più bello del paese, il ribelle che poi sposerà.

“Fa che io non ti sogni mai”, urla una notte Alfonsina. Quando Alfonsina sogna, i suoi sogni si avverano sempre. E quella notte li sogna tutti: il padrone, le sorelle, il parroco, il mezzadro.

TeatrExma, stagione teatrale organizzata dal Teatro dallarmadio in collaborazione con il Consorzio Camù, giunta alla sua terza edizione, propone il prossimo appuntamento venerdì 13 dicembre con due spettacoli. Alle 20.00 la Compagnia Il crogiuolo presenta Memorie dal Sottosuolo di Giorgio Todde interpretato da Rita Atzeri e Barbara Sargiu. Il recital narra le vicende di Sofonbal e della sua bambina Zain, morte nel 316 A.C., rinvenute a Tuvixeddu ed esposte al museo archeologico di Cagliari. Si prosegue poi alle 21.00 con la Cooperativa La maschera e l’opera Grazia Deledda tra fantasia e realtà. Sul palco Rosalba Piras, Tiziano Polese, Anna Pia ed Enzo Parodo che cura anche la regia. Le musiche sono eseguite dal vivo da Tonino Macis. Un progetto teatrale dedicato alla premio Nobel nuorese, partendo dai suoi racconti meno conosciuti, ispirati ai fatti di cronaca e che recano in sé una doppia valenza: quella della testimonianza storica e quella della chiave poetica attraverso cui fatti e personaggi vengono presentati al pubblico.

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