Mobilitazione delle professioni Sanitarie. Superati in pochi giorni i 10000 iscritti nel gruppo FB

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Oggi è REALTÀ il gruppo Facebook di mobilitazione delle professioni Sanitarie, che nel giro di pochi giorni superati i 10000 iscritti.

Tutti professionisti stanchi, demotivati e demoralizzati da una società e da un sistema che non ne riconosce le competenze, la professionalità e l’importanza all’interno del SSN.

10000 Professionisti che gridano rispetto, considerazione e inclusione in un sistema che sempre più spesso li dimentica e li IGNORA e non ne ripaga le capacità in maniera adeguata.

Rivendicano stipendi ridicoli, che non ne gratificano ne le competenze ne tantomeno il rischio al quale sono esposti quotidianamente.

Uniti a gran voce rivendicano una posizione all’interno del SSN e un riconoscimento maggiore, e questa volta lo fanno come cittadini, professionisti e colleghi facendo forza solo sulla loro unione e sul rispetto che hanno per il loro lavoro e per quello dei colleghi facenti parte delle professioni sanitarie. Insieme hanno creato questo gruppo che si sta espandendo e moltiplicando a vista d’occhio mobilizzandosi con azioni semplici ma significative, senza aiuto di nessuno se non delle loro forze.

Azioni semplici, concrete e dirette:
– mail di massa inviate agli esponenti politici per richiedere di inserire gli emendamenti affinché venga modificata la legge di bilancio, che li vedeva e li vede esclusi,
– un flash mob per far conoscere tutte le 23 professioni sanitarie per dar voce e un viso alle loro professioni,
– dei sondaggi utili per far emergere le criticità e le necessità di ogni singola professione,
– incontri tematici in videocall sui temi più importanti da discutere…

Questo e altro ancora faranno gli iscritti a questo gruppo per raggiungere gli obbiettivi che hanno creato un malessere collettivo a tutti i professionisti sanitari, e non si fermeranno fino a che questo disagio non verrà colmato perché stanchi di essere invisibili e ignorati

https://www.facebook.com/groups/816707165849923/?ref=share

Comunicato stampa:

– Non era mai successo che così tanti professionisti sanitari si unissero in seno all’obiettivo MOBILITAZIONE contro l’art. 74 della bozza legge di bilancio 2021 per la quale sono poi stati presentati numerosi emendamenti sia da parte di esponenti politici del governo che della opposizione. Con il maggior carattere di essenzialità che possiamo utilizzare, procediamo con una carrellata di eventi che hanno portato il Sistema Sanitario Nazionale e Privato ad essere composto da figure multidisciplinari che, lato professionismo, sono stati raggruppati in Albi ed Ordini Professionali. Attualmente queste le professioni sanitarie provviste di ordini professionali:

Attualmente queste le professioni sanitarie provviste di ordini professionali:

INFERMIERE

INFERMIERE PEDIATRICO

OSTETRICA

TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO

TECNICO SANITARIO DI RADIOLOGIA MEDICA

TECNICO AUDIOMETRISTA

TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA

TECNICO ORTOPEDICO

TECNICO AUDIOPROTESISTA

TECNICO DELLA FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA E PERFUSIONE CARDIOVASCOLARE

IGIENISTA DENTALE

DIETISTA

PODOLOGO

FISIOTERAPISTA

LOGOPEDISTA

ORTOTTISTA-ASSISTENTE DI OFTALMOLOGIA

TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA’ DELL’ETA’ EVOLUTIVA

TECNICO DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA

TERAPISTA OCCUPAZIONALE

EDUCATORE PROFESSIONALE

TECNICO DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

ASSISTENTE SANITARIO

Tutte le altre professioni sanitarie sono state da poco ordinate e raggruppate in unico mega ordine professionale dei TSRM-PSRTP che comprende 19 professionalità.

L’evoluzione di tutte queste professioni nel tempo è stata piuttosto disomogenea fino a quando nel 2018 (legge 3 del 2018 LORENZIN) sono state finalmente ordinate le 19 professioni restanti non avendone la possibilità in precedenza perché non raggiungevano il numero legale per istituire Albi e successivi Ordini. Tutte queste professioni che non erano ancora state ordinate, oltre ad avere problemi legati all’abusivismo di esercizio di alcuni, talvolta senza titoli appropriati, trovavano ostacoli anche in base al trattamento economico che veniva regolato facendo riferimento a quello che si faceva per le altre figure professionali con problemi evidenti di equità di trattamento. Con la bozza di legge di bilancio attuale, quindi, era evidente che la nostra presenza dovesse avere valenza non soltanto contrattuale ma legislativamente riconosciuta con le stesse regole degli infermieri quando invece nell’art. 74 (ex 66 della prima bozza; ex 73 della seconda bozza) addirittura si citano indennità di specificità solo per gli infermieri tagliando fuori anche le professioni ostetriche e infermieri pediatrici oltre a tutte quelle neo ordinate. Noi tutti ora ci chiediamo perché ci debbano essere delle differenze fra professionisti e professioni sanitarie? Quello che gli addetti ai lavori sanno è che, se da un lato è aumentato il settore di competenza degli infermieri lato pazienti, è enormemente aumentato, dato il grande progresso tecnologico, anche per gli altri attori principali nei settori tecnico diagnostici della prevenzione e della riabilitazione. Le differenze contrattuali che sono emerse negli anni precedenti sono a nostro avviso semplicemente frutto di una maggiore ed efficace influenza nel potere di contrattazione a scapito di altre professionalità che non avevano ancora le necessarie tutele rappresentative. Siamo profondamente dispiaciuti dell’insistenza della federazione degli infermieri FNOPI che con questi ripetuti attacchi discriminatori non tiene in considerazione il fatto che ormai le altre professionalità trovano la loro giusta collocazione nell’automatismo voluto dalle stesse regole dei sistemi sanitari degli altri paesi, anche del settore privato, che vede operare tutti questi professionisti in complessi schemi multidisciplinari. Rigettiamo alla fonte vecchi schemi riguardanti vecchie regole rivendicate dalla FNOPI e ci auspichiamo che gli emendamenti facciano giustizia senza ulteriori ingerenze.

PS: vorremmo ricordare che attualmente le buste paga dei vari professionisti non sono tutte uguali e che, per gli infermieri (non presi come esempio a caso), prevedono già una indennità di specificità come voce tabellare che per altri professionisti non è menzionata, si tratta di pochi euro netti che creano già un distinguo piuttosto ingiusto ed è frutto delle vecchie contrattazioni.

Movimento PROFESSIONI SANITARIE UNITE

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