Il mondo è pieno di povertà, di disuguaglianze e l’incapacità a comprendere le sofferenze dei più deboli e disagiati, unitamente alla abitudine a voltare la faccia, è il segno di questi tempi.
Eppure l’art. 28 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo afferma che “ogni persona ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.”
Il riconoscimento del diritto alla solidarietà internazionale deriva direttamente dall’articolo 28 della Dichiarazione e dovrebbe contribuire a costruire una società migliore, basata sulla fraternità, la reciprocità, la giustizia sociale, l’equità e lo sviluppo sostenibile, che sono fondamentali per vivere in pace e armonia, come una famiglia umana.
Principi generali ed astratti purtroppo, che sono lettera morta per un mondo che è sordo agli interessi di chi soffre: è significativo in questo senso il report di Medici Senza Frontiere – Msf, che segnala come la Grecia membro dell’Unione europea rifiuti di fatto, cure essenziali a bambini gravemente malati.
Almeno 140 bambini sono bloccati sull’isola di Lesbo, fra cui alcuni neonati, senza le cure necessarie per contrastare malattie croniche, complesse e potenzialmente mortali. Cure specialistiche, come ad esempio per problemi di cuore, che né la clinica pediatrica di MSF fuori dal campo di Moria, né l’ospedale pubblico sull’isola, hanno la capacità di fornire a un numero così elevato di pazienti gravi.
“Negare a questi bambini l’accesso alle cure mediche – dichiara Tommaso Santo, capomissione di MSF in Grecia – è solo l’ultima misura cinica che va oltre ogni immaginazione”.
“Vediamo molti bambini colpiti da malattie, come gravi problemi di cuore, diabete o asma – dichiara Vittoria Zingariello, responsabile del team degli infermieri di MSF a Lesbo – costretti a vivere in rifugi di fortuna, in condizioni orribili e antigieniche, senza accesso a cure mediche specialistiche e ai farmaci di cui hanno bisogno”
MSF chiede al governo greco l’immediata evacuazione di tutte le persone affette da gravi patologie, dando la priorità ai bambini.
Sono storie tristi di bambini gravemente malati come Zahra*, che soffre di autismo, Abdul*, totalmente paralizzato ed epilettico, che non riesce più a dormire, e Mohamed*, con una grave malattia al cervello (* I nomi sono stati cambiati).
MSF sta discutendo con le autorità greche sul trasferimento dei bambini che necessitano di cure mediche urgenti ma – nonostante siano stati esaminati alcuni casi – ancora nessuno ha lasciato l’isola. La riluttanza del governo greco a trovare una soluzione rapida e sistemica per questi bambini, compresi alcuni neonati, non è solo vergognosa ma rischia anche di determinare danni irreparabili al loro stato di salute, se non di condurli addirittura alla morte.
Va ricordato che nel luglio 2019, il governo greco ha revocato l’accesso all’assistenza sanitaria pubblica ai richiedenti asilo e alle persone senza documenti che arrivano nel paese, lasciando oltre 55.000 uomini, donne e bambini senza possibilità di cura.
Da marzo 2019, i medici della clinica pediatrica di MSF, fuori dal campo di Moria a Lesbo, hanno visto più di 270 bambini con malattie croniche e complesse, fra cui problemi di cuore, epilessia e diabete.
MSF non è in grado di fornire trattamenti specialistici per queste patologie, che d’altronde non trovano risposte adeguate neanche presso l’ospedale pubblico sull’isola di Lesbo, incapace di assistere un numero così elevato di pazienti, oltre a non disporre di alcuni servizi specializzati.
Alberto Porcu Zanda