Musica, il ritorno di Alberto Sanna. Venerdì, al Teatro Massimo, la presentazione del progetto “Kalaritana”

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Rocker, cantautore, scrittore, cantante, polistrumentista. Ma non solo, Alberto Sanna, autore profondo e straordinario interprete degli eroi e dei simboli musicali di intere generazioni, ritorna sulle scene con un nuovo progetto musicale e letterario dal titolo “Kalaritana” prodotto da S’ardmusic e Abbà edizioni, inserito nel progetto triennale “Ritratti d’autore” cofinanziato dalla Fondazione Sardegna. Un’opera che ricorda un’istantanea fotografica, un fermo immagine lungo almeno quarant’anni: dai garages alle sale prova professionali, dalle innumerevoli partenze su un furgone sognando i Clash e Led Zeppelin, fino ai ritorni a casa alle prime luci dell’alba con la voglia di continuare a scrivere e suonare.

Organizzato dall’Associazione culturale Jazzino, in collaborazione con S’ardmusic, Abbà Edizioni, Terra de Punt, il progetto vede la produzione artistica dello stesso Alberto Sanna affiancato, come sempre, da Michele Palmas che ha curato anche il suono del disco. Tantissimi gli amici che hanno voluto dedicare un contributo e che accompagneranno Sanna in questo evento speciale: da Giacomo Serreli a Michele Pio Ledda, Francesco Abate, Gianni Zanata, Giuseppe Boy, Gaetano Marino, Emanuele Pittoni, Michele Atzori, Piero Marras. E ancora, Luca Lanzi, Paolo Bonfanti, Jono Manson, Pierpaolo Vacca, Francesco Moneti, Vittorio Pitzalis, Andrea Andrillo, Davide Sanna, Claudio Corona, Marco Argiolas, Gianluca Pischedda, Gianrico Manca, Rubens Massidda, Diego Milia, Silvano Lobina, Federica Parisi, Azzurra Parisi, Fabrizio Lai.

Un progetto ambizioso, che vede gli arrangiamenti musicali di Silvano Lobina, impreziosito dai numerosi contributi letterari e musicali frutto della stima che il rocker ha conquistato in lunghi anni. Un pellegrinaggio tra brani originali e passioni musicali, in grado di scandagliare il substrato culturale di almeno tre generazioni di sardi, raccontando l‘humus nel quale tanti giovani sono cresciuti.

“Considerata l’importanza che ho sempre riservato alla pratica delle covers, ho voluto raccontare in sette brevi aneddoti il mio incontro con ognuno degli autori dei sette brani che reinterpreto in questo album. Fa eccezione a questo schema il capitolo 1, che contiene il solo brano ‘Kalaritana’ che dà il titolo all’intero lavoro e la relativa poesia” spiega Sanna. Per ogni capitolo sono previsti uno o più ospiti musicali che si aggiungono alla band residente per la realizzazione dei brani. La parte letteraria è arricchita da un buon numero di contributi di scrittori sardi vicini al progetto artisticamente e umanamente. Le loro storie e i loro racconti si muovono in mondi vicini a quelli del rocker: affinità funzionali che saldano le storie raccontate, collegandole con il contesto generale dell’opera, quasi a voler dare vita a un’unica narrazione.

“Non mi è difficile immaginare un giovane organettista che la sera accompagna il gruppo di ballo del suo paese e la mattina dopo si spara i Nirvana a colazione. Non è forse quello che è successo ai giovani sardi dagli anni Sessanta in poi? … Ma allora qual è la nostra cultura? Semplicemente questa… Ibrida, meticcia, cosmopolita, arcaica ma contemporanea!”.

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