Nelle viscere della Sardegna i resti del più antico cervo dell’isola

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“In una cavità della Sardegna centrale è stato trovato il più antico progenitore dei cervi endemici presenti un tempo nell’isola”. Ne dà notiziaNational Geographic”, che aggiunge che “potrebbe rappresentare una nuova specie, nel filone evolutivo del genere Praemegaceros”.

La scoperta è stata fatta da un team del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’Università di Cagliari, guidato dalla geologa Rita Teresa Melis, con risultanze pubblicate sulla rivista “Quaternary Research”, dalla Melis insieme a Maria Rita Palombo (Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università La Sapienza di Roma), Bassam Ghaleb (Uqam, Università di Montreal) e dal geologo Serafino Meloni, a cui si deve la segnalazione. Le ricerche dell’evoluzione della grotta e dei resti di cervide sono state eseguite, con il permesso della Soprintendenza dei Beni Archeologici della Sardegna.

The National Geographic è una rivista mensile della National Geographic Society pubblicata in moltissimi Paesi del mondo, che – tradotta in 31 lingue diverse – può contare cinquanta milioni di lettori al mese.

L’articolo sulla prestigiosa rivista, firmato da Simone Repetto, accompagna i lettori alla scoperta dei luoghi in cui è avvenuto il prezioso ritrovamento, che secondo i ricercatori rappresenta “una novità assoluta, per quanto riguarda la storia evolutiva dell’antico cervo endemico della Sardegna”. Le conseguenze sulla datazione della specie sono tutte da leggere.

“Lo studio geologico e paleontologico dei resti fossili rinvenuti nella grotta di Fossu de Cannas di Sadali, segnalati da Serafino Meloni – spiegano le ricercatrici coinvolte nella scoperta – ha permesso di individuare l’antenato “dei cervi endemici (Megacerini)” presenti durante il Pleistocene ed estintisi all’inizio dell’Olocene”.

La grotta, il cui sviluppo è probabilmente iniziato circa 5 milioni di anni fa, presenta un evoluzione molto complessa caratterizzata da fasi di erosione e di deposito legate a cambiamenti climatici.

Le ossa del cervide sono state trovate nel soffitto di un angusto corridoio sottostante il pavimento di una piccola cavità da cui si accede attraverso una stretta fessura. I resti fossili si presentano inglobati in una concrezione calcare datata più di 450 mila anni fa. Tre specie di cervidi endemici, il cervide della grotta di Su Fossu de Canna, “Praemegaceros sardus” e “Praemegaceros” “cazioti”, di statura decrescente e con arti sempre meno snelli, si susseguono in Sardegna almeno dal Pleistocene medio fino all’Olocene antico.

Secondo Maria Rita Palombo, paleontologa dell’Università di Roma La Sapienza, i tratti morfologici e le dimensioni delle poche ossa dalla grotta SFC disponibili, indicano come questo cervide sia il più grande e il più arcaico tra i cervidi fossili sardi e probabile capostipite di questa linea evolutiva.

Il suo diretto discendente, “P. sardus”, la cui statura stimata intorno a 1.20, è noto da pochi siti, la cui età è compresa tra circa 470.000 e 300.000 anni fa. La specie più evoluta e di taglia minore (poco più di un metro alla spalla), “P. cazioti”, è la più comune ed ampiamente diffusa soprattutto durante il Pleistocene superiore, ma presente in Sardegna fino a 7000 anni fa.

L’antenato dei cervidi pleistocenici sardo, un grande cervo, della statura di circa 1.80 m al garrese, della tribù del Megacerini, probabilmente raggiunse il massiccio sardo-corso a nuoto durante una delle fasi glaciali che, alla fine del pleistocene inferiore, determinarono un marcato abbassamento del livello marino e una conseguente riduzione della distanza tra le coste insulari ed quelle continentali.

 

 

 

 

 

 

Un’immagine dei reperti trovati

Gli specialisti non sono in accordo su quale, tra i Megacerini presenti in Europa ed in Italia in quell’intervallo temporale, possa essere l’effettivo progenitore deilla linea endemica sarda.

Il cervide di Fossu su Canna potrebbe risolvere questo enigma, che per ora resta celato dalle massive concrezioni che ricoprono i resti della grotta.

Fonte: Unica.it  (Sergio Nuvoli)-Foto di copertina: Riproduzione del cervide sardo Praemegaceros, insieme al canide Cynotherium, entrambi generi endemici della Sardegna pleistocenica, immagine National Geographic

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