Un disegno fatto di continue sforbiciate, esternalizzazioni e precariato hanno reso più difficile la gestione dell’emergenza coronavirus anche in Sardegna. E nelle corsie dei presidi ospedalieri si rende quanto mai necessario il rafforzamento dell’esercito volto all’assistenza da integrarsi con il personale medico e infermieristico. Un nuovo trapianto nell’organico necessario nelle strutture che si ritagliano tra il capoluogo e l’area vasta del cagliaritano, vista la mancanza di professionalità in grado di sopperire ad alcuni vuoti nella pianta strutturale. Il presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco – che si è occupato della vertenza anche in qualità di vicepresidente della commissione regionale della sanità, ricoperta nella passata legislatura – auspica così una svolta sulla stabilizzazione degli operatori socio sanitari e dell’organico paramedico presente nei corridoi dei nosocomi. <<E’ necessario uno stop alla precarietà e una maggiore valorizzazione della figura professionale – spiega il responsabile dell’aula di palazzo Bacaredda, già ex vicepresidente della commissione sanità – Questa crisi ha palesato una crisi di carenza di personale, declassamento delle strutture ospedaliere e un sistema di non facile amministrazione. E’ quindi fondamentale un percorso volto alla stabilizzazione degli operatori socio sanitari>>. La finalità è inoltre quella di lavorare in equipe con le altre figure che assicurano i servizi nelle strutture assistenziali. <<Questa pandemia ci ha messo di fronte ad una sfida senza precedenti – conclude Tocco, che si è già impegnato per portare sul tavolo dell’assessore Nieddu le problematiche del comparto in questo momento di emergenza – con l’esigenza di attuare misure tempestive ed efficaci per sopperire ai bisogni dei cittadini. E’ necessario valorizzare il personale a tempo determinato che sta lavorando in questa fase di emergenza negli ospedali isolani, con il rinnovo del contratto e una stabilizzazione. Non solo diventa essenziale accelerare i meccanismi volti al reclutamento degli operatori socio sanitari inseriti nelle graduatorie del 2017, evitando i processi di precarizzazione infinita di queste figure>>.
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