Oristano – Approvate le dichiarazioni programmatiche in Consiglio comunale

0 0
Read Time:15 Minute, 36 Second

Con 13 voti a favore, 6 contrari e un astenuto il Consiglio comunale di Oristano ha approvato le linee programmatiche per azioni e progetti 2022-2027.

Il documento è passato con i voti a favore dell’intera maggioranza (3 consiglieri erano assenti), quelli contrari dei gruppi di minoranza (2 consiglieri erano assenti) e l’astensione di Sergio Locci (Aristanis).

I dubbi sulla presenza in aula dell’UDC, alimentati dalle tensioni sulla nomina del nuovo assessore ai servizi sociali e dall’assenza dello stesso gruppo nella scorsa seduta, sono venuti meno in apertura dei lavori quando all’appello tutti hanno risposto presente. 21 i consiglieri presenti (assenti giustificati Efisio Sanna, Fulvio Carboni e Pino Carboni) e seduta che è stata interamente dedicata alla discussione delle linee programmatiche, illustrate giovedì scorso dal Sindaco Sanna.

Il dibattito è stato aperto da Giuseppe Obinu (PD): “Oristano mi sembra tanto una città di tristezza, parafrasando lo slogan di un precedente sindaco di Oristano. Tristezza che inizia non ricandidando il sindaco uscente, prosegue con la candidatura del sue vice all’ultimo minuto per disperazione. Attorno a questa candidatura si è coagulata una coalizione senz’anima, dove stare in un partito o in un altro è indifferente è solo funzionale solo all’occupazione della poltrona libera. In queste dichiarazioni programmatiche manca Oristano e questa è la tristezza maggiore. Potrebbero essere le dichiarazioni di qualsiasi altro paese italiano. Non c’è sguardo verso, bambini, nuove generazioni, adulti, anziani, persone in difficoltà, impresa, cultura, sport. Sono dichiarazioni che denotano scarsa o nulla conoscenza della città. Gli oristanesi però vi hanno affidato la città e a noi ha dato il compito di vigilare e lo faremo senza sconti. L’Assessorato ai servizi sociali è drammaticamente importante, pe l’alto livello di povertà, disoccupazione e di disperazione giovanile della città, e voi non riuscite a mettervi d’accordo lasciando i problemi dei più fragili all’ultimo posto della vostra agenda”.

Francesca Marchi (Oristano più): “Sono passati 5 mesi da quando si è avuta notizia della composizione del nuovo consiglio comunale. Questi 5 mesi che hanno preceduto la presentazione delle linee programmatiche non sono stati una premessa incoraggiante della vostra idea di governo della città. Gli organi di stampa testimoniano i continui proclami su opere e lavori, puntualmente smentiti da altri componenti della maggioranza. Nel frattempo la città fa i conti con una crisi economica e sociale che nei prossimi mesi peggiorerà. Nei prossimi mesi, forse i prossimi anni, non saranno per niente semplici. La Caritas cittadina evidenzia l’aumento dei nuovi poveri, mentre CGIL ed Action aid collocano la provincia al terzo posto tra quelle con il minor numero di giovani che non studiano e lavorano. Non basta l’amore per il luogo in cui si nasce e si cresce, senza prospettive, senza programmazione non esiste futuro. Quello che sta accadendo in questi giorni non potrà certo riavvicinare i giovani alla politica. Ci aspettano anni di crisi ma anche di grandi opportunità come quelle del PNRR e il nuovo periodo di programmazione europea offrono un’occasione unica che non dobbiamo perdere. Siamo chiamati ad amministrare nell’interesse esclusivo della città e non per saziare egoismi personali o di partito. Bisogna avere il coraggio di rimboccarsi le maniche e di mettere da parte le beghe in maggioranza. Queste linee programmatiche però mancano di coraggio, sembrano fragili e indifese”.

Maria Obinu (PD): “Ci piacerebbe avere un confronto con la maggioranza, ma da 5 anni siamo abituati all’elettrocadriogramma piatto. Questa è un’amministrazione noiosa, anche le dichiarazioni programmatiche lo sono state. L’errore che il Sindaco sta commettendo perdendo il braccio di ferro con l’UDC lo pagherà caro: lo trasformerà in un sindaco dimezzato, ricattabile e alla mercè di tutti i gruppi. Ha dichiarato che avrebbe tolto la delega all’assessore Cuccu ed è ancora lì, a Franceschi ed è ancora lì. È un sindaco non credibile, che non ha coraggio, debole, un Don Abbondio, un vaso di coccio stritolato da chi è più forte. Questa è una politica brutta dove prevalgono gli interessi personali, dove c’è chi cambia partito come io cambio le scarpe. Oristano non merita uno spettacolo di questo genere e un sindaco senza coraggio. E se non cambia questa amministrazione non avrà vita lunga. Nelle dichiarazioni ha citato tante cose senza dire come intende realizzarle. La città è sporca e non basta dire che vogliamo una Oristano pulita e gioiosa. Sicurezza stradale: c’è scarsa illuminazione e scarsa visibilità e per questo capitano gli incidenti. Torre Grande vive un progressivo declino. Sport: può essere il volano per il rilancio turistico della città, soprattutto a Torre Grande. Il voto su queste dichirazioni e un 3 e mezzo”.

Gianfranco Porcu (PSDAZ): “Il Sindaco in queste dichiarazioni programmatiche ha saputo cogliere i suggerimenti e le indicazioni del programma che ci ha portato a vincere le elezioni. Il Psdaz si riconosce in queste linee e si impegnerà per tradurle in pratica. Si parla di inclusione che significa dare a tutti i cittadini pari opportunità. Nel documento tutti gli obiettivi di mandato sono condivisibili, ma parlando di inclusione la fruibilità delle vie pedonali oggi è una grave criticità e diventa un obiettivo che spicca fra tanti. Riduzione al diritto all’accesso alla vita sociale per le condizioni di strade e marciapiedi non è accettabile. Migliorare la viabilità, l’illuminazione pubblica e la rete di trasporti è dunque condivisibile. Promuovere decoro urbano e verde urbano sono obiettivi sfidanti. A questa maggioranza spetta il compito di dimostrare con azioni concrete che l’attenzione verso l’ambiente non ha colore politico. Personale dell’ente: occorre curare il motore dell’ente, altrimenti non si va da nessuna parte. Dichiariamo il nostro sostegno politico al sindaco che in questo inizio di consiliatura ha saputo mantenere aperto il dialogo con tutti. In politica si assiste troppo spesso ad atteggiamenti muscolari che alcuni ritengono più efficaci per il raggiungimento dei propri obiettivi rispetto al lavoro di squadra che invece garantisce il miglior risultato che si ottiene quando tutti i giocatori contribuiscono”.

“Queste sono linee programmatiche ben fatte che evidenziano profonda conoscenza della città e dei suoi problemi – ha detto Vincenzo Pecoraro (UDC) -. Il nostro voto è positivo. Ci piace l’attenzione all’ambiente. È doveroso il rilancio economico del centro storico per ripopolarlo con incentivi per chi vi si vuole trasferire o avviare una nuova attività, specie botteghe e attività artigianali e bed £ breakfast. Va rivisto il piano urbano della mobilità e data grande attenzione all’urbanistica che è centrale per la città. Ci vuole un piano che rilanci la storia degli Arborea e bisogna uscire dalla mono cultura della Sartiglia, un grande progetto di per i giovani che passi dalla valorizzazione delle centrali educative. La vivibilità di una città è data dalla qualità dei suoi servizi pubblici. Bisogna incidere nei servizi sociali a supporto delle famiglie, degli anziani e dei disabili. Le attività sportive, in passato fiore all’occhiello della città, oggi sono abbandonate allo sforzo eroico di pochi volontari. Bisogna creare le condizioni per associazioni temporanee tra le organizzazioni sportive, anche con coinvolgimento delle scuole. Abbiamo bisogno di riprendere a produrre ricchezza e servizi e il Comune deve promuoverli. Su Torre Grande occorre una strategia complessa affidata al piano particolareggiato, soprattutto in chiave urbanistica, occorre definire piano urbano del litorale”.
Pecoraro ha concluso toccando anche i temi politici: “Voteremo le dichiarazioni programmatiche e daremo la fiducia che meritano, ma son saremo i servi sciocchi di questa maggioranza. Abbiamo le nostre idee e vogliamo incidere nella città e sul suo futuro. Questo significa avere i nostri assessori, non uno o due ma quanti ci spettano. Non ci piace chi butta benzina sul fuoco, chi entra a casa d’altri e vuole mettere dei diktat su questo o quell’assessorato. Non ci piace chi tradisce e ci pugnala alle spalle. Le campagne acquisti sono state fatte anche da altri compagni di cordata che si spacciano per puri e candidi, li aspettiamo a Canossa. Sui grandi temi bisogna andare uniti e questa è un’apertura anche alla minoranza”.

Carla Della Volpe (Oristano più): “Le dichiarazioni programmatiche rappresentano un fatto importante per una nuova amministrazione, fissano gli obiettivi che una maggioranza vuole perseguire. Sono state presentate in un’aula mezza vuota, dove la maggioranza non avrebbe avuto neanche il numero legale se l’opposizione non avesse avuto la responsabilità necessaria per garantirlo. Non è stata uno spettacolo edificante. In questi mesi abbiamo assistito a litigi, cambi di partito, minacce di ritiro di deleghe. Mi sembra che si sia parlato poco di idee e progetti e molto di incarichi da spartire. Pur di vincere le elezioni vi siete messi tutti insieme e questo è il risultato. Le dichiarazioni mi sono sembrate un compitino, il minimo sindacale. Qual è la riorganizzazione che si vuole dare per il PNRR, siamo in grado di sviluppare progettualità, di offrire visione alla città e al territorio che ci sta intorno? Dovremmo avere ruolo guida, essere promotori di idee e progetti. Questo è un tempo di straordinarie opportunità, siamo in grado di coglierle? Io credo che non siate in grado. Il vostro comportamento conferma che non avete la capacità e la volontà di volare alto, di avere una visione che non vediamo perché non c’è”.

Umberto Marcoli (Oristano più): “Questo documento rappresenta il faro di tutta la legislatura. Arriva con grande ritardo, dopo 110 giorni dalla proclamazione degli eletti. Arriva in un’aula dove mancava un intero gruppo di maggioranza e questa mi sembra una sfiducia. Le dichiarazioni programmatiche mi hanno ricordato quelle di fine mandato del Sindaco Lutzu di cui Sanna era vice sindaco. La continuità amministrativa fa crescere la città, non il contrario. Mi sarei dunque aspettato di cogliere elementi di continuità. Credibilità verso i cittadini è totalmente persa dopo quanto successo in questi giorni. E questo avviene in un contesto di grande crisi fotografata dai dati statistici: c’è una costante riduzione del numero di studenti in tutte le fasce, calo dei lavoratori, delle imprese, delle nascite. Questa è una città in forte decrescita. Il Comune non ha potere sulle politiche del lavoro, ma ha una grande responsabilità nell’investimento pubblico che rende la città attraente verso i privati, le famiglie e le imprese e quindi nel creare le condizioni per innescare processi positivi. Oristano città leader del territorio? Siamo sempre a traino degli altri. Capoluogo? C’è un totale disinteresse verso la provincia che è commissariata da anni. Emerge una situazione impietosa che necessita di un’azione forte, decisa e immediata. Non si può rimanere legati ai desideri e alle esigenze di singole persone. Non possiamo essere soggiogati da una maggioranza che pensa solo a sé stessa. Le linee programmatiche sono vuote di contenuti, di visione e di azione politica”.

Francesco Federico (Oristano democratica e possibile): “È la prima volta che un documento viene presentato semplicemente con una ventina di slide, un elenco di cose senza una spiegazione di come i risultati vogliono essere raggiunti. La debolezza politica del sindaco, della maggioranza e della città, la manifesta la situazione che si è creata. Ci aspettavamo molto di più da questo passaggio. Gli accadimenti di questi mesi derivano anche dal periodo pre elettorale. Le linee programmatiche sono un documento minimalista da cui non emerge una visione della città. Attendiamo il DUP e il PIAO per capire come intende affrontare e risolvere i problemi della città. I conflitti in atto nella maggioranza riguardano l’assessorato più importante della città per il momento di crisi che vive la città. Ma sui servizi sociali non si gioca. Ci sono problemi che vanno affrontati. Nelle dichiarazioni mancano anche i passaggi politici. Il primo atto che il Sindaco avrebbe dovuto fare sarebbe stato andare a Cagliari a battere i pugni sul tavolo dell’Assessore regionale alla Sanità”.

Gian Michele Guiso (PSDAZ): “Non posso condividere molti degli interventi fatti che non sono stati centrati sulle linee programmatiche, ma su valutazioni politiche. E certi termini sono stati usati con leggerezza (stoccafissi, noiosi, morti cerebralmente) e non sulle linee programmatiche. Giudizi sull’identità politica, su chi ha vinto le elezioni e su chi ci ha votato. Le linee programmatiche contengono tanti elementi, proposte e obiettivi. Su questi ci dovremmo confrontare, trovando un obiettivo comune. Il nostro è un diudizio positivo sulle linee programmatiche”.

Giuliano Uras (Sardegna 20venti): “Le dichiarazioni programmatiche devono fotografare gli intenti di un’amministrazione per una legislatura, ma non possono certo essere esaustive. D’altro canto se fossero state troppo ampie sarebbero state giudicato un libro dei sogni. Avvicinare i cittadini alla politica dovrebbe essere la missione di chi si sente in colpa di averli fatti allontanare, a destra come a sinistra. Fare il consigliere comunale per molti è diventata una promozione sociale, un modo per distinguersi, ma spesso alle spalle di questa sana volontà manca una base culturale politica. Il centro destra per la prima volta si presenta unito ed è naturale che ci sia un certo rodaggio. Per amministrare non basta avere una coalizione che vince, ci vuole altro per governare. Oggi forse stiamo pagando lo scotto di una giunta molto giovane. Diamole un po’ di spazio e di fiducia. Noi vogliamo una città che memore del suo retaggio ci proietti nel futuro. E mai come questa volta abbiamo la possibilità di avere le risorse necessarie. E allora sì che bisogna avere un’idea chiara della città e per questo bisogna aprirsi anche alle opposizioni, alle categorie, al tessuto cittadino e alle sue istanze. Avere molti soldi è un vantaggio, ma anche un pericolo enorme. Attrezziamoci quindi visto che ancora non abbiamo sportello Europa e un pool serio articolato per il PNRR”.

Gianfranco Licheri (Riformatori): “Centralità di Oristano: nella passata amministrazione si è cercato di riallacciare i rapporti con gli altri centri del territorio e i risultati si sono visti con la Programmazione territoriale, i progetti approvati e le risorse che sono arrivate. Credo si debba cercare continuità territoriale con Cabras e Santa Giusta, è inutile parlare di Europa se non riusciamo a fare sistema nel territorio, neanche a raggiungere livelli minimi di abitanti (50 mila) per accedere a una serie di opportunità. Con Pinqua e la qualità dell’abitare abbiamo affrontato tematiche importanti come ambiente, casa, energia, mobilità lenta. Abbiamo avuto oculatezza e visione per le frazioni con un programma di ampio respiro. Non accetto le accuse di mancanza di visione. Lo dimostrano progetti come il Pinqua, la rigenerazione urbana e non solo quelli, a Torre Grande con l’investimento della IVI petrolifera e con gli altri progetti in corso, lungomare, porticciolo. Sull’urbanistica – come si fa a dire che manca visione quando programmiamo rivisitazione del PUC che ha 15 anni e puntiamo alla riduzione consumo del territorio. Piuttosto occorre dare gambe ai progetto con un ufficio attrezzato per la programmazione del PNRR”.

Sergio Locci (Aristanis): “Facciamo i conti con una carenza cronica del personale dell’ente. Esiste il problema delle gestioni, perché non basta fare le opere, bisogna farle funzionare. Nelle dichiarazioni programmatiche non se ne parla. Questa è la Oristano di adesso e si sarebbe dovuto partire da questo. Non è facile governare una coalizione così composita, dobbiamo mettere insieme una politica condivisa. Io non posso votare queste dichiarazioni, questo non è il mio programma, non sono i bisogni che ho raccolto durante la campagna elettorale. La politica è interpretazione dei bisogni e proposta di soluzioni e su questo non abbiamo le stesse idee. Io non vedo il sogno di una città. Le linee programmatiche sono politiche e amministrative che si traducono in operai che intervengono in cose semplici come aggiustare un marciapiede. Sindaco non sia sordo alle proposte della minoranza, questo è un momento topico per la città. Occorre unire le migliori energie, ci ascolti. Ascolti la sua maggioranza, faccia sintesi, ma guardi sempre all’interesse superiore della città”.

Paolo Angioi (UDC): “Una coalizione unita è il progetto a cui ho creduto tanto e la maggioranza c’è. Dagli anni ’90 assistiamo a un’inversione di tendenza in città, una decrescita da attribuire a una molteplicità di motivi non solo locali. Per invertire la rotta Oristano deve guardare oltre i piccoli litigi. Abbiamo vinto le elezioni con una grande coalizione, è stata un’operazione coraggiosa, lo stesso coraggio che dobbiamo avere oggi con le dichiarazioni programmatiche. Se vogliamo invertire questo trend negativo dobbiamo rinforzare il sindaco”.

Massimiliano Daga (PD): “Non vedo un sogno in queste dichiarazioni programmatiche che arrivano in aula dopo 5 mesi dalle elezioni. Da parte nostra c’è un atteggiamento di collaborazione come spirito di servizio per i cittadini. Il primo banco di prova è l’accoglimento della nostra proposta per l’istituzione dello sportello Europa”.

Nella replica il Sindaco Massimiliano Sanna ha sottolineato la “corrispondenza tra il programma elettorale missioni e obiettivi. Sono il primo step tra programmazione e pianificazione. Mi sono presentato agli elettori perché amo questa città, la mia città. Negli ultimi cinque anni ho lavorato con dedizione e passione, mi sono speso senza risparmiarmi e questo forse mi ha procurato un consenso importante. I miei toni sono pacati e forse questo è apprezzato dalla città. Oggi sono qua per proseguire questo percorso, migliorando le cose pur nelle difficoltà a tutti note. Stiamo costituendo ufficio PNRR con 11 componenti e sportello Europa. Dopo la pandemia stiamo affrontando un ‘altra grande emergenza: il problemi energia. Dall’analisi bilancio la situazione è grave, ma stiamo lavorando per soluzioni, soprattutto per i prossimi anni, per il 2023, 2024 e 2025”.
“Il mio obiettivo è lavorare collaborando con tutti – ha proseguito il Sindaco Sanna -. Abbiamo iniziato un percorso di confronto e di collaborazione. Ci siamo confrontati con associazioni di categoria per un tavolo di concertazione, avviata collaborazione con associazioni di volontariato. Occorre programmare in maniera adeguata. Mi piacerebbe velocizzare e anticipare i tempi, ma non sempre è possibile. Gli assessori si stanno adoperando costantemente. I cittadini ci rappresentano le loro difficoltà economiche, la mancanza di lavoro. Noi dobbiamo creare le condizioni per una crescita economica, partendo dal turismo e quindi da Torre Grande. Dalla storia che deve essere valorizzata per attualizzarla in chiave moderna e far crescere la città. Le linee programmatiche sono l’inizio di un percorso di un progetto. Vorrei partire dall’ordinario. Ci sono strade da rifare? È vero, ma in molti casi sono strade dove non si interviene da 40 anni. Per rifarle servono le risorse, le abbiamo chieste e ci stiamo lavorando”. “Oggi – ha concluso il Sindaco – ci sono le condizioni per ottenere risultati importanti, a patto che siamo uniti e che ci sia la collaborazione di tutti. E vorrei precisare che non ho mai detto che avrei ritirato le deleghe ad alcun assessore. Ho detto però che le dichiarazioni vanno votate, in maniera compatta, perché sono l’inizio del nostro percorso”.

print
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *