Oristano – Fino al 9 maggio al Museo Diocesano Arborense la mostra “Via Crucis”

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L’esposizione offre alla comunità sarda un momento di meditazione spirituale e di preghiera attraverso la nuova mostra Via Crucis dell’artista Nicola Filia. Attraverso le sue sculture vengono ripercorsi simbolicamente gli ultimi momenti che hanno condotto Cristo in croce.

Oristano, in memoria di una solida storia di figuli, accoglie con favore la nobile arte della ceramica che per mano di Filia interpreta, con delicata intimità introspettiva, i quattordici momenti del calvario. Circa 50 opere, tra gesso, ferro, ceramica e legno, ci accompagnano in un laboratorio di riflessione in cui è possibile ricercare una nuova prospettiva di senso, che, come in un viaggio, attraverso la sua forza latente, ritroviamo grazie alle forme indefinite, migliore rappresentazione di tutta la nostra incompiutezza e del nostro essere finiti. Simmetricamente con la narrazione del cammino al Golgota, l’artista ricompone così attraverso la velocità e la precisione del gesto che vibra nella creta, la forza e l’intensità di momentanei e inesplorati stati d’animo.

L’invito ultimo è quello di nutrirsi di umanità che, attraverso la bellezza, la preghiera, l’ascolto e l’incontro, è possibile esperire anche grazie alle meditazioni formulate dalle donne che operano nel sociale, nel comparto sanitario, religioso e culturale e collocate in ogni stazione della Via Crucis.

La mostra sarà aperta al pubblico da venerdì 12 marzo dalle 17.00 alle 20.00.

Fino a nuove diposizioni ministeriali sulle aperture museali, il museo sarà visitabile il martedì dalle 10 alle 13, il mercoledì e il giovedì dalle 17 alle 20 e il venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

Nicola Filia, nasce a Carbonia nel 1975, studia all’Istituto d’arte Carlo Contini di Oristano.
Intraprende gli studi universitari, che lascia per dedicarsi alla ceramica: dal 2002 al 2016 disegna e realizza oggetti per B&B Italia. Negli stessi anni tiene inoltre lezioni e workshop sul design degli oggetti in ceramica presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
Fra le sue principali mostre le personali Un Bosco di Alberi Bianchi, a cura di Cristiana Collu, Museo Man, Nuoro 2008, Temporary City, a cura di Paola Mura e Efisio Carbone, Centro d’Arte e Cultura il Ghetto, Cagliari 2018, la collettiva On Flower Power, a cura di Martì Guixè, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 2019, Megalòpolis, a cura di Paola Mura e Baingio Cuccu, parco archeologico Nuraghe Losa 2020/2021.
La sua installazione Un Bosco di Alberi Bianchi ha vinto il Premio internazionale Un Bosco per Kyoto nel 2015 ed è in mostra permanente al Museo E.A. Martel – PAS di Carbonia.
Le sue sculture fanno parte di prestigiose collezioni private, nazionali e internazionali.

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