Oristano piange la scomparsa di uno dei suoi più rappresentativi uomini di cultura

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Dopo una devastante malattia, alle 2 del mattino dell’otto agosto, si è spento il decano dei giornalisti oristanesi, Beppe Meloni, uomo di cultura e autore di numerosi libri su Oristano.

Il 9 agosto scorso, nella Chiesa di San Francesco, alle ore 16  Monsignor Paolo Atzei ha celebrata la Messa Corpore presente, per rendergli l’ultimo saluto. Attimi di intensa commozione, si sono avuti al termine della funzione funebre, quando Pino Porcu ha letto la lettera di addio di Beppe Meloni.

Nei primi Anni Cinquanta, giovanissimo, inizia l’attività giornalistica come corrispondente del Tempo di Roma, ma collabora anche col giornale cattolico Il Quotidiano Sardo, fondato in città nel 1947 dall’arcivescovo Giuseppe Cogoni e diretto da Mariano Pintus, deputato democristiano gallurese. Firmatario nel 1955 con l’on. Antonio Segni, della prima proposta di legge per la istituzione della Quarta provincia sarda con capoluogo Oristano.

Il Quotidiano Sardo, ebbe vita breve e travagliata. Alla scomparsa di monsignor Cogoni, fu trasferito a Cagliari dove cesso le pubblicazioni nel 1958. Nella stagione cagliaritana, il giornale fu diretto da monsignor Giuseppe Lepori e da Raniero La Valle, negli anni Ottanta senatore della Sinistra Indipendente.

Nel 1956, Beppe Meloni inizia a fare l’addetto stampa dell’Ente Flumendosa a Cagliari, ma subito dopo viene assunto al Credito Italiano di Oristano, dove rimarrà sino al pensionamento avvenuto nel 1994.

Per oltre venti anni ricopre anche incarichi di alta responsabilità nel settore sindacale, sia a livello regionale e sia a livello nazionale. Nei primi Anni Settanta, in città fonda il sindacato bancari della FIDAC-CGIL, di cui è stato a lungo segretario regionale, oltre ad aver rappresentato i bancari della Sardegna a Roma, nel direttivo nazionale della FIDAC.

Dal 1980 al 1984, è stato anche segretario della Camera del Lavoro di Oristano.

Nel 1995, su designazione del Presidente della Giunta Regionale, viene nominato Commissario Straordinario dell’Ente Provinciale del Turismo di Oristano e in questa veste contribuisce alla creazione della nuova sede dell’Ente, nella vecchia casa Sanna-Randaccio in piazza Eleonora.

Orfano di entrambi i genitori sin dalla tenera età, Beppe Meloni si è formato all’Istituto Canopoleno di Sassari, nei difficili Anni ’40, tra il fascismo e la guerra, dove ha frequentato le scuole, ma ha avuto sempre un attaccamento profondo per Oristano, l’ha sempre difesa e valorizzata, anche con le sue numerose pubblicazioni.

Tante le sue opere monografiche, che riportano vicende del passato e storie di personaggi che hanno dato lustro aa Oristano e al suo territorio.

Beppe Meloni, dopo la pensione, torna alla sua passione giovanile e riprende l’attività giornalistica, prima come redattore del mensile La Provincia di Oristano e successivamente con La Nuova Sardegna, dove ha tenuto una rubrica settimanale, Amarcod Novecento.

Dopo qualche anno. Inizia una collaborazione anche con L’Unione Sarda, dove ha curato una rubrica settimanale fissa, Piccola Città, su fatti e personaggi della Oristano del passato.

Dal 2015, sino a pochi mesi fa, Beppe Meloni ha collaborato intensamente anche con alcune testate online scrivendo numerosi articoli e curando una rubrica fissa sulla Oristano del passato e del presente.

Gian Piero Pinna

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