Partito Socialista Sardo, domani a Cagliari la conferenza programmatica

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La “carta d’identità” del Partito Socialista Sardo che vuole affrontare con proposte nuove il tempo delle prossime elezioni regionali per un socialismo umanitario, sensibile al clima, all’agricoltura, ai temi del lavoro e riportare lo sguardo nelle zone interne dell’Isola. Per incentivare occupazione e giustizia sociale, il partito si riunisce, obiettivo principale la costruzione di un programma riformista per contrastare l’immobilismo, la sfiducia nel futuro e il populismo.

I punti salienti della visione futura per la Sardegna il PSI li mette nero su bianco alla vigilia della sua conferenza programmatica e organizzativa convocata per il 4 febbraio 2023 alle ore 10,00 nella sala riunioni dell’Hotel Holiday Inn di Cagliari.

L’isola, le tante sfide aperte e quelle che deve ancora da affrontare, come assicurare un futuro ai suoi giovani, l’ambiente, il regionalismo, il lavoro e le crisi nei campi, nell’industria e nei paesi dell’entroterra, l’isola che ha bisogno della forte unità di tutte le forze. Con questo spirito nasce la conferenza programmatica del Partito Socialista, un’occasione per richiamare tutte le forze socialiste, ambientaliste, autonomiste e civiche e metta insieme le grandi competenze presenti in ogni campo per rappresentare un elemento di indubbia forza e novità politica.

“Scriviamo insieme il programma per affrontare questa fase certamente complessa ma anche ricca di spinte innovative e collaborare con la coalizione che si candiderà alle prossime regionali, per il ruolo e il peso che ha l’Isola nel Paese – fa sapere il segretario regionale Gianfranco Lecca –  è questa un’occasione per costruire convergenze in grado di raccogliere la volontà di quanti si battono, per una Sardegna più bella, più giusta, più accogliente, con più diritti. Una regione che sappia affrontare la crisi economica, dei valori sociali e ambientali e ragionare su un nuovo modello produttivo lottando per cambiare profondamente un futuro che sembra segnato dalla recessione, dalla globalizzazione e dalle politiche di austerity che questi tempi c’impongono”.

I temi della emergenza ambientale, il sogno di una Sardegna biologica, la scelta dell’autonomia nella sanità, il ruolo valorizzato per gli ospedali periferici, la scelta di sviluppo in agricoltura per un allontanamento dalle mere prospettive assistenzialiste, il tema del lavoro con le politiche di rifinanziamento delle produzioni tipiche locali, le proposte di defiscalizzazione per la nascita d’imprese nella Sardegna dell’interno culla delle radici isolane. Per mettere in fila questi e tanti altri temi il PSI sardo mette nero su bianco le proposte concrete che potrebbe liberare energie, dare nuovo senso e valore alla politica come strumento e mezzo per rispondere ai bisogni dei cittadini, favorendone la partecipazione, il partito chiede disponibilità e umiltà alle future coalizioni, elementi essenziali per ricostruire anche la funzione dei partiti. L’appello è quello di non far prevalere le ragioni di parte, ma di unità e lavoro comune affinché attraverso il confronto più aperto e persino critico, possa emergere la responsabilità di costruire una proposta che sappia parlare alle persone.

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