Pensioni, scatta la trattenuta per un recupero del 2015

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Non sarà un 2017 facile per i pensionati. Da un lato c’è il cambiamento del calendario dei pagamenti che, come annunciato dall’Inps, darà il via all’erogazione del denaro il primo giorno utile del mese e non più il “primo bancabile” come previsto dal decreto legge del 21 maggio 2015, dall’altro invece arrivano i dolori:

da febbraio scatta una trattenuta sull’assegno. Di fatto l’Inps bloccherà lo 0,1 per cento della pensione annua. Il motivo è chiaro: l’istituto di previdenza sociale incasserà la differenza tra l’inflazione programmata, prevista allo (0,3 per cento) e quella effettiva che di fatto invece è stata stimata allo 0,2 per cento per l’anno 2015. L’istituto dunque avrebbe versato più di quanto dovuto nelle tasche dei pensionati. E adesso si riprende i soldi. L’importo da restituire sarà esiguo, ma in tempi di crisi non farà piacere ai pensionati. E la richiesta dell’Inps che procederà con la trattenuta dal 2017 ha già scatenato la reazione dei sindacati: “In questo modo – sottolinea il sindacato dei pensionati della Cgil – tutte le pensioni avranno una perdita di valore. Nel caso di una pensione al minimo la perdita sarà di 6,50 euro all’anno e di 13 euro per una da 1.000 euro. Cifre che possono sembrare di poco conto ma che sulle pensioni basse per le quali qualche euro in più o in meno al mese fanno la differenza”

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