Plaja Limpia, progetto spiagge pulite

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La plastica è un prodotto che non esisteva in natura, è frutto del ‘progresso’ dell’uomo: si è passati dai 2 milioni di tonnellate prodotte nel 1950 agli oltre 400 milioni di tonnellate nel 2015.

Il 90% della plastica che si accumula, raggiunge il mare e già adesso ne siamo sommersi; nel 2050, come riportato in un rapporto pubblicato dalla fondazione Ellen Mc Arthur, negli oceani nuoteranno più bottiglie che pesci.

Si tratta di un inquinamento ormai fuori controllo, che significa morte certa dell’ecosistema globale: gli studi a livello mondiale sul punto, sono innumerevoli e tutti portano a risultati allarmanti in ordine agli effetti devastanti delle micro-plastiche sui geni, cellule e tessuti degli organismi marini: le plastiche non solo danneggiano irreversibilmente l’ecosistema marino ma sono determinanti quanto deleteri per la salute umana; le micro particelle in plastica finiscono per essere ingerite dagli organismi marini per tornare poi in circolazione sulla terraferma sotto forma di pescato che noi troviamo sulle nostre tavole.

Adesso è il momento della educazione alla cultura della sostenibilità, bisogna promuovere una maggiore consapevolezza sui temi ambientali, accorre ripensare al modo di utilizzo delle plastiche, imparare a conoscerne le caratteristiche di impiego, le alternative esistenti e le conseguenze della dispersione in natura.

E sopratutto bisogna armarsi di pazienza e pulire perchè, senza retorica occorre iniziare dal basso, creare consapevolezza ed educazione alla ecologia, armarsi di coraggio e metterci facce ed impegno: questo è l’obiettivo alla base di ‘Plaja Limpia’ bellissimo progetto del Gruppo Assoraider Cagliari 24 “Pellicano del Cimone” che ha mobilitato tutti gli iscritti per una ‘caccia’ ai rifiuti ed alle plastiche.

Il 9 giugno scorso l’appuntamento sulla strada ex S.S. 195, litoranea della costa sud che da Cagliari porta fino a Chia e Teulada, è stato alle prime luci del giorno: “Intanto abbiamo scelto la spiaggia di Giorgino perchè in questa località, forse ancora di più da quando sono stati costruiti i moli del porto canale, tendono ad accumularsi molti rifiuti – spiega Nicola Enardu – Eravamo circa una ventina, tutti determinatissimi, armati di buste, pinze, guanti; con buona volontà abbiamo speso la nostra mattinata alla raccolta e differenziazione della spazzatura trovata, oltre alle molte buste e bottiglie di plastica sulla spiaggia, abbiamo poi ripulito anche una delle tante piazzole lungo strada, stracolme di svariati tipi di rifiuti”.

“Era da un po’ che pensavamo ad un evento di questo genere – racconta Claudia Farigu – e dopo aver chiesto varie autorizzazioni all’Ufficio d’Igiene del suolo del Comune e dell’Autorità Portuale di Cagliari, siamo riusciti a concretizzare la manifestazione; per pubblicizzarlo – prosegue Claudia – abbiamo realizzato anche due video, dove con ironia si affrontava la problematica dell’inquinamento del mare e delle spiagge; alla fine eravamo veramente stanchi ma soddisfatti e sicuri di aver dato un piccolo ma importante contributo alla causa, perchè come ha detto il fondatore dello scoutismo, bisogna lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato”.

Pensare a un mondo senza plastica non è utopia, siamo ancora in tempo, basta impegnarsi ad una svolta epocale di sensibilizzazione e consapevolezza sulla tutela dell’ambiente con la scelta, da qui in avanti, di comportamenti e politiche globali ecosostenibili.

Alberto Porcu Zanda

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