Polizia di Stato offesa: agenti come maiali nel videoclip di Gianna Nannini

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“L’aria sta finendo” la nuova canzone di Gianna Nannini, che sta scalando le classifiche, ha fatto irritare la Polizia, e il motivo è legato alla rappresentazione dei poliziotti che vengono rappresentati  con la faccia da maiale nel video. 

“Crediamo che la cantante Gianna Nannini farebbe bene a scusarsi subito con i poliziotti italiani”, così Vincenzo Chianese, Segretario generale di ES Polizia. “Un’animazione – dichiara Chianese – che offre, soprattutto ai più giovani, una rappresentazione offensiva dei servitori dello Stato, raffigurati come maiali intenti a picchiare selvaggiamente inermi persone di colore mentre sono a terra”.

Così su Instagram la cantante lancia il suo messaggio in merito alle proteste portate avanti dal sindacato della Polizia: “Non posso credere che una canzone d’amore come ‘L’aria sta finendo’ scateni tutto questo odio. La musica ha i suoi messaggi e così i video che li rappresentano.  L”Arte’ è uno stato indipendente. Nessuno di noi, e me per prima sia chiaro, vuole offendere la polizia e chi rischia ogni giorno la propria vita, ma nemmeno vogliamo che un altro essere umano abusi del proprio potere”.

“Purtroppo – aggiunge la cantante – siamo tutti a conoscenza di tragici episodi in cui è capitato, vedi il caso di George Floyd negli USA. È per questo che nel video alcune istituzioni vengono raffigurate, per esempio, con volti di maiali e non di persone: proprio per evidenziare forme di potere degenerate e non umane. Love and peace sempre. Gianna”.

Es Polizia: bene chiarimenti ma fa altra gaffe – “Ieri avevamo chiesto alla Nannini di spiegare che il video che raffigura i poliziotti come maiali non era pensato con riferimento alla Polizia italiana ed apprezziamo quindi che, oggi, l’artista abbia chiarito che non intendeva ‘offendere la polizia e chi rischia ogni giorno la propria vita’ e che la clip ‘pensava’ ad episodi avvenuti in realtà negli USA”. Così Vincenzo Chianese, Segretario generale ES Polizia, che aggiunge: “La storica artista fa però torto alla sua e all’altrui intelligenza quando afferma di non poter credere che una canzone d’amore scateni tutto questo odio, ben sapendo che nessuno si sogna di odiarla e che il problema non è affatto la canzone, bensì un video oggettivamente sbagliato”. “Invece proprio la clip può incitare davvero all’odio” chiarisce il sindacalista, che aggiunge “il messaggio che rischia di passare attraverso il video, molto più ‘politico’ che artistico, è senza dubbio negativo e ci saremmo aspettati anche delle scuse per l’equivoco e i sentimenti negativi verso di noi che, oggettivamente, può ingenerare”. “Il minimo che potrebbe fare ora la cantante senese – chiosa Chianese – sarebbe realizzare un video che raffiguri come porci tutti quelli che aggrediscono i poliziotti mentre stanno facendo il loro lavoro per strada, nelle piazze e negli stadi, facendo sì che a casa dei loro figli ci tornino feriti oppure, a volte, che non ci tornino affatto”. “A meno che lei – conclude – non s’indigni solo quando vede in TV un poliziotto addestrato molto diversamente da quelli italiani commettere un grave errore a diecimila km da qui piuttosto che quando vede, tutti i santi giorni, tantissimi delinquenti che, con i più svariati pretesti, nel nostro Paese fanno del male gratuitamente – e in un silenzio assordante – a donne e uomini tra i più professionali, ma peggio pagati d’Europa”

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