Resta alta l’attenzione di Cgil, Cisl e Uil sul futuro del polo industriale sulcitano, per il quale sono stati chiesti e ottenuti incontri specifici – Eurallumina oggi (aggiornata al 24 febbraio), Sider Alloys il 30 gennaio, Portovesme il 5 febbraio – ma dentro il quadro di una programmazione complessiva che non può dunque prescindere dall’affrontare i nodi strutturali che frenano lo sviluppo del sito, ad esempio il costo dell’energia e l’assenza del metano ma anche i necessari interventi per rendere efficiente il porto industriale.
Il tema è stato oggetto della riunione di stamattina con l’assessore regionale dell’Industria che ha dato conto dei contenuti del tavolo ministeriale di venerdì scorso: “Siamo moderatamente soddisfatti dell’indirizzo che sembra aver intrapreso il ministero, insieme alla Regione, sul futuro del polo, ma è chiaro che attendiamo sviluppi concreti”, hanno detto i sindacati sottolineando che “occorre sin da ora pensare a uno strumento per abbattere le tariffe energetiche indispensabile ad accompagnare la ripartenza delle produzioni strategiche nello stabilimento della Portovesme, chiunque decida di portarla a compimento, compreso il potenziale player del quale si saprà di più nelle prossime settimane ma che, comunque, per noi deve garantire solidità e prospettive”. Sul punto è emersa anche la condivisione, da parte del ministro Urso, di quanto già affermato dai sindacati, ovvero che lo stabilimento non è divisibile e non si possono scindere fra proprietà diverse singole linee di produzione che, per caratteristiche tecniche, devono marciare insieme.
Alla questione energetica e alla ripartenza di Eurallumina si aggancia il nodo ancora spinoso della metanizzazione e, in particolare, la necessità di accelerare l’approvazione del nuovo decreto ministeriale che dovrà dare il via definitivo alla sua realizzazione. Su questo fronte, i sindacati attendono in tempi stretti gli sviluppi del confronto chiesto dalla presidente Todde al ministro Pichetto Frattin e sollecitano fin da ora Snam ad accorciare i tempi delle valutazioni tecniche legate al progetto di una Fsru a Oristano che, secondo i sindacati, “non può e non deve rallentare i lavori di realizzazione della rete di distribuzione del gas”.
Ancora, stamattina si è parlato delle prospettive della fabbrica di alluminio che, a sette anni dall’accordo di programma stilato per il riavvio con un preciso cronoprogramma, è in totale stallo per via di responsabilità riconducibili prevalentemente alla proprietà Sider Alloys. “Il governo, insieme a Invitalia, deve svolgere un ruolo di primo piano – hanno detto Cgil, Cisl e Uil sottolineando che l’attuale proprietà ha palesato la sua totale inaffidabilità”. Da parte sua, sembra che il ministero voglia prendere ancora qualche altro giorno per valutare la solidità della proprietà ma per i sindacati “il prossimo 30 gennaio anche questo nodo dovrà essere sciolto”.
Infine, ma non per importanza, c’è la questione relativa alla centrale Grazia Deledda “le cui prospettive, compresa la fermata, devono necessariamente inserirsi dentro il complessivo quadro di rilancio del polo e certamente non prima che si siano trovate le soluzioni alle attuali problematiche industriali”. Stamattina è emerso che il ministero avvierà un confronto preventivo con l’azienda per poi costruire un tavolo più ampio. Nel frattempo, i sindacati sottolineano che il futuro di Enel e delle attività che potrà sviluppare (nel settore delle batterie e della produzione di energia da idroelettrico) va contestualizzato dentro la più ampia discussione della Società energetica sarda prevista dalla Giunta regionale.