Pugno di ferro dell’Ue: bocciata la manovra italiana

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E’ arrivata la bocciatura della manovra italiana da parte dell’Ue. La Commissione Europea ha deciso nel collegio dei commissari di chiedere

all’Italia di presentare entro tre settimane a Bruxelles un nuovo documento programmatico di bilancio, come adombrato nella lettera inviata la settimana scorsa al ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

“NESSUNA NUOVA BOZZA” – Ma autorevoli fonti di governo M5S fanno sapere che nessuna nuova bozza del documento verrà inviata dal governo italiano a Bruxelles. “Siamo sulla strada giusta e non arretriamo di un centimetro”, la convinzione dei 5 Stelle.

“È la prima manovra italiana che non piace alla Ue. Non mi meraviglio – ha scritto Luigi Di Maio su Facebook – è la prima manovra italiana che viene scritta a Roma e non a Bruxelles!”. “Con i danni che avevano fatto quelli di prima, non potevamo certo continuare con le loro politiche – ha aggiunto il vicepremier – Continueremo a raccontare alla Commissione europea cosa vogliamo fare con rispetto. Ma altrettanto rispetto ci deve essere nei confronti del popolo italiano e del governo che oggi lo rappresenta”. “Continuiamo a lavorare a testa alta per il bene dei cittadini”, ha concluso il ministro del Lavoro.

“Noi andiamo avanti con il sorriso, ce lo chiedono gli italiani. Siamo convinti di essere nel giusto” ha scritto su Instagram Matteo Salvini, postando una foto che lo ritrae sorridente con una banda tricolore nel sottopancia e l’hashtag #squadraItalia.

Il portavoce del ministero dell’Economia ha spiegato che l’opinione della Commissione Europea “era ampiamente prevista” e che il governo “resta impegnato in un dialogo costruttivo con l’esecutivo Ue” e “si prepara a rispondere entro tempi previsti”. La lettera, appena arrivata al Mef, sarà adesso oggetto di un’attenta analisi, nella convinzione comunque che crescita e stabilità sociale sono elementi sostanziali per la stabilità. Intanto la tabella di marcia parlamentare della Legge di Bilancio non subirà alcuna modifica e a giorni approderà alle Camere per iniziare il suo iter.

BORSA – Dopo la bocciatura della Commissione Europea lo spread tra Btp e Bund è salito a 318 punti con un rendimento del decennale del 3,595% e l’indice Ftse Mib ha chiuso con una flessione dello 0,86% a 18.802.

DOMBROVSKIS – “E’ con molto dispiacere che sono qui davanti a voi. Oggi, per la prima volta, la Commissione è costretta a richiedere a un Paese dell’Eurozona di rivedere il suo documento programmatico di bilancio – ha detto il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis in conferenza stampa a Strasburgo – Non vediamo alternative al richiedere al governo di farlo: abbiamo adottato un’opinione che dà all’Italia un massimo di tre settimane per presentare un documento programmatico di bilancio rivisto per il 2019″. “Purtroppo – ha aggiunto – i chiarimenti ricevuti ieri non sono stati convincenti abbastanza da farci cambiare la conclusione cui eravamo arrivati in precedenza, che sussista un’inosservanza particolarmente seria della raccomandazione fatta all’Italia dal Consiglio il 13 luglio scorso”. Il governo italiano, ha rimarcato Dombrovskis, “sta andando apertamente e consapevolmente contro gli impegni che aveva preso nei confronti di se stesso e degli altri Stati membri dell’Eurozona”. L’Europa, ha continuato il vicepresidente della Commissione, “è costruita sulla cooperazione. L’area euro è costruita su forti legami di fiducia. Tutto questo è sostenuto dalle regole, che sono le stesse per tutti. Se la fiducia viene erosa, tutti gli Stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata”. Nello scorso maggio, ha ricordato Dombrovskis, “la Commissione Europea non ha proposto di aprire una procedura per deficit eccessivo legata al debito, principalmente perché l’Italia rispettava largamente gli impegni che aveva preso ai sensi del braccio preventivo del patto di stabilità. I piani attuali sono un cambiamento rilevante, che potrebbe richiedere una rivalutazione di quella conclusione. La palla ora è nel campo del governo italiano”. MOSCOVICI – In conferenza stampa a Strasburgo il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari, Pierre Moscovici, ha spiegato che la Commissione Europea “è estremamente unita” nella decisione di chiedere al nostro Paese un nuovo documento programmatico di bilancio. “Non è un caso borderline: la palla non tocca la linea, è lontana dalla linea” ha affermato Moscovici. Il commissario europeo ritiene che il ministro “Tria sia sempre un interlocutore credibile, legittimo. E speriamo che saprà convincere all’interno del governo italiano della necessità di proseguire il dialogo con la Commissione, per fare in modo che le priorità del governo italiano, che noi non mettiamo in discussione, siano compatibili con le regole comuni per il rispetto delle quali si sono impegnati tutti, Italia compresa”. La Commissione Europea, ha precisato, “non mette in questione le priorità del governo italiano. E’ un governo legittimo e le sue priorità, che si tratti del rilancio degli investimenti o della lotta alla povertà, sono priorità in cui la Commissione non interferisce. Quello che ci preoccupa è un’altra cosa: è l’impatto di bilancio di queste politiche sui cittadini, sul popolo”.

I RILIEVI DELL’UE – La Commissione Europea, nell’opinione con cui chiede all’Italia di presentare un documento programmatico di bilancio, sottolinea che “data la dimensione significativa dell’economia italiana nell’area euro, la scelta del governo” italiano “di aumentare il deficit di bilancio, sebbene debba far fronte alla necessità di affrontare problemi legati alla sostenibilità delle finanze pubbliche, crea rischi di ricadute negative per gli altri Stati membri dell’Eurozona”.

Per la Commissione Europea, inoltre, “l’introduzione di un condono fiscale potrebbe scoraggiare il rispetto, già basso, delle norme fiscali, premiando implicitamente i comportamenti che non rispettano le leggi, compensando in gran parte l’effetto positivo del rafforzamento della fatturazione elettronica”.

E ancora, le misure incluse nel documento programmatico di bilancio indicano “un chiaro rischio di fare marcia indietro rispetto alle riforme che il Paese aveva adottato”. In particolare, “la possibilità di pensionamenti anticipati inverte la rotta rispetto a precedenti riforme delle pensioni che sottendono alla sostenibilità a lungo termine del consistente debito pubblico italiano”.

adnkronos

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